CORONAVIRUS. RISTORANTI FIUMICINO CHIEDONO A COMUNE SUOLO EXTRA, SCONTI IMU E TARI /FOTO CHEF USAI (IL TINO): NEL TERRITORIO CIRCA 500 ATTIVITA’, ASSIEME A COPERTI DIMEZZANO ANCHE RIFIUTI

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Roma – Suolo pubblico extra e gratuito per compensare la diminuzione del numero di tavoli, esenzione da Tari e Imu per il trimestre di lockdown, riduzione del 50% della tassa sulla spazzatura per il 2020 e il 2021 perche’ “saranno dimezzati anche i coperti e quindi i rifiuti prodotti”. Questa la ricetta che un gruppo di ristoratori del litorale romano, capitanata da Gianfranco Pascucci (Pascucci al Porticciolo), Marco Claroni (Osteria dell’Orologio), Benni Gili (La Baia) e Daniele Usai (Il Tino e Quarantunododici), ha inviato oggi al comune di Fiumicino in vista della riapertura del prossimo 18 maggio. Lo racconta alla Dire lo chef stellato Daniele Usai spiegando che la lettera “formalizza le richieste gia’ illustrate all’amministrazione comunale in una riunione della scorsa settimana”.
I quattro grandi nomi della ristorazione, che di recente hanno fondato l’associazione ‘Periferia Iodata’ per “unire i ristoranti che promuovono il territorio in termini di qualita’, microproduzioni e che lavorano materia prima locale”, si sono seduti al tavolo col sindaco Esterino Montino “trovando – racconta Usai – grande disponibilita’. Perche’ – continua lo chef – il primo cittadino sa che la ristorazione e’ una grossa parte del pil di Fiumicino e che sarebbe un errore non sostenerla. Nel territorio ci saranno circa 500 ristoranti e aziende che somministrano – spiega Usai – un numero che da l’idea di quante persone ci lavorano o vi sono collegate tra personale, fornitori e produttori di materie prime”.
Non e’ un mistero ormai che le regole di distanziamento sociale dettate dall’emergenza sanitaria produrranno una riduzione delle entrate, in certi casi anche drastica, per queste attivita’. “Noi al Tino abbiamo 8 tavoli in 100 metri quadri e al Quarantunododici 120 coperti dove ne entrerebbero 400 – spiega Usai – quello dello spazio e’ un problema che non avremo. Sono preoccupato piu’ che altro per i colleghi che lavorano in centro. La mia speranza – conclude – e’ che la situazione migliorera’ permettendo in tempi brevi di allentare queste regole. Ora c’e’ da stringere i denti e tenere botta”.