Numerose mascherine, prodotte “artigianalmente” da una sartoria di Roma, nel quartiere Portuense, erano pronte ad essere messe in commercio, sebbene non conformi alla normativa comunitaria e nazionale poiché sprovviste del marchio di qualità CE. Il titolare dell’attività, che aveva addirittura pubblicizzato la vendita dei manufatti, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Roma per frode in commercio dalle Fiamme Gialle del 3° Nucleo Operativo Metropolitano della Capitale. Inoltre, nel retrobottega di una farmacia sita nella zona di Guidonia Montecelio, al cui esterno era esposto un cartello con l’indicazione “maschere esaurite”, i Finanzieri del Gruppo di Tivoli hanno trovato e sequestrato 228 dispositivi che venivano venduti al prezzo di 35 euro l’uno, cinque volte superiore al valore di acquisto.
Coronavirus: sequestrate 700 mascherine
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