Nuove frontiere per l’identificazione delle varianti del Covid-19. Una nuova tecnica, messa a punto dai ricercatori dell’Istituto Clinico Diagnostico di Ricerca Altamedica di Roma, Dr. Marco Fabiani Profssa Katia Margiotti, consente di individuare le mutazioni del virus Sars-CoV-2 in modo rapido, economico e soprattutto affidabile per un monitoraggio più puntuale della diffusione del virus e della sua trasmissibilità. La scoperta emerge da uno studio, condotto dal team di biologia molecolare della centro ricerche su un campione di 77 pazienti positivi affetti da malattia da Coronavirus, sottoposto alla prestigiosa rivista scientifica Journal of Virological Methods.
“Nello studio viene presentato e validato un nuovo metodo per la caratterizzazione delle varianti del Sars-CoV-2 che sfrutta la metodica Real TimePCR (Rt-Pcr) – spiega Claudio Giorlandino, direttore scientifico del Centro ricerche Altamedica – In particolare sono state disegnate sonde qPCR dirette alla rilevazione di mutazioni specifiche delle varianti emergenti, attualmente associate a una maggiore infettività e fuga immunitaria, attraverso le mutazioni del gene Spike. Ad oggi, la tecnica permette di rilevare attraverso un unico esame più varianti, inglese, brasiliana e sudafricana. Stiamo mettendo a punto la possibilità di individuare anche la nuova variante indiana”.
“Attualmente le tecniche utilizzate per la caratterizzazione delle varianti sfruttano l’NGS, tecnica costosa, time-consuming e che non tutti i laboratori possono usare data l’elevata specializzazione del personale richiesta – prosegue Giorlandino – La tecnica convalidata è invece rapida e a basso costo: i tempi per la rilevazione sono estremamente ridotti, parliamo di 24 ore, mentre il costo per 3 varianti è di 18-20 euro, contro 200 richiesti dall’esame in NGS. L’utilizzo di una tecnica diagnostica alternativa rapida ed economica potrebbe essere un potente mezzo per creare una maglia di laboratori pubblici e privati su tutto il territorio in grado di monitorare attentamente la diffusione delle varianti del Sars-CoV-2”.