Covid, TrasportiAmo: «La Raggi ammette difficoltà nel TPL, ma non si muove per la Centocelle-Giardinetti»  

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«Con l’aumento dei casi positivi a Roma e nel Lazio diventa prioritario garantire il distanziamento sociale sui mezzi pubblici in previsione della riapertura delle scuole. E intensificare le sanificazioni, modificando i protocolli che regolamentano la periodicità delle stesse». È quanto riferisce in una nota l’Associazione TrasportiAmo.

«Serve fin da subito programmare un incremento dei controlli per evitare affollamenti anomali su bus, metro e ferrovie e intercettare chi non indossa i dispositivi di sicurezza, anche tra il personale delle aziende di TPL.

Anzi, quest’ultimo deve essere obbligato a segnalare agli organi gerarchici superiori quei colleghi che assumono, in cabina o nei locali di lavoro congiunti, atteggiamenti irresponsabili, col rischio di diffondere i contagi e decimare gli operatori frontline».

«Nella Capitale la Sindaca Raggi, facendo implicitamente sua la celebre frase “Houston, abbiamo un problema”, ammette che il parco vetture è insufficiente, anche con l’immissione in servizio dei nuovi bus, aggiungiamo. E mentre dice questo, dopo svariate iniezioni di ottimismo spalmate nei social, lei e la sua maggioranza pentastellata non muovono un dito per riaprire l’esercizio della tratta Centocelle-Giardinetti della ferrovia Roma-Giardinetti, malgrado le istanze degli abitanti del Municipio V e VI, dei Comitati e Associazioni, tra cui il Coordinamento Roma-Giardinetti, che abbiamo istituito insieme a Legambiente Lazio, l’Osservatore Regionale sui Trasporti e l’UTP-Assoutenti, nonostante la mozione 220/20 approvata in giugno da tutta l’Assemblea Capitolina».

«È una situazione veramente vergognosa. C’è un’infrastruttura tecnicamente pronta all’uso, che rappresenta una risorsa per il territorio e un’alternativa sostenibile alla Linea C, non in grado di supportare i flussi passeggeri del versante, e la politica, in primis il Campidoglio, fa finta di nulla, ignora gli appelli e le reali criticità annesse alla pandemia.

Noi, continueremo questa battaglia fino allo sfinimento, se ne facessero una ragione. Ai Cittadini faremo nomi e cognomi dei rappresentanti politici regionali, comunali e municipali che se ne sono fregati. Nessuno escluso».