Dall’altra parte del giorno: il primo album di BARRECA

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DALL’ALTRA PARTE DEL GIORNO è il primo album di BARRECA e raccoglie dieci brani nei quali appare  a volte intimo, altre più introverso e fortemente riflessivo anche quando sembra scanzonato o quando tocca registri più acuti. La sua voce colora ma non ostenta, aggredisce senza eccedere, sussurra senza mai indebolirsi. Sono sfumature i suoi cambi di registro e ogni brano ha una linearità interpretativa che non perde mai di vista la sua essenza. Un artista sensibile e tecnicamente ineccepibile.

I brani sono stati composti da Benedetto Demaio, autore, docente di arte e content creator sui canali social per diversi brand, il quale ha sapientemente  costruito  su misura per BARRECA una trama di storie, riflessioni, speranze e sogni, appositamente calibrate  sulle sue caratteristiche vocali  e tipiche suo universo musicale.

Sotto il profilo strettamente musicale la principale direttrice di questo progetto è stata la veridicità con la quale i brani sono stati incisi: secondo Riccardo Anastasi – che ha prodotto e arrangiato il disco – ogni canzone doveva essere interamente suonata dalla prima all’ultima nota da musicisti in carne ed ossa, con la presenza di strumenti veri, acustici, come nella migliore tradizione musicale del passato e con un limitato impiego di loop, campioni ed elettronica.

In un’epoca in cui l’illusione che qualunque suono possa essere riprodotto digitalmente e l’arrangiamento diventare un banale assemblaggio di campioni, questo album – che non disdegna la tecnologia di cui invece fa un uso misurato e funzionale – costruisce un contesto sonoro autentico e ricco di sfaccettature interpretative.

LA PAROLA NOI (https://www.youtube.com/watch?v=GF1DLOAQQDU) apre l’album ed è una ballad in stile classico con il solo pianoforte ad accompagnare la voce, nella seconda parte l’orchestra introduce ad un’atmosfera ricca e intensa, ma allo stesso tempo lascia la giusta importanza al testo che sottolinea concetti profondi con un linguaggio semplice ed originale. Una leggera ritmica elettronica ed una essenziale linea di basso sottolineano i ritornelli con discrezione, ma rimarcando la profondità dei pensieri espressi dal testo: l’importanza del passare dall’individualità alla pluralità, il valore del “noi”, di vivere la propria esistenza con qualcuno accanto.

E’ TUTTO QUI (https://www.youtube.com/watch?v=r3pzYr287tscambia improvvisamente il mood dell’album e riporta a sonorità anni ’80, una ritmica incalzante affidata all’energia di Marcello Surace, batterista di esperienza al fianco di Giorgia, Alex Baroni, Noemi, Alex Britti e molti altri, avvolta in suoni di synth quasi ossessivi a ricreare un’atmosfera volutamente vintage. È il brano più elettronico del disco.

IL GIOCO DEGLI AMANTI è il brano musicalmente più articolato; con una sezione fiati continua ed ostinata, così come il riff di pianoforte e il fraseggio degli archi, descrive il vorticoso affanno degli amanti alla ricerca di una libertà difficile, alternata a pentimenti e ricadute, che si conclude quasi con un urlo liberatorio di rabbia e disperazione. Finisce con una sostanziale resa degli amanti ad un gioco quasi interminabile e musicalmente affidato al flicorno di Massimo Guerra, raffinato musicista della scena jazz romana.  Altro elemento portante sono le percussioni di Massimo Cusato (Niccolò Fabi, Paola Turci, Eugenio Bennato).

Una nota decisamente più energica invece è rappresentata da IL PESO DELLE VIRGOLE. Le chitarre di Alfredo Bochicchio e la coproduzione di Emilio Sorridente, musicista che vanta collaborazioni a livello internazionale nel panorama rock e psichedelico (John ‘Twink’ Alder , Martin ‘Youth’ Glover, Gary Lucas), danno la giusta connotazione acida e a tratti graffiante a questo arrangiamento. L’intro, dall’impatto quasi violento, vuole condannare la consuetudine attuale di affrontare ogni cosa con un linguaggio superficiale e approssimativo senza soffermarsi sui dettagli e dando il giusto peso, appunto, anche alle virgole che possono stravolgere il senso di un discorso.

LONTANI DA TE è un altro momento raffinato dell’album, costruito intorno ad archi, pianoforte e chitarre acustiche, con un arrangiamento orchestrale eseguito da alcuni elementi dell’Orchestra del Teatro F. Cilea di Reggio Calabria. La sezione ritmica è affidata ad Alberto Catania. Il pezzo è una romantica dichiarazione d’amore costruita su una melodia semplice e delicata fatta di atmosfere morbide prettamente acustiche, con qualche incursione di sonorità sintetiche vagamente vintage.

Country pop all’italiana con un andamento ritmico incalzante e tante chitarre acustiche ed elettriche in stile vagamente Nashville, la comparsa dell’ukulele suonato da Marco Soriano, sono gli spunti sonori per parlare dello scorrere della vita, delle sue fasi e dell’esperienza che si stratifica aggiungendo sempre nuove riflessioni. NON HO IMPARATO A VIVERE ha un sound apparentemente spensierato, rappresenta il viaggio incessante segnato da una ritmica shuffle, come una locomotiva che carica di stazione in stazione nuove sonorità e ne tralascia altre. Metafora delle esperienze e del tempo che corre senza sosta verso l’essenziale.

Il tema de LA NUDITÀ’ è di quelli che colpiscono come un pugno allo stomaco:  subire la logorante violenza psicologica. I suoni di questo brano sono esattamente pensati per ricreare la crudezza di questa condizione e riportare l’ascoltatore alla drammatica esperienza narrata nel testo. La spina dorsale del brano è un violoncello che vuole ricreare il terrore e la crudeltà, qualche synth tagliente richiama la vita fuori che scorre ignara e ignava di tutti i soprusi che gravano sulla pelle di tante donne abusate principalmente nell’anima.

Una chitarra acustica scanzonata apre NON ESISTONO CANZONI FELICI. Brano, forse il più anticonformista del disco, al cui interno si fondono generi ed espressioni apparentemente distanti e inconciliabili; la potenza della musica li mescola, soprattutto quando si tratta di affermare dei concetti universali, comunicati nelle forme più svariate. Il disagio e la sofferenza, spesso sono la migliore fonte di ispirazioni di chi scrive e sarà per questo che Non esistono canzoni felici è un brano intimo e irriverente. Due featuring contraddistinguono questa canzone, il rapper Lil Barrett e Desiree Nobile ad arricchire un finale corale e imprevedibile.

CIAO è un brano che si può inquadrare nella più classica delle definizioni di musica leggera italiana. Una ballata in perfetto stile pop con un intreccio sonoro ritmico ed orchestrale di forte impatto. Le chitarre di Alfredo Bochicchio (che vanta collaborazioni con Bungaro, Mario Biondi, Giorgio Panariello, Nina Zilli) si fondono su una solida intelaiatura ritmica, con la presenza del  basso di Crispino Manganoesperto musicista (Dori Ghezzi, Silvia Salemi, Massimo Ranieri).

Chiude l’album il brano che è un po’ il significato di tutto questo lavoro: DALL’ALTRA PARTE DEL GIORNO. Una minimalista chitarra elettrica che accompagna una struggente riflessione sulla lontananza, sull’assenza, sulle partenze e i ritorni, sul senso di smarrimento di quando ti trovi improvvisamente dove non dovresti essere, con il cuore altrove. Nella seconda parte del brano, caratterizzato da una ritmica più delicata e dalle sonorità quasi jazzistiche con il  contrabbasso di Luciano Cefalà, fanno da tappeto ad uno struggente solo di flicorno finaleEpilogo di una viaggio musicale tra generi diversi, spunti e riflessioni eterogenee, ma con lo stesso filo comune: un’autentica e appassionata ricerca musicale e linguistica.

Le registrazioni sono state effettuate presso Artetica Recording Studio di Rizziconi (RC) da Riccardo Anastasi con la collaborazione tecnica di Simone Cannavò.

I mixaggi dei brani Lontani da te, È tutto qui Ciao sono stati effettuati da Marco Borsatti (Vasco Rossi, Irene Grandi, Stadio)Tutti gli altri brani sono stati mixati da Taketo Gohara (Brunori, Vinicio Capossela).

Il mastering è stato affidato ad uno dei maggiori tecnici del settore, Giovanni Versari.

I primi due singoli già pubblicati di questo album, La parola noi ed È tutto qui sono stati inseriti in due videoclip pubblicati su Youtube per la regia di Giacomo Triglia (Brunori, Samuele Bersani, Maneskin).

BIOGRAFIA

Domenico Barreca, in arte BARRECA, classe 1986, fin da giovanissimo ha un amore viscerale per la Canzone d’autore Italiana. Si laurea in “Musica, Spettacolo e Tecnologia del Suono” presso il Politecnico di Vibo Valentia con una tesi di ricerca sulla scuola dei cantautori genovesi. Si specializza poi in canto pop, grazie a diversi corsi e seminari tenuti da professionisti del settore, su tutti la cantante jazz Rosa Martirano e Stefania Labate.

Nel corso degli anni ha realizzato un disco di musica sperimentale con il progetto musicale Nabana, mentre con la band Madamadorè è stato ospite di importanti rassegne musicali, tre le quali spiccano i concerti tributo a Lugi Tenco, Fabrizio De Andrè, Sergio Endrigo Lucio Dalla.

Il 23 ottobre 2020 pubblica il suo primo singolo, LA PAROLA NOI, il videoclip del brano, online dal 27 ottobre, vede alla regia Giacomo Triglia. Il 4 dicembre è la volta di E’ TUTTO QUI, secondo singolo, che farà da apripista a DALL’ALTRA PARTE DEL GIORNOprimo album di inediti in uscita il 19 gennaio 2021 .

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