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“E’ significativo lo scenario fotografato dall’Istat relativo all’andamento del mercato del lavoro nel III trimestre. I dati rilevano un calo del tasso di disoccupazione al 7,9% (-0,2 punti in tre mesi), mentre quello di inattività è in crescita portandosi al 34,5% (+0,1 punti). Se da un lato gli occupati su base annua aumentano a 247mila, allarma il numero di persone che hanno smesso di cercare lavoro, pari a 1.107.000, in aumento dell’8,4% sullo stesso periodo del 2021. Tali dati vanno necessariamente letti all’interno di un quadro complessivo e non possono indurre ad abbassare la guardia soprattutto con riferimento al fenomeno preoccupante dei cosiddetti ‘neet’. In tal senso, come UGL, ribadiamo l’importanza di rivedere il reddito di cittadinanza vincolando a un approccio più responsabile sia chi ne beneficia che il sistema Paese, attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati. Come rilevato dal Ministro del Lavoro Calderone, i servizi assistenziali contro la povertà vanno ricondotti nell’alveo delle misure di inclusione e promozione sociale, al contempo urgono strumenti volti a favorire il reinserimento lavorativo. Come UGL siamo disponibili a discutere di una riforma delle politiche attive del lavoro che preveda programmi di formazione e riqualificazione professionale indispensabili per favorire il ‘matching’ fra domanda e offerta di lavoro”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati Istat sull’andamento del mercato del lavoro nel III trimestre 2022.