La scure dei dazi Usa si abbatte sul Made in Italy, colpendo con una tariffa del 25% pecorino romano, parmigiano reggiano, provolone e prosciutto. Si salverebbero invece l’olio d’oliva e il prosecco. E’ quanto emerge dalla lista dei prodotti pubblicata dalle autorita’ americane dopo il via libera del Wto agli Stati Uniti. I dazi dovrebbero scattare dal 18 ottobre. Nell’elenco figurano anche il whiskey scozzese, i vini francesi, l’Emmental svizzero e la groviera. Dazi del 10% sugli aerei commerciali. “I dazi scatteranno il 18 ottobre”, ha confermato il responsabile Usa per il commercio Robert Lightizer, aggiungendo che l’amministrazione Trump auspica di trattare con l’Unione europea per risolvere i nodi sul tavolo. Gli Usa inoltre hanno chiesto alla Wto un meeting il 14 ottobre per avere l’approvazione sulle contromisure contro la Ue.
“Il dazio passerà dagli attuali 2,15 dollari al chilo a circa 6 dollari al chilo”. E’ questa la conseguenza dei dazi Usa sul Parmigiano Reggiano, come spiega il Consorzio del formaggio. “Ciò significa – prosegue la nota – che il consumatore americano acquisterà il Parmigiano Reggiano ad un prezzo maggiorato: se oggi il costo è pari a circa 40 dollari al chilo, dal 18 ottobre a scaffale sarà ben oltre 45 dollari al chilo”. E’ “difficile, al momento, prevedere quali saranno gli effetti immediati delle tariffe”.
“I dazi sono un colpo al sistema delle eccellenze italiane, anche se la mozzarella di bufala campana fortunatamente è stata esclusa dalla lista dei prodotti sottoposti a nuovi dazi”. E’ quanto afferma Pier Maria Saccani, direttore Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, commentando il fatto che il prodotto campano non rientra nella lista dei prodotti pubblicata dalle autorità americane dopo il via libera del Wto agli Stati Uniti.
Il Wto ha stabilito che gli Usa potranno imporre dazi agli europei per 7,5 miliardi di dollari come compensazione per gli aiuti illegali concessi al consorzio aeronautico Airbus.
Gli Stati Uniti, in base al pronunciamento dell’Organizzazione mondiale per il commercio, potranno imporre dazi sui beni provenienti dall’Unione Europea fino a 7,5 miliardi di dollari (circa 6,8 miliardi di euro) come compensazione per gli aiuti di stato a Airbus. Si tratta di una cifra record quella riconosciuta dal Wto, e fa riferimento ad una sentenza contro l’Ue per il dossier Airbus pronunciata a maggio 2018. Il pronunciamento non chiude il contenzioso. Si prevede infatti che l’anno prossimo il Wto si pronuncerà su quanti dazi potrà imporre l’Ue contro gli Usa, che a sua volta era stata sanzionata per Boeing.
“Una grande vittoria per gli Stati Uniti, una vittoria da 7 miliardi di dollari“: è il commento di Donald Trump.
“L’Italia difenderà i suoi interessi nazionali su ogni campo, specie quello economico e commerciale“, replica Luigi Di Maio in una nota.
Reagisce l’Europa con la commissaria Ue al Commercio, Cecilia Malmstroem
“L’Italia si rende perfettamente conto che c’è una tensione commerciale a livello globale e, sicuramente, la prospettiva di questo confronto sui dazi tra Stati Uniti e Ue non può non considerare che siamo coinvolti come Unione Europea, – ha detto il premier, Giuseppe Conte -, tuttavia confidiamo di poter ricevere attenzione dal nostro tradizionale alleato su quelle che sono alcune nostre produzioni strategiche”.