DECRETO RISTORI BIS – CODICE ATECO 80 DIMENTICATO E BEFFEGGIATO DAL GOVERNO

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Il presidente Nazionale di Unimpresapol (Federazione Nazionale Investigazioni Private,
Vigilanza e Security) Paolo Lecce esprime a gran voce il suo dissenso per il Decreto Ristori Bis
che ha completamente ignorato le aziende del codice Ateco 80, pur riconoscendo che sono
state prese misure significative per le attività direttamente correlate, alle quali il Governo ha
riconosciuto fino al 400% in:
• rideterminazione ed estensione delle attività beneficiarie del contributo a fondo
perduto;
• credito d’imposta sugli affitti commerciali;
• sospensione dei versamenti tributari;
• cancellazione della seconda rata dell’IMU;
• rinvio del secondo acconto Ires e Irap
I ristori sono stati ATTRIBUITI alle attività bloccate che hanno bisogno per la loro sopravvivenza
delle Aziende comprese nel Codice Ateco 80 per l’apertura al pubblico, e specificatamente:
47.19.10 – grandi magazzini 200%
59.13.00 – attività di distribuzione cinematografica di video e di programmi televisivi 200%
82.30.00 – organizzazione di convegni e fiere 200%
90.04.00 – teatri sale di concerto e altre strutture artistiche 200%
93.11.10 – gestione di stadi 200%
93.11.30 – gestione di impianti sportivi 200%
93.19.10 – enti e organizzazioni sportive promozione di eventi sportivi 200%
93.29.10 – discoteche sale da ballo nightclub e simili 400%
E PER LE ATTIVITÀ DEL CODICE ATECO 80 CHE PRESTANO LA LORO OPERA ALL’INTERNO DELLE
SUDDETTE CATEGORIE: 0%
CONFERMANDO L’INDIFFERENZA TOTALE GIÀ DIMOSTRATA A FEBBRAIO 2020 VERSO QUELLA
CATEGORIA CHE GARANTISCE ALLO STATO UN SERVIZIO DI SICUREZZA COMPLEMENTARE
INSOSTITUIBILE.Il Governo, attraverso il Decreto Ristori Bis ha completamente ignorato le aziende del codice
Ateco 80 FACENDOSI BEFFE DELL’INTERA CATEGORIA DELLE INVESTIGAZIONI, VIGILANZA E
SECURITY
STIAMO PARLANDO DI UNA CATEGORIA PROFESSIONALE CHE PER AVERE LE LICENZE ATTIVE
DEVE AVER VERSATO UNA COSPICUA CAUZIONE ED ESSERE IN REGOLA CON IL DURC. PROPRIO
PER QUESTA ATTENZIONE ANDREBBE PRIVILEGIATA.
«Inoltre – prosegue il presidente nazionale di Unimpresapol Paolo Lecce – esiste un protocollo di
emergenza nazionale da seguire, e questo il Governo lo sa, così come è perfettamente
consapevole anche dell’importanza fondamentale delle aziende e dei professionisti che operano
nell’alveo del Codice Ateco 80».
Se non si vuole ristorare il settore della Sicurezza Privata Italiana occorre necessariamente
rimettere in moto questo settore per un Italia più sicura, garantendo la sopravvivenza e il futuro
delle PMI che operano all’interno del codice Ateco 80 e questo a maggior ragione alla luce del
grido di aiuto e di allarme lanciato dal Viminale negli scorsi giorni che chiede maggiori controlli
sul distanziamento sociale: potrebbe avere a disposizione proprio queste imprese, che sono in
Italia circa 2.000, che generano un esercito di uomini della sicurezza, normati e riconosciuti.
Utilizzare la Sicurezza Privata Italiana (Investigatori, Vigilanza, ma anche i Conduttori Cinofili)
potrebbe essere la soluzione ideale e immediata; potrebbero intervenire in modo “efficace e
tempestivo” per evitare gli assembramenti dannosi all’emergenza sanitaria senza chiudere di
nuovo l’Italia in un inutile e dannosissimo lockdown pericolosissimo per l’economia nazionale.
Il presidente Nazionale di Unimpresapol (Federazione Nazionale Investigazioni Private, Vigilanza
e Security) Paolo Lecce, ribadisce questa posizione e farà presente al Ministro dell’Interno
Lamorgese, che conosce bene il settore della Sicurezza Privata Italiana, la possibilità di avvalersi
dei professionisti del settore come ausilio alle Forze dell’Ordine nel contrasto alla diffusione del
Covid-19.
È giunto il momento di agire «Aiutando le imprese che operano nell’ambito della Sicurezza
Privata Italiana, davanti ad una crisi senza precedenti, causata dal Covid-19, permettendo a
queste imprese già penalizzate dal fermo forzato dei primi mesi dell’anno di scendere in campo
e di riprendere le attività che in questo caso sono di grande utilità e vantaggio per il nostro
beneamato paese Italia».
È INUTILE ASPETTARE LA 3^ ONDATA DI PANDEMIA PREVISTA PER FEBBRAIO 2021, AGIAMO
SUBITO ALMENTO PER LIMITARLA, LIBERANDOCENE UNA VOLTA PER TUTTE.