Decumano Maximo al cinema LUX di Roma

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Non arresta la sua corsa Decumano Maximo, il film dossier sull’Abruzzo che racconta la guerra sociale del 91 a.C tra italici e romani e mostra innumerevoli siti arcaici (centri fortificati, ocres o semplicemente cinte ndr) dimenticati nel tempo e oggi visibili sulle sommità dei monti abruzzesi. Particolare attenzione anche per il Guerriero di Capestrano: il film, infatti, rivela alcuni particolari inediti e molto piccanti. Il film-dossier diretto da Alessio Consorte, coprodotto da CF Studio, dalla Fondazione Pescarabruzzo e dallo stesso regista, dopo il gradimento da parte del pubblico ottenuto nelle sale abruzzesi, circa 2400 presenze, il 14  marzo approderà al cinema LUX di Roma. L’evento sarà presentato dall’archeologo Antonio Insalaco. Regista e cast saranno presenti in sala.

“È la prima volta che l’Abruzzo raccoglie tutta la sua potenza narrativa e si proietta al di fuori dei propri confini – ha detto il regista – E’ un sogno che si avvera, un sentimento nato forse nel lontano 2005 quando sentii parlare il regista Spike Lee all’inaugurazione dell’Apple Center di Manhattan. Lui disse: “A me interessa essere un filmmaker di New York. I’m a New Yorker filmmaker”. E così mi sono reso conto che potevo raccontare l’Abruzzo senza preoccuparmi di essere un regista abruzzese che parla della sua terra! Decumano Maximo avrà il sequel e ci sto già lavorando. Tante le novità emerse che meritano di essere messe in luce e raccontate”.

DECUMANO MAXIMO – Official Trailer – YouTube

Decumano Maximo TG2 Weekend – YouTube

https://www.mymovies.it/film/2021/decumano-maximo/

Cinema, i popoli italici contro Roma in ‘Decumano maximo’ – Abruzzo – ANSA.it

Biografia del regista

Alessio Consorte nato a Pescara nel 1980  è un poliedrico professionista nel campo della fotografia, della moda e dell’audiovisivo. Per oltre dieci ha lavorato come modello a livello internazionale per Armani, Versace, Zegna e molti altri. Passa dall’altra parte dell’obiettivo dopo l’esperienza con il fotografo e regista Bruce Weber.

Nel 2012 e nel 2013 realizza tre edizioni di D’Annunzio & Friends, mostra fotografica che reinventa luoghi e atmosfere di Gabriele D’Annunzio in chiave multimediale. Foto originali sospese fra poesia e arte d’avanguardia recensiti da tutti i media italiani.

Lavora ad un originale docufilm dedicato a Pescara, Il Traghettatore: raccontando la sua terra d’origine con lo stile corrosivo di Ennio Flaiano e molte suggestioni neorealiste.

Realizza con il Rotary distretto 2090 un documentario sui musei della Provincia di Pescara dal titolo “Filo percorso museale” per dare rilevanza ai luoghi d’arte “Progetto oltre il Covid”.

Nell’ottobre 2021 pubblica il film dossier  “Decumano Maximo” un viaggio nel tempo e nello spazio sulle tracce della misconosciuta Guerra sociale, il conflitto epocale che vide le città italiche dei Marsi,  dei Sanniti e di altri popoli “periferici” allo strapotere di Roma. Una ricerca durata cinque anni che ha portato alla luce situazioni e luoghi inediti della terra e della storia d’Abruzzo.

DECUMANO MAXIMO

“Decumano Maximo” il nuovo film di Alessio Consorte.

L’Italia è nata in Abruzzo.

Un docufilm nevralgico e innovativo, girato soprattutto in Abruzzo, con spettacolari riprese aeree e una minuziosa ricostruzione storica, e sul campo, lunga cinque anni.
Consorte ha raccolto e verificato centinaia di testimonianze, intervistando, tra l’altro, eccellenze dell’archeologia nazionale, docenti universitari e grandi esperti della storia e della lingua pre-romane. Nell’antica Roma, il Decumano costituiva la via principale di attraversamento della penisola da est a ovest. Prendendo idealmente le mosse dal tracciato della mitica via Valeria, il mediometraggio (la durata è di 67 minuti) è un viaggio nel tempo e nello spazio sulle tracce della misconosciuta Guerra sociale, il conflitto epocale che vide opporsi, dal 91 all’88 a.C., le città italiche dei Marsi, dei Sanniti e di altri popoli “periferici” allo strapotere di Roma. Contro il suo dominio indiscriminato, il suo giogo, il suo centralismo di rado illuminato. Gli italici venivano trattati alla stregua di cittadini di seconda classe, e rivendicavano gli stessi diritti dei parigrado romani; o perlomeno, una loro integrazione sostanziale, non di facciata. Non a caso, sulle monete italiche dell’epoca è raffigurato un toro (simbolo italico) intento ad azzannare una lupa, l’effigie romana per antonomasia. Furono proprio i nostri fieri e coraggiosi antenati abruzzesi, i Marsi, a decidere di marciare sulla via Valeria, giungendo alle porte di Roma. Oltre a loro, si fecero valere gli altri intrepidi popoli italici radicati nella nostra regione: gli Equi, i Peligni, i Vestini, i Marrucini, i Pretuzi, i Frentani, i Carricini, federati coi vicini Sanniti, Piceni, Irpini, Sabini, Lucani. La guerra, molto sanguinosa, si concluse con la vittoria (ottenuta con machiavellica diplomazia) dei romani. Ciò non toglie che era stato proprio l’Abruzzo l’epicentro, il set di questa pluriennale ed epica battaglia, che avrebbe potuto cambiare per sempre la storia d’Italia.

Asciutto ma vibrante, ricco di emozioni e trovate stilistiche, Decumano Maximo ci riporta a quei giorni e in quei remoti luoghi bellici abruzzesi rupestri, arcaici e magici, oggi completamente dimenticati. Da Alba Fucens al tempio italico di Pescosansonesco, dal Monte Ocre al Monte Pallano: siti, fortezze, acropoli, necropoli floride di reperti dal valore inestimabile, ma lasciate nell’oblio. Un ruolo di primo piano nel docufilm è esercitato da Corfinio, in provincia dell’Aquila, dove venne forgiata per la prima volta una moneta autonoma con la scritta Italia. Corfinio fu persino indicata, durante la Guerra sociale contro Roma, capitale della Lega italica e di una porzione territoriale chiamata Italia. Tant’è che in quel periodo venne ribattezzata, temporaneamente, Italica. Corfinio è stata quindi la prima capitale italiana. «L’origine del nome Italia fa ovviamente gola a tutti, ma le sue origini assolute dimorano nella Majella, nel Gran Sasso, in Abruzzo, a Corfinio – spiega il regista Alessio Consorte -. Oggi la vulgata vuole che le sue radici siano in Calabria: ma il cuore italico batteva nell’Appennino, e nella nostra regione, solo successivamente quelle genti e quei guerrieri sono scesi a sud». Su alcune favolose cinture montane dell’Aquilano, simili ora a paesaggi lunari e dove al tempo sorgevano diverse cittadelle fortificate (e questo è uno dei risvolti più sorprendenti del suo film), sono stati rinvenuti tesoretti italici, comprensivi di monete con sopra stampigliata la parola Italia. Molti residui e scoperte le ha fatte il regista medesimo, in collaborazione con appassionati e cercatori amatoriali, inerpicandosi di persona su quelle sommità. Come i proiettili delle frombole, in piombo, “ghiandole letali” sopravvissute più di 2 mila anni. Saette di metallo capaci di sfondare una corazza nemica. Non mancano, sul finire dell’opera cinematografica, rivelazioni inedite sul guerriero di Capestrano, emerso in epoca fascista, nonché interessanti scoperte di matrice astrologica. Decumano Maximo è una pietra miliare nel suo genere, destinata a far parlare di sé e a lanciare una nuova potenziale narrazione del territorio abruzzese.