“Leggendo con attenzione la Delibera di Giunta sul project per la realizzazione, gestione e manutenzione del 5G e del wi-fi nel territorio di Roma Capitale, mi sono reso conto che iniziano ad essere troppi i lati oscuri della vicenda. In primis la sorprendente velocità: un’azienda australiana, che sbarca in Italia a febbraio del 2022, invia una proposta al Sindaco di Roma alla fine dello stesso anno, e dopo appena tre mesi si ritrova bell’e pronta una Delibera di Giunta sull’argomento. Questo iter, per quanto mi riguarda, insinua qualche dubbio: siamo in una città come Roma, dove un cittadino per avere una carta d’identità deve attendere perlomeno sei mesi, e dove un imprenditore deve attendere quindici-vent’anni per ottenere un permesso a costruire” così in una nota Marco Di Stefano, capogruppo Udc-Forza Italia in Assemblea Capitolina. “Ma la cosa ancora più bizzarra” prosegue il consigliere “è che la proposta per un progetto così importante viene presentata non da un grande operatore delle telecomunicazioni, esistente in Italia da decenni, ma da una società poco conosciuta – almeno per quanto mi riguarda – che intende realizzare il suddetto progetto dichiarandosi mandataria di un raggruppamento di imprese che deve ancora nascere (questo si legge in Delibera)”.
“Tutto ciò” spiega il capogruppo “chiedendo ai cittadini il sacrificio di 20 milioni di euro – perché tale è la cifra con cui Roma Capitale porterà avanti questa iniziativa”.
“Oggi stesso” conclude Di Stefano “ho chiesto al Direttore Generale di Roma Capitale tutta la documentazione inerente alla proposta, e domani proporrò in Aula, in sede di discussione sull’assestamento di bilancio, di bloccare ogni spesa finalizzata al progetto finché sulla questione non torneremo ad avere più luci che ombre”.