L’adolescenza rappresenta un periodo delicato e complesso caratterizzato da profondi
cambiamenti fisici, emotivi e sociali. In questo contesto, problematiche come il disformismo
e l’anoressia stanno emergendo come preoccupanti tendenze di cui è importante
comprendere le cause, le conseguenze e i potenziali approcci di intervento e prevenzione.
Il disformismo, noto anche come dismorfofobia, è una condizione caratterizzata da
un’eccessiva preoccupazione e insoddisfazione riguardo all’aspetto fisico, spesso basata su
una percezione distorta del proprio corpo. I sintomi principali includono il costante
monitoraggio dell’aspetto, il confronto ossessivo con gli altri, l’evitamento di situazioni
sociali e l’insicurezza.
L’anoressia è un disturbo alimentare caratterizzato da un’estrema restrizione alimentare,
paura patologica di ingrassare e distorsione dell’immagine corporea. Le conseguenze
possono essere gravi, includendo problemi fisici come malnutrizione, amenorrea e
alterazioni cardiache, oltre a conseguenze psicologiche come depressione, ansia e
isolamento sociale.
Entrambe le condizioni possono avere gravi ripercussioni sulla salute mentale, sulle
relazioni interpersonali e sul benessere complessivo degli adolescenti.
Per affrontare efficacemente il problema, è fondamentale adottare approcci di prevenzione
e trattamento che tengano conto della natura complessa e interconnessa di disformismo e
anoressia.
Le conseguenze psicologiche del disformismo e anoressia possono portare a una bassa
autostima, ansietà, depressione e isolamento sociale. Gli adolescenti colpiti possono avere
difficoltà a concentrarsi, a relazionarsi con gli altri e a raggiungere il proprio potenziale.
Gli adolescenti con disformismo e anoressia possono avere difficoltà a integrarsi nel gruppo
dei pari, a partecipare ad attività sociali e a costruire relazioni sane e appaganti.
È fondamentale aumentare la consapevolezza su disformismo e anoressia, promuovendo
campagne di informazione e educazione nelle scuole e nelle comunità. Il trattamento
dovrebbe combinare terapie psicologiche, nutrizionali e, se necessario, farmacologiche, per
affrontare sia gli aspetti fisici che quelli psicologici. Famiglia e insegnanti devono creare un
ambiente accogliente e privo di giudizi, offrendo supporto e aiutando gli adolescenti a
sviluppare una sana immagine di sé. Gli adulti di riferimento dovrebbero essere modelli di
accettazione del corpo e di autostima, evitando di trasmettere messaggi che promuovono
l’eccessiva magrezza o il disformismo. Famiglia e scuola devono lavorare in sinergia,
condividendo informazioni e strategie per identificare precocemente i segnali di allarme e
intervenire tempestivamente.
Il disformismo e l’anoressia rappresentano sfide complesse che richiedono un approccio
olistico e multidisciplinare. È fondamentale promuovere la consapevolezza, favorire una
cultura dell’accettazione del proprio corpo, fornire supporto psicologico e terapeutico, e
coinvolgere attivamente famiglie ed educatori. Solo attraverso l’impegno congiunto di tutti
gli attori coinvolti sarà possibile affrontare efficacemente queste problematiche e garantire
il benessere psicofisico degli adolescenti.
a cura della Dott.ssa Sara Fidanza