Dispepsia funzionale e tutto ciò che c’è da sapere: il punto al convegno Campus AGGEI a Roma

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La Dispepsia funzionale è una problematica clinica caratterizzata da un insieme di sintomi spesso invalidanti che si localizzano nella parte superiore dell’addome. Fra questi il dolore ed il gonfiore dopo i pasti spesso associati a nausea, bruciore e senso di sazietà precoce

Dispepsia funzionale: di cosa stiamo parlando? Sintomi? Come si effettua la diagnosi?

 

La Dispepsia funzionale -spiega il prof. GIUSEPPE CHIARIONI, Gastroenterologo in Verona Professore Associato di Medicina Interna, Università del North Carolina Chapel Hill, North Carolina, USA-  non è una malattia determinata da infiammazioni o ulcerazioni dello stomaco, ma da alterazioni dello svuotamento e della percezione-sensibilità gastrica, oltre che dei loro collegamenti con le aree cerebrali deputate al controllo. La diagnosi richiede una visita Medica che valuterà anche la presenza di segni di infiammazione come il dolore notturno intollerabile ed il calo di peso, oltre a prescrivere accertamenti non invasivi volti a definire possibili origini rare della problematica come la gastrite da Helicobacter Pylori un batterio che si può associare ad ulcera gastro-duodenale. Indagini strumentali come la gastroscopia e l’ecografia addome sono molto raramente necessarie al Medico esperto.

 Quale relazione con intestino irritabile?

La sindrome dell’intestino irritabile è una condizione clinica non infiammatoria il cui sintomo cardine è costituito dal dolore addominale spesso diffuso e influenzato da condizioni della defecazione non ottimali. Spesso infatti è presente una alterazione della frequenza della defecazione in senso stitico o diarroico o un’alternanza delle due che può rendere il trattamento particolarmente difficile per la necessità di non aggravare questi sintomi d’accompagnamento. Altro disturbo particolarmente invalidante è il gonfiore addominale che può causare nelle giovani donne problemi estetici rilevanti. Nell’intestino irritabile non sono presenti alterazioni infiammatorie del tratto digestivo, ma alterazioni della motilità e della sensibilità intestinale-colonica e dei loro collegamenti con le aree cerebrali deputate al controllo. Secondo recenti ricerche tali alterazioni intestinali possono essere così severe da ostacolare anche le funzioni dello stomaco determinando quindi sintomi aggiuntivi a carico dello stomaco che si sovrappongono a quelli intestinali con secondaria sovrapposizione dispepsia funzionale-sindrome dell’intestino irritabile. A tale proposito vi sono recenti indicazioni sulla comparsa frequente di associazione dispepsia funzionale-intestino irritabile dopo infezioni virali come il COVID-19 attraverso attivazione di meccanismi centrali che controllano la funzione intestinale nel suo complesso.

Come trattare intestino irritabile e dispepsia funzionale?

I dati scientifici recenti indicano come il tratto digestivo sia a livello locale che nelle sue connessioni centrali con possibile influenza anche di condizioni stressanti funzioni in modo armonico in tutte le sue componenti dall’esofago allo stomaco. La sfida terapeutica è quindi l’emergente condizione clinica di sovrapposizione dispepsia funzionale e sindrome dell’intestino irritabile. Sembrerebbe quindi essere di maggiore aiuto un trattamento che affronti le disfunzioni digestive nella loro globalità e non in modo settoriale limitandosi al tratto digestivo che in quel momento sembra maggiormente interessato. Il Farmaco di fitoterapia nasce storicamente nell’ottica di ottenere un benessere digestivo attraverso un approccio olistico che quindi ci consente di affrontare al meglio la sfida delle malattie della funzione digestiva. In particolare il Gaspan nelle sue componenti di Olio essenziale di Menta e Cumino agisce sia verso una normalizzazione ampia delle funzioni sensitivo-motorie del tratto digestivo che in senso analgesico e nella riduzione del gonfiore addominale che spesso è il sintomo maggiormente disturbante per le giovani donne. Inoltre agisce in modo favorevole sulla frequenza intestinale e può essere utilizzato sia in condizioni di stipsi che di diarrea senza associarsi ad esempio agli effetti indesiderati tipici dei lassativi di dolore addominale e diarrea o dei farmaci antispastici con aggravamento stipsi.

Quali i rischi se non si effettua una diagnosi corretta?

Una diagnosi corretta richiede un percorso diagnostico con accurata valutazione clinica fortemente orientata all’ascolto del paziente e poche indagini non invasive. Purtroppo spesso il Medico non ritiene di poter rassicurare il paziente in modo adeguato e prescrive inutilmente indagini invasive come la gastroscopia e la colonscopia con i rischi di possibili effetti indesiderati. Vi sono dati scientifici che mostrano come spesso il riscontro di una colonscopia normale non è sufficiente a rassicurare il paziente con intestino irritabile che procederà ad ulteriori indagini tomografiche addominali e/o a ripetizione indagini endoscopiche. Inoltre la frustrazione del paziente che non viene correttamente diagnosticato comporta una alterazione rilevante della qualità di vita e dei rapporti sociali per la percezione di non essere compreso ed aiutato in modo adeguato alla sofferenza. Vi sono studi che dimostrano che l’alterazione della qualità di vita nei pazienti con sindrome dell’intestino irritabile sono pari a pazienti con quadri severi di malattie infiammatorie croniche intestinali come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn. D’altra parte alcune condizioni come la Celiachia andrebbero invece sempre considerate perché spesso i sintomi non distinguono fra le disfunzioni intestinali e le malattie dell’assorbimento digestivo. Vi sono inoltre rischi di alcuni trattamenti farmacologici per la dispepsia come i cosiddetti gastroprotettori che alterando in modo consistente la secrezione acida dello stomaco possono modificare assorbimento di ferro, calcio e vitamine con gli alimenti oltre a potenziale alterazione della flora batterica intestinale con molteplici ricadute negative sul benessere generale. Questi effetti indesiderati non sono ovviamente presenti con i farmaci di fitoterapia ed in particolare con il Gaspan

Approccio terapeutico tra innovazione e natura: quali novità?

La sindrome dell’intestino irritabile e la dispepsia funzionale soprattutto se in associazione costituiscono la sfida del futuro sia per la Medicina Specialistica che per la Medicina Generale per l’utilizzo spesso eccessivo di risorse sanitarie sempre più limitate in una patologia cronica in aumento e spesso diagnosticata in ritardo. A maggior ragione dovrebbero essere enfatizzate politiche di autogestione delle riacutizzazioni di malattia che sono certamente possibili con il prodotto naturale come il Gaspan che non ha effetti indesiderati rilevanti e può essere assunto anche a lungo termine senza problemi. Dalla pratica clinica emerge inoltre la maggiore accettazione da parte del paziente del prodotto di fitoterapia che viene percepito come approccio olistico, non invasivo e facilmente gestibile a fronte di uguale efficacia. L’obiettivo deve diventare sempre più quello di curare il paziente in tutta la sua complessità piuttosto che la malattia funzionale digestiva e questo è certamente meglio consentito dall’approccio olistico dei farmaci fitoterapici.

Di questi temi si parlerà nel corso delle due giornate di lavori scientifici, intitolate Campus AGGEI a Roma il 25 e 26 Ottobre prossimi (presso Shangri-La Hotel) . Al convegno  il prof. GIUSEPPE CHIARIONI, presenterà una relazione dal titolo “ Dispepsia funzionale e sindrome dell’intestino irritabile: un approccio terapeutico naturale e innovativo.” Il Campus AGGEI rappresenta da diversi anni l’evento di riferimento completamente dedicato ai giovani Gastroenterologi e professionisti sanitari che afferiscono al mondo della Gastroenterologia

Abbiamo chiesto al prof. Giovanni Marasco, membro del Direttivo di AGGEI (Associazione Giovani Gastroenterologi ed Endoscopisti Italiani) quali i motivi che attribuiscono un così alto profilo all’evento

La filosofia del Campus AGGEI 2024 è racchiusa nel tema “Evolving Gastroenterology Across Generations”, che sottolinea l’importanza dell’evoluzione continua delle conoscenze e delle competenze in campo gastroenterologico attraverso il dialogo intergenerazionale. Questo concetto si riflette in ogni aspetto del programma scientifico- spiega l’esperto- dove giovani ricercatori e affermati opinioni leader del settore affronteranno le tematiche più attuali e innovative della gastroenterologia. In particolare verranno riportate le più recenti evidenze scientifiche e gli approcci evidence-based relativi ai disordini dell’asse intestino cervello e disturbi motori del tratto gastrointestinale, delle malattie infiammatorie croniche intestinali, dell’epatologia e dell’endoscopia digestiva. Ad arricchire il programma si aggiungeranno molteplici workshop paralleli e sessioni pratiche di ecografia ed endoscopia.