il duo pianoforte e sax con Luca Ciammarughi e Jacopo Taddei in un concerto sulla Rhapsody in Blue di Gershwin
a cent’anni dalla prima esecuzione.
A seguire il ritorno del Germano Mazzocchetti Ensemble
con il concerto Mai di lunedì, fra novità e brani del repertorio,
dalla scrittura popolare con spunti jazz.
In occasione dei cento anni dalla prima esecuzione assoluta della Rhapsody in Blue di George Gershwin, ai Giardini della Filarmonica, festival estivo dell’Accademia Filarmonica Romana, domenica 23 giugno (Sala Casella ore 20) il pianista Luca Ciammarughi insieme al talento del ventottenne sassofonista Jacopo Taddei, omaggiano il compositore statunitense con una parafrasi per sax e pianoforte di una delle sue più celebri composizioni, all’interno di un programma dalle sonorità cangianti, in cui musiche del Novecento (Satie, Poulenc, Stravinskij, Weill) si susseguono insieme a classici intramontabili, come il virtuosistico Capriccio n. 1 di Paganini nella trascrizione per sax solo, la Fantaisie brillante sur Carmen di Bizet e il Praeludium und Allegro di Gaetano Pugnani, fra i principali violinisti del Settecento.
Gradito il ritorno ai Giardini (ore 21.30) del Germano Mazzocchetti Ensemble, alla sua settima apparizione sul palco estivo della Filarmonica. Il gruppo eseguirà, oltre ad altri brani che attingono ai tre CD pubblicati negli anni, cinque pezzi di nuova composizione. Tra questi, quello che dà il titolo al concerto, Mai di lunedì. I brani nuovi sono sulla linea stilistica del repertorio consolidato, ma con qualche spunto jazzistico più accentuato, oltre a una Berceuse che si discosta da influenze jazzistiche per riferirsi a un linguaggio più “popolare” e lirico.
Il tutto nel solco della musica di Mazzocchetti, compositore e fisarmonicista, caratterizzata da uno spiccato sincretismo linguistico, che ben si allinea ad alcune delle più interessanti esperienze della musica d’oggi. Come ha scritto il critico Giordano Montecchi, riferendosi all’attività di Mazzocchetti come compositore di musiche di scena: “Remoti si sentono gli echi di un Kurt Weill, di un Fiorenzo Carpi e il carsico andirivieni di quella linfa popolare che sempre nutre il lessico di Mazzocchetti. Ma c’è anche altro in questa formazione densa di ritmo ed energia cinetica, impastata con fisarmonica e viola che trasudano malinconia ad ogni nota. C’è un universo intimamente latino, fatto di ritmo, calore e languore”.
Il progetto “I Giardini della Filarmonica”, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Estate Romana 2023-2024”, curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.