Continua a mietere successi Elvira Trap. La scrittrice genovese, classe 1952, con il suo libro “La Festa di Alice” (Ed. Planet Book, 2019) ha portato a casa il primo premio del concorso “Una storia per il cinema“.
Grazie a questa vittoria il suo racconto prenderà forma oltre le pagine del best-seller e diventerà un film. La storia è ambientata negli Stati Uniti d’America, in Sud Dakota, negli anni 20 e racconta di cinque donne, amiche fra loro, con un passato burrascoso e che si rivedono dopo trent’anni.
Come nasce “La Festa di Alice”?
“Stavo cercando informazioni sui ricercatori d’oro e sono inciampiata sulle storie delle ragazze di frontiera; sono rimasta letteralmente affascinata da queste donne dure e dotate di una straordinaria voglia di farcela. L’idea nasce tutta da lì”.
Un libro che presto diventerà un film grazie alla vittoria del concorso “Una Storia per il Cinema”.
“Ho provato una grandissima emozione non appena ho saputo di aver vinto il primo premio. Non ho ancora realizzato totalmente il tutto, sapere che un mio libro diventerà un film è un qualcosa che mi sta facendo vivere un sogno”.
Si aspettava di vincere?
“Quando ho saputo del concorso mi sono imposta di provarci ma semplicemente perchè nella vita non si sa mai e perchè magari ci riuscivo. Così mi sono messa in gioco inviando il materiale al concorso e le cose sono andate bene”.
“A casa di Alice” è uno dei suoi 8 libri, una storia da scrittrice un po’ sui-generis la sua.
“Sì, per 37 anni ho fatto l’insegnante e la scuola è stata la mia seconda famiglia. Adesso sono in pensione ed ho iniziato a vivere intensamente e pienamente la passione per la scrittura. Ho esordito con il libro “A Volte basta una piuma”, premiato anche al concorso Raffaele Crovi e da lì non mi sono più fermata”.
Cosa significa scrivere per lei?
“Beh scrivere per me è come una terapia, ed è sempre stata costante la passione per il dialogato. Per me è davvero tutto”.