- Pubblicità -
“La crescita abnorme dei costi energetici e delle materie prime è sempre più allarmante e rischia di erodere progressivamente il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Oltre alle imprese energivore che risultano essere più colpite, l’aumento delle spese per le utenze sta diventando insostenibile per le aziende. Il pericolo è quello di una chiusura tout court di molte attività o quantomeno una riduzione della produzione al fine di contenere i costi. Serve una soluzione in tempi rapidi per disinnescare quella che si preannuncia come una vera e propria bomba economica e sociale. In tal senso, urgono interventi strutturali fissando un prezzo amministrato dell’energia per il consumatore finale sul modello francese. Sarebbe impensabile attendere fino all’insediamento del nuovo Governo. Occorrono misure shock, anche attraverso uno scostamento di bilancio, al fine di sterilizzare i rincari. Al contempo, come Sindacato UGL, ribadiamo la necessità di stabilire un tetto europeo al prezzo del gas e l’importanza di un nuovo Recovery Fund energetico per far fronte ad un’emergenza che ad oggi rappresenta la più grave minaccia per l’occupazione e la ripresa nel nostro Paese”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alle misure urgenti contro il caro energia.