L’estate in zona bianca per l’intera Penisola ha determinato un significativo incremento dell’ospitalità e degli incassi per la ristorazione per un valore superiore ai 20 miliardi di euro. E’ quanto stima la Coldiretti in occasione dell’ultimo week end di rientri del mese di agosto nel sottolineare che si tratta di una vera boccata d’ossigeno per i circa 360mila bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi presenti in Italia che si trasferisce positivamente sull’intera filiera. Un risultato importante che – sottolinea la Coldiretti – non può essere messo a rischio dalla ripresa dei contagi e dai cambi di colore che limitano le opportunità dei cittadini e mettono in crisi il primato Made in Italy nell’enogastronomia a livello internazionale. Per mangiare fuori casa è destinato oltre 1/3 del totale dei consumi alimentari delle famiglie italiani con una tendenza all’aumento che non si è mai arrestata prima dell’emergenza Covid, mentre nel 2020 si è dimezzato (- 48%) il fatturato della ristorazione, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Ismea in occasione del Cibus di Parma.
Ma dopo lockdowm, coprifuoco e limitazioni nei posti a sedere si è rimesso in moto un sistema, anche con il green pass, che complessivamente – rileva la Coldiretti – coinvolge 70mila industrie alimentari e 740mila aziende agricole lungo la filiera impegnate a garantire le forniture per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro. La svolta positiva è evidente con quasi due italiani su tre (65%) in viaggio per vacanza nell’estate 2021 che hanno scelto di mangiare principalmente fuori casa in ristoranti, trattorie, pizzerie, agriturismi, pub o fast food, secondo l’analisi Coldiretti/Ixè. Il cibo nell’estate 2021 – sottolinea la Coldiretti – è la voce principale del budget delle famiglie in vacanza tra consumo di pasti fuori ma anche per acquisto di alimenti o di souvenir o specialità enogastronomiche.
Una occasione di valorizzazione anche per le produzioni locali con il 78% degli italiani in vacanza che preferisce consumare prodotti tipici del posto a chilometri zero per conoscere le realtà enogastronomiche del luogo in cui si trovano mentre appena il 15% dei vacanzieri ricerca anche in villeggiatura i sapori di casa propria mentre una netta minoranza (5%) si affida alla cucina internazionale un 2% prova altre esperienze nel piatto, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. E il 59% degli italiani in vacanza in Italia al mare, in montagna o nel verde durante l’estate 2021 ha scelto – precisa la Coldiretti – di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori, ottimizzare il rapporto prezzo/qualità e portarsi a casa un pezzo di storia della tradizione italiana a tavola.
Con la riapertura totale della ristorazione dopo il lungo periodo di lockdown, si è assistito ad un ritorno in grande stile dei consumi alimentari fuori casa. Un cambiamento importante dopo che la ristorazione lo scorso anno – continua la Coldiretti – è stata tra i settori più colpiti dalla pandemia con i consumi alimentari degli italiani fuori casa che nel 2020 sono scesi al minimo da almeno un decennio con un crack senza precedenti per bar, ristoranti, trattorie e agriturismi che hanno perso complessivamente quasi 41 miliardi di euro nel 2020. A pesare durante l’estate – conclude la Coldiretti – è stata soprattutto la forte riduzione della presenza dei turisti stranieri che amano l’enogastronomia Made in Italy con l’impatto che si è fatto sentire nelle città d’arte ma anche negli agriturismi dove gli ospiti che arrivano da fuori dei confini rappresentano in alcune realtà più della metà del totale.