Ultimi giorni di repliche al Teatro Vittoria di Roma per “Esterino“, commedia scritta da Marco Rinaldi e diretta da Paolo Vanacore, si distingue per il suo mix di umorismo irriverente e momenti di riflessione. Questo spettacolo trascina il pubblico in un viaggio tra sogno e realtà, grazie a un cast affiatato e una scenografia visivamente sorprendente.
Il cuore dello spettacolo è il piccolo Esterino, interpretato con grande energia e sensibilità da Antonello Pascale. Nel ruolo di un bambino di otto anni, Pascale riesce a trasmettere tutta la curiosità e la logica spiazzante dei più piccoli, mettendo costantemente in difficoltà gli adulti con le sue domande dirette. Il suo personaggio, con la sua schiettezza infantile, rappresenta perfettamente il filo conduttore della commedia, che si muove con leggerezza tra il comico e il surreale.
A fianco a lui, Geppi Di Stasio, nei panni del Nonno Lello, offre una performance memorabile. Se da un lato la sua interpretazione dona al pubblico momenti di riflessione, esplorando il legame profondo tra nonno e nipote, dall’altro non manca di raccogliere risate grazie a un’ironia sottile e una capacità di giocare con il personaggio. Anche dopo la morte, il suo Nonno Lello continua a interagire con Esterino in una serie di incontri che oscillano tra sogno e realtà, dando vita a situazioni comiche e affettuose allo stesso tempo. Di Stasio, con la sua presenza scenica equilibrata e versatile, riesce a dosare perfettamente umorismo e profondità emotiva, regalando al pubblico tanto sorrisi quanto momenti di toccante riflessione.
Roberto D’Alessandro, nel ruolo del Dottor Bellachioma, completa il trio dei protagonisti con una caricatura esilarante del classico psicologo incompetente. Il suo personaggio diventa il bersaglio perfetto della satira di Rinaldi nei confronti della psicanalisi, regalando al pubblico le risate più scatenate, in una serie di gag grottesche e paradossali. Oltre alle performance attoriali, a stupire è la scenografia curata da Alessandro Chiti. Il palcoscenico prende vita con soluzioni visive originali, tra cui spicca un doppio quadro computerizzato che cambia scena e foto in tempo reale, rendendo il passaggio tra i vari momenti della narrazione fluido e dinamico. Questa trovata, insieme a un design scenico che si adatta perfettamente alle diverse atmosfere, regala allo spettacolo una dimensione visiva di grande impatto. Le luci, curate da Camilla Piccioni, aggiungono un ulteriore livello di suggestione, esaltando i passaggi tra sogno e realtà e contribuendo a rendere lo spettacolo ancora più immersivo. Esterino è uno spettacolo che riesce a mescolare sapientemente comicità e riflessione, senza mai perdere il ritmo.
Le domande di Esterino, innocenti ma profonde, offrono una critica ironica al mondo degli adulti, mentre la satira della psicanalisi, incarnata nel Dottor Bellachioma, provoca risate immediate. Al tempo stesso, il legame tra Esterino e il Nonno Lello aggiunge una nota emotiva che invita il pubblico a riflettere sulle relazioni familiari, sulla perdita e sul modo in cui i bambini affrontano concetti complessi come la morte e l’assenza. Il merito dello spettacolo sta proprio nel riuscire a bilanciare questi diversi registri, offrendo un’esperienza teatrale completa, che sa far ridere e riflettere.
Geppi Di Stasio, Roberto D’Alessandro e Antonello Pascale danno vita a un trio di personaggi che interagiscono con naturalezza e ironia, rendendo lo spettacolo vivace e coinvolgente. Fino al 20 ottobre al Teatro Vittoria, “Esterino” si conferma come uno spettacolo da non perdere. La commedia di Marco Rinaldi, grazie alla regia di Paolo Vanacore, offre al pubblico una serata di puro divertimento, arricchita da momenti di riflessione e una scenografia d’impatto. Tra risate, sogno e realtà, Esterino è un invito a riscoprire la leggerezza dell’infanzia e a guardare il mondo con gli occhi curiosi di un bambino.