“Rilanciare il ruolo politico-istituzionale dell’Italia e rinvigorire con politiche concrete alcuni settori chiave della macchina amministrativa, in cui siamo ancora fanalino di coda o quasi del Vecchio Continente. Per far tornare il nostro paese davvero protagonista è chiaro ed evidente che serve una totale inversione di rotta, sia sul fronte della politica interna, che all’interno delle istituzioni della Unione Europea, che il prossimo giugno vedrà rinnovare il suo parlamento (dove siedono tra gli altri ben 76 deputati italiani). L’Italia dunque deve ricominciare da se stessa e dall’Europa se vuole veramente migliorare nei diversi settori in crisi: dalla istruzione e ricerca, dove gli investimenti sono ancora troppo scarsi, alla economia e innovazione, dove la competitività è ancora troppo bassa e la burocrazia troppo elevata. E ancora, è necessario fare passi da gigante nel campo del lavoro e della occupazione: occorre creare politiche attive del lavoro, favorire l’apprendistato e la formazione professionale, migliorare il mercato del lavoro senza sacrificare la sicurezza dei lavoratori. Stesso discorso per i comparti dei trasporti, infrastrutture e sostenibilità ambientale, dove ancora il nostro paese ha tanto da lavorare. Così come nel campo della tutela dei diritti civili e sociali del cittadino. Insomma, l’Italia continua ad essere spesso dietro ad altri paesi europei in diversi settori chiave. Per affrontare questi ritardi, è necessario sopratutto un approccio integrato che coinvolga riforme strutturali, investimenti mirati e politiche pubbliche efficaci: una sfida che richiede anche il coinvolgimento di tutti i settori della società, dal governo centrale e locale alle imprese, dalle istituzioni europee ai cittadini stessi”.
Così, in una nota, il fondatore del sodalizio “Iniziativa 9 maggio”, Rocco Tiso, e il portavoce nazionale del comitato “Prospettive Future”, Attilio Arbia.