Nella giornata di venerdì 3 giugno si è svolta, presso l’Aula consiliare del Municipio Roma 6, la seduta congiunta delle commissioni Mobilità del Campidoglio e del Municipio, diretta a visionare il progetto preliminare della tramvia Termini-Giardinetti-Tor Vergata, finanziata con 213 milioni di euro dal MIT col decreto firmato l’8 giugno scorso dalla Ministra Paola De Micheli.
Durante l’intervento l’Associazione TrasportiAmo, in qualità di rappresentante del Coordinamento Roma-Giardinetti, costituito insieme a Legambiente Lazio, l’Osservatorio Regionale sui Trasporti e l’UTP-Assoutenti, ha palesato, nuovamente, pieno sostegno al progetto, pur con qualche perplessità. E, ribadito, l’assoluta necessità di riaprire la tratta Centocelle-Giardinetti, nell’attesa dell’espletamento del progetto definitivo/esecutivo e della gara di appalto. «Per dare subito al territorio, che ha fame di un trasporto collettivo capillare e sostenibile», osserva il Presidente dell’Associazione David Nicodemi, «una valida alternativa alla Linea C: un collegamento capace di aumentare il distanziamento fisico e creare degli efficaci nodi di interscambio con la metropolitana, ora inesistenti. Al riguardo, abbiamo auspicato, e richiesto implicitamente, la convocazione di una eguale commissione Mobilità, considerata la necessità e la mozione 220/20, approvata all’unanimità dall’Assemblea Capitolina il 16 giugno, nella quale invitare comitati e associazioni».
L’adunanza è stata informata del sopralluogo svolto dal Coordinamento mercoledì 1 luglio, in presenza del Comitato Tecnico-Scientifico nominato dall’Osservatorio. «In tale circostanza gli ingegneri, con alle spalle una lunga esperienza nel settore metro-ferroviario, hanno preso atto, e se vogliamo certificato, che l’infrastruttura, impianti, armamento e linea aerea, sembrano in condizioni non degradate per la ripresa del funzionamento, salvo vizi occulti. Certo, sarà necessaria una verifica, ma gli interventi, possono rientrare nell’ordinaria manutenzione. Il problema della carenza del personale, altra criticità sollevata nel corso della commissione, può essere risolta attraverso l’accordo che l’Azienda sta chiudendo con le Organizzazioni Sindacali mirato alla formazione di nuovi macchinisti: quattro/cinque di questi potrebbero essere destinati alla Giardinetti».
«Abbiamo ricordato che poco prima della chiusura la tratta è stata oggetto di importanti interventi sia sui ai binari che sulla linea aerea di contatto, e che sono stati rifatti tre intersezioni a raso. La sola stazione è costata circa 4 milioni di euro nel 2007. Soldi pubblici. Continuarla a tenerla chiusa, e pagare per giunta un servizio sostitutivo bus, potrebbe costituire un danno erariale. Ci siamo inoltre soffermati sul fatto che la Direzione Trasporti della Regione Lazio ha comunicato di non avere alcuna posizione pregiudiziale riguardo alla riapertura della tratta, come si evince dal verbale trasmesso al Presidente della Commissione nei giorni scorsi, riferito all’incontro tenutosi il 25 Maggio. E che sembrerebbero attualmente disponibili per la ferrovia finanziamenti per complessivi 46milioni di euro circa, come da nota in sede Commissione Tranvie e Sistemi ferroviari – Ordine Ingegneri Roma del 25 giugno».
Infine TrasportiAmo ha sollecitato l’immediato sfalcio dell’erba infestante in tutta la linea, da Laziali a Giardinetti. «Abbiamo inviato una richiesta ufficiale sull’argomento, anche al Municipio, la situazione è diventata insostenibile e rischia di degenerare, con gravi conseguenze. Nella tratta chiusa ha superato il metro e mezzo di altezza, figuratevi cosa potrebbe accadere se, una volta seccata, qualcuno dovesse darle fuoco».