Festival ArteScienza il 14 luglio Blow Up Percussion per la chiusura della prima parte dell’evento

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Domani, domenica 14 luglio, il Festival ArteScienza si affida a Blow Up Percussion per l’ultimo concerto al Goethe-Institut Rom (via Savoia 15, ore 21), prima della ripresa di settembre.

Ensemble di percussionisti, formatosi a Roma nel 2012, Blow Up (Flavio Tanzi, Aurelio Scudetti, Pietro Pompei, Alessio Cavaliere), lavora in collaborazione con compositori e gruppi internazionali per la realizzazione di nuovi progetti e produzioni. Fra gli autori si segnalano il compositore americano Christopher Cerrone e i compositori italiani Edoardo Bellucci e Daniele Vulpiani le cui musiche verranno eseguite in occasione di questo concerto, alcune in prima esecuzione assoluta.

 

La serata si apre con il lavoro del 2017-18 di Cerrone per quartetto di percussioni ed elettronica (A Natural History of Vacant Lots) e prosegue con la prima assoluta di Bellucci Sintagma – sistema I, Interazione, progetto di ricerca e indagine sonora focalizzato sull’esplorazione attorno a strumenti elettroacustici. Meccanica dell’insurrezione di Daniele Vulpiani è la seconda novità in prima assoluta, scritta per quattro lastre di metallo amplificate e quattro interpreti.

Il programma si completa con la prima italiana Void Imaginings (2018) per quattro performers, con oggetti e otto microfoni della tedesca Sarah Nemtsov, una incursione nelle risonanze di gong, piatti e ciotole, esplorate attraverso l’amplificazione per produrre effetti eterei, e Okho di Iannis Xenakis, composto nel 1989 in occasione del bicentenario della Rivoluzione francese, per tre musicisti che suonano il djembe, il grande strumento a percussioni dell’Africa occidentale, una partitura dal raro equilibrio tra il viscerale e il cerebrale, creando una sorta di modernismo tribale.

 

Appuntamento di chiusura alle ore 22 nei Giardini con l’improvviso di teatro Atlantide attesa – Oltre l’antico mondo il nuovo con la voce recitante di Elena De Carolis, su testi a cura di Manuela Cherubini, adattati da La nuova Atlantide di Francis Bacon, romanzo d’ispirazione per il festival di quest’anno. “Tra esperimenti prodigiosamente anticipatori e fratellanza universale, gli abitanti della misteriosa isola di Atlantide sono la prima raffigurazione letteraria della nuova epoca scientifica” racconta la Cherubini. “L’utopia – prosegue – corre lungo il testo e anima le idee visionarie che sembrano presagire anche le aspettative del presente”. Scenario musicale della performance, in un contrappunto di parole e musica, è l’azione creativa di tre compositori del CRM (Laura Bianchini, Alessio Gabriele, Silvia Lanzalone) costantemente rivolti all’esplorazione delle nuove frontiere culturali.

 

Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Estate Romana 2023-2024”, curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE e Goethe-Institut; è inoltre sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Lazio e diversi altri partner.