Fiati in Concerto XV – Visioni di anima e di corpo

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Visioni di generi, linguaggi e arti diverse. Un orientamento estetico che contraddistingue Fiati
in Concerto, giunta alla sua quindicesima edizione. Un percorso di crescita che non poteva
arrestarsi proprio ora, momento in cui l’arte ha il compito di arricchire ancor di più l’individuo,
condurlo in una dimensione superiore, esprimendo il bello assoluto.
Una rinascita indispensabile, un adeguamento al cambiamento grazie alla forza e alla capacità
di aggirare l’ostacolo facendolo diventare parte integrante della propria espressione. Luci e
ombre, suoni e silenzio e poi ancora gli sguardi e l’intesa che si creano durante l’esecuzione
sono gli elementi portanti da cui non si può e non si deve prescindere, gli elementi da cui trae
linfa il coraggio e l’audacia di chi vuol continuare a dar vita a tutto questo.
Ferentino come culla di una ripresa artistica, non poteva essere il contrario vista la sua storia,
anche recente, e considerando la forza d’animo di chi dell’integrità della comunità ne fa
ragione di vita attraverso una presa di responsabilità che ad oggi si contraddistingue. Dar
nuova vita alle iniziative culturali significa credere nel futuro, e allo stesso tempo riprogettarlo
con nuovi propositi.
Il popolo, le sue origini e tradizioni, ma anche il futuro e i cambiamenti sono i temi delle Visioni
2020, anno che impareremo ad apprezzare con il tempo, con la pazienza di ricercarne i valori
acquisiti e la crescita compiuta in termini di sensibilità. Gli artisti saranno gli amici che hanno
sposato il progetto di tornare a Ferentino per entusiasmare con la propria arte, e che hanno
saputo apprezzare l’idea progettuale che unisce un’Amministrazione attenta e sensibile a una
Associazione attiva e dinamica. Il rispetto delle regole sarà la prerogativa, e apprezzare luoghi
e suoni sarà ancor più bello di sempre.
Il duo Rocca e Benigni, impreziositi dallo strepitoso Moni Ovadia, le storie di Simona Gandola
e la delicatezza vocale dei Cherries on a Swing set, la struggente profondità vocale nei testi
del sabino Raffaello Simeoni adagiati sui suoni antichi di Marco Iamele, orgogliosamente
conterraneo, per finire con la terra di Argentina attraverso nuove contaminazioni di quelle
melodie popolari riprodotte dagli strumenti magici di Javier Girotto e Natalio Mangalavite.
Le Visioni di questa edizione saranno dunque visioni future ma allo stesso tempo passate,
saranno il riavvolgimento di un nastro di celluloide e nello stesso istante il “ciack” di un nuovo
set del futuro di ogni coraggioso che siederà ad ascoltare questo magnifico viaggio nei luoghi
e nei suoni.
Mancherà l’orchestra, quello inevitabilmente, ma la brillantezza dell’ottone, l’odore inebriante
del legno, il ritmo incalzante e percussivo… non potranno mancare, saranno lì, ancora una
volta, con una nuova veste, ma ci saranno e si faranno sentire.