Le imprese della ristorazione sono sempre di più, 336 mila nel 2019, secondo le stime di Fipe Confcommercio, ma “crescono soprattutto le attività senza spazi, senza personale e senza servizi, soprattutto nei centri storici delle città più grandi”, dove sono in crisi i bar. In dieci anni, i bar nei centri storici sono diminuiti dello 0,5%, mentre si è impennato il numero di paninoteche, kebab e take away (+54,7%).
Alla crescita del numero di imprese attive (salite di oltre il 3% anche nell’ultimo anno) si accompagna un elevato turnover, con sei imprese su dieci che hanno chiuso a cinque anni dalla nascita.
Di fronte a costi “insostenibili” tra locazione, personale e Tari, dichiara il presidente della Fipe, Lino Enrico Stoppani, “la scorciatoia è fatta da attività senza servizio, senza spazi e con personale ridotto all’osso, ed è favorita da politiche poco lungimiranti che consentono a tutti di fare tutto senza il rispetto del principio ‘stesso mercato, stesse regole'”, ma così “si finisce per impoverire il mercato stesso, la sicurezza dei consumatori e la qualità delle città”.