“Non condividiamo la sua risposta scritta all’atto Camera 4-04397, a firma dell’On. Paolo Russo, in materia di progressione delle carriere, valorizzazione professionale del personale non dirigente ‘Graduati, Sergenti e Marescialli’, del passaggio in servizio permanente dei Volontari dell’Esercito della prima e seconda immissione 2013/2014”. A parlare è il segretario generale del sindacato “Itamil Esercito”, Girolamo Foti, che, in una ufficiale, ha voluto rimarcare diversi punti della risponda del Ministro della Difesa, On. Lorenzo Guerini, all’interrogazione dell’on. Paolo Russo riguardante la “Tutela dei diritti, interessi e legittime aspettative del personale militare dell’Esercito e dei propri familiari, miglioramento delle condizioni di servizio e tutelare la dignità professionale dei militari (In linea al decreto ministeriale del 2 novembre 2020)”.
“Abbiamo preso positivamente atto della sua risposta all’interpellanza parlamentare a risposta scritta 4-04397 dell’On. Paolo Russo che, in buona sostanza, le riportava quanto previsto dall’articolo 627 del codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo del 15 marzo 2010, che inquadra il personale in quattro categorie gerarchicamente ordinate: ufficiali, sottufficiali, graduati e militari di truppa – afferma Foti -. Nello specifico, il ruolo Graduati ha il più alto numero di soldati ammalati, feriti e caduti in missione che svolgono mansioni a carattere operativo in tutto il territorio nazionale ed internazionale. Il comando delle piccole unità è affidato a donne ed uomini col garantire la sicurezza. L’interrogante le segnalava concretamente che il suo dicastero sembrerebbe non porre la necessaria attenzione sul ruolo dei Graduati “figli di un Dio minore all’interno dei quadri permanenti”. In termini professionali, questi ultimi si ritrovano ad essere condannati ad una carriera ibrida, senza stimoli, senza alcuna valorizzazione, a partire dalle qualifiche speciali, cosi come previsto dal ‘decreto legislativo sul riordino delle carriere del 29 maggio 2017 n.94, all’articolo 1 commi 5,6, e 7’. La normativa citata prevede, infatti, che ai militari delle varie categorie rivestenti il grado apicale, è attribuita una qualifica speciale che comporta l’assunzione di attribuzioni di particolare rilievo in relazione al ruolo di appartenenza e all’anzianità posseduta. Nello specifico tale previsione riguarda coloro che ‘a) ricoprono incarichi di maggiore responsabilità; b) sono diretti collaboratori di superiori gerarchici, che possono sostituire in caso di impedimento o di assenza; c) assolvono, in via prioritaria, funzioni di indirizzo o di coordinamento con piena responsabilità dell’attività svolta”.-
Il ministro Lorenzo Guerini nella sua risposta ha scritto che “la valorizzazione del personale militare, in termini di motivazione e gratificazione è un obiettivo al quale è permanentemente rivolto il concreto impegno del dicastero” e, nei passaggi successivi, ha riportato alcune migliorie dal punto di vista della valorizzazione economica: “Sono davvero briciole – dichiara il segretario Itamil -. Al di là delle sue buone intenzioni, avendo riportato alcuni effetti, a parer del suo dicastero, positivi dal punto di vista economico in tema di valorizzazione del personale militare, ci dispiace contraddirla in termini di motivazione e gratificazione. Nel suo dicastero non sono mai arrivati segnali positivi nemmeno per intervenire su provvedimenti a costo zero per l’amministrazione, forse irrisolti per via di alcuni retaggi di carattere culturale che resistono all’interno dei palazzi. Inoltre, Egregio Ministro non ha risposto all’interrogante quando ha esposto chiaramente quanto segue: ‘Attualmente i Graduati a prescindere dagli anni di servizio, il grado e l’età, in maniera generica svolgono gli stessi servizi di caserma dei militari di leva, così come disciplinata dall’attuale circolare interna sui servizi di caserma n. 2938’. Lei, signor Ministro, nella sua risposta, giustifica l’impossibilità del tutto discutibile, dell’unificazione dei ruoli tra i Sergenti e Graduati, riportando quanto segue ‘i due ruoli sono distinti dalle differenti professionalità e competenze’. Ci siamo domandati perché la stessa considerazione non viene applicata tra le categorie dei Graduati e i Volontari di Truppa distinte non idealmente oppure concettualmente, ma secondo quanto previsto dall’articolo 627 che inquadra le categorie in Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e Militari di Truppa. Le tabelle organiche del personale sono suddivise secondo quanto previsto dall’articolo 627? Dal punto di vista delle progressioni delle carriere, ci si aspettava una maggiore attenzione per porre in essere ogni iniziativa utile finalizzata scongiurare l’invecchiamento del ruolo Graduati, attraverso un riordino delle carriere a doppio binario: uno ordinario ad anzianità di servizio per transitare nei ruoli successivi e l’altro veloce attraverso ai concorsi straordinari per titoli ed esami, atti a favorire i più meritevoli ad accelerare la propria carriera. Non per ultimo il dicastero non ha mai preso in esame la possibilità di attuare un concorso bis straordinario per i Sergenti e Graduati ex 958, esclusi dal precedente concorso, pur avendo le risorse e i numeri disponibili per il riempimento dell’organico previsto. Ovviamente tale mancanza, con molta probabilità, comporterà ricorsi collettivi contro l’amministrazione. A riguardo è stato predisposto, nei correttivi del riordino, un concorso speciale per il reclutamento Marescialli, con il quale verranno assorbiti solamente gli appartenenti al ruolo Sergenti, con il titolo di studio previsto ‘laurea’ e un concorso speciale per transitare nel ruolo Sergenti con il titolo di studio previsto ‘diploma’, escludendo, in entrambi i casi, il personale che opera sul campo da oltre 26 anni di servizio. Quest’ultimo, si ritrova fuori pur avendo maturato l’anzianità ed i titoli conquistati in combattimento, ma non i titoli scolastici richiesti dal concorso straordinario”. Foti pone l’attenzione sulla categoria dei Graduati che “lamenta differenze di trattamento all’interno dei quadri, anche in materia di onorificenze per la croce d’anzianità di servizio, secondo quanto previsto dall’attuale direttiva interna di Forza Armata. Dulcis in fundo non si riesce a risolvere nemmeno la questione del cambio di nomenclatura dei ruoli Graduati”.
Itamil ritiene, pertanto, l’atteggiamento dell’Onorevole Guerini un “atteggiamento di chiusura, dal punto di vista del riordino delle carriere. Si comprende che lei non è a conoscenza del malessere e delle aspettative della base. Le confidiamo che esiste una totale insoddisfazione nella stragrande maggioranza dei Graduati e non solo, che non si sente appagata professionalmente dal recente riordino delle carriere e dai correttivi. D’altronde, non hanno portato alcun beneficio professionale, ma solamente briciole dal punto di vista economico e belle parole sulla carta. Un giovane Caporale vede un veterano di quarantasei anni d’età, con ventisette anni di servizio, lunghi periodi trascorsi in operazione e con la qualifica speciale, a svolgere le sue stesse mansioni. Bell’esempio. Anche il ruolo dei ‘Marescialli’ dell’Esercito non ci sembra soddisfatto, poiché in tanti di loro recriminano, giustamente, un riconoscimento concreto della carriera con il ruolo direttivo attraverso adeguati indennizzi economici. Va evidenziato che per gli Ufficiali, gli stessi provvedimenti del riordino dei ruoli, oltre ad aver stabilito un’opportuna caratterizzazione a sviluppo dirigenziale del ruolo, hanno previsto un contestuale e tempestivo trattamento economico, dal grado di Maggiore (e gradi corrispondenti), correlato alle nuove funzioni dirigenziali conferite dall’1.1.2018. Intanto il tempo passa ed abbiamo i Volontari dell’Esercito della prima e della seconda immissione 2013/2014 che aspettano di passare in servizio permanente. Restiamo fiduciosi su quanto da lei scritto, ovvero ‘che tra gli obbiettivi principali del suo dicastero c’è la valorizzazione del personale militare in termini di motivazione e gratificazione’.