L’endometriosi si combatte a partire dalla tavola. Per contrastare la patologia che colpisce 3 milioni di donne in Italia e per la quale non esiste ancora una cura definitiva, importanti benefici arrivano dalla dieta. Un regime alimentare mirato può infatti contribuire a ridurre dolori e infiammazione, abbattendo i principali sintomi della malattia: dolori pelvici, stanchezza cronica, annebbiamento cerebrale possono regredire con l’assunzione di cibi dalle proprietà antinfiammatorie e disintossicanti, con un miglioramento sensibile della qualità della vita. Importante che si tratti di alimenti freschi e di stagione, liberi da ormoni. E allora come comportarci in vista dell’estate?
“Ad oggi non esistono farmaci o cure mediche per combattere l’endometriosi ma, una volta che si ha la diagnosi, si può lavorare sui sintomi. In tal senso un’importante azione di contrasto è svolta dall’alimentazione – afferma il Prof. Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi – L’eccesso di ormoni fa crescere la malattia, la malattia provoca infiammazione e l’infiammazione fa produrre più ormoni. Per questo abbiamo messo a punto da oltre quindici anni una dieta che si basa su quattro pilastri: riduzione dell’assunzione di cibi estrogenici, aumento di cibi antiestrogenici, riduzione di cibi proinfiammatori, aumento dei cibi antinfiammatori. Un regime alimentare così regolato contribuisce in maniera determinante alla riduzione dei dolori e dell’infiammazione. Tale scoperta, realizzata anche grazie al contributo del 5 per mille, ha permesso a centinaia di migliaia di donne di riacquistare una migliore qualità della vita. Ma la ricerca non deve fermarsi, al momento i fondi sono pochi, servono più finanziamenti”.
“Esiste un legame stretto tra alimentazione e salute, ancora più importante laddove una dieta specifica rende possibile la gestione di alcune patologie – spiega Maria Cassano, biologa nutrizionista della Fondazione italiana endometriosi – Nel caso dell’endometriosi è importante seguire raccomandazioni nutrizionali che permettono di migliorare la risposta insulinica e la sintomatologia globale, combinando cibi antifiammatori, disintossicanti e liberi di ormoni, in grado di ridurre l’infiammazione. Dunque, occorre ridurre l’eccesso di grassi saturi e zuccheri, omega-6 e alimenti molto trasformati. Da favorire, invece, il consumo di omega-3, frutta e verdura di stagione, preferendo prodotti biologici. Il consiglio è cucinare con le materie prime e metodi di cottura che non le alterino troppo”.
Quali sono allora i cibi da prediligere e quelli da evitare (https://www.endometriosi.it/che-cose-lendometriosi/dieta/) per una dieta controllata?
1) Frutta e Verdura. Da aumentare: le fibre riducono gli estrogeni nel sangue ma bisogna preferire alimenti freschi e di stagione. Dunque: pomodori, melanzane, cetrioli, asparagi, insalata mista, peperoni, fagiolini. Tra la frutta: more, mirtilli, lamponi, ribes, fragole, pesche, albicocche, ciliegie. Largo anche a cereali integrali, legumi, semi oleosi;
2) Pesce: Da aumentare: gli Omega 3 promuovono la produzione della prostaglandina che riduce l’infiammazione addominale. Pertanto: pesce azzurro, molluschi, salmone e tonno. Ma anche olio di oliva, frutta secca, avocado, semi.
3) Carne: Se la carne rossa è da ridurre al minimo, si può optare per la carne bianca di origine e allevamento controllato.
4) Latticini e Soia: E’ bene ridurli al minimo per la presenza di caseina e lattosio. No a prodotti di allevamento non controllato per l’alto contenuto di ormoni e antibiotici. Evitare la soia che contiene fitoestrogeni.
5) Zuccheri e Alimenti industriali: Evitare prodotti confezionati e bevande zuccherate; alcol; caffeina; farine bianche e prodotti da forno raffinati; grassi saturi; zucchero bianco; avena e segale, ad alto contenuto di estrogeni. Il glutine non è da eliminare ma è bene assumerlo da farine integrali e grezze (quinoa, amaranto, riso nero o rosso integrale).