(Adnkronos) – Roma, 19 febbraio 2025 – Oggi, presso l’Hotel Nazionale di Roma, si è tenuto l’evento “GENDER: TEMPO SCADUTO – APPELLO AL GOVERNO”, promosso da Pro Vita & Famiglia onlus per denunciare l’imposizione di contenuti ideologici nelle scuole e chiedere l’approvazione urgente di una legge nazionale a tutela della libertà educativa della famiglia, istanza che sarà divulgata e sostenuta con la campagna di mobilitazione nazionale “Mio Figlio No” con una possibile manifestazione di famiglie davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito. Durante la conferenza stampa, sono stati presentati i risultati del sondaggio nazionale condotto dall’istituto demoscopico Noto Sondaggi, che evidenziano il netto schieramento degli italiani a favore del diritto di priorità e libertà educativa della famiglia circa tematiche afferenti la sfera sessuale e affettiva dei figli. Orientamento ancor più radicato nell’elettorato dei partiti di centrodestra al Governo.
I DATI PARLANO CHIARO:
•L’83% degli intervistati chiede che le famiglie vengano informate preventivamente, nel dettaglio, su progetti inerenti sessualità e affettività. •Il 76% ritiene che l’educazione sessuale e affettiva sia responsabilità primaria dei genitori, e non della scuola, con un picco dell’87% tra gli over 55. •Il 55% si oppone fermamente all’imposizione di contenuti educativi sulla sessualità contro la volontà dei genitori, mentre solo il 32% lo considera accettabile. •Il 62% degli italiani sostiene il diritto dei genitori di scegliere se far partecipare o meno i propri figli a corsi di educazione sessuo-affettiva nelle scuole. •A fronte di un 15% che non si esprime, solo il 35% degli italiani è favorevole alla presenza di attivisti LGBT nelle scuole per parlare di orientamento sessuale e identità di genere, mentre la metà degli italiani, il 50%, si oppone fermamente a questa possibilità. L'opposizione è ancora più marcata tra gli elettori di Fratelli d'Italia e Forza Italia, in entrambi i casi al 78%. •Il 50% (contro il 35%) chiede un controllo più rigido del Ministero dell’Istruzione per evitare la diffusione dell’ideologia gender nei programmi scolastici. Di questi, il 64% di elettori di FDI, il 65% della Lega e il 75% di FI.
L’OPPOSIZIONE TRA GLI ELETTORI DEI PARTITI DI CENTRODESTRA
L’opposizione alla propaganda gender nelle scuole è particolarmente elevata tra gli elettori dei partiti di maggioranza: il 78% degli elettori di Fratelli d’Italia, il 75% di quelli della Lega e il 70% di quelli di Forza Italia si dichiarano contrari. L’opposizione alla carriera alias, invece, è condivisa dal 74% degli elettori di Fratelli d’Italia, dal 59% di quelli della Lega e dal 45% di quelli di Forza Italia. Questa realtà conferma che il Governo ha il dovere morale e politico di rispondere alla volontà della propria base elettorale, proteggendo la libertà educativa della famiglia e impedendo la diffusione di teorie ideologiche nei programmi scolastici. Un’azione legislativa chiara e decisa su questi temi è attesa dalla maggioranza degli italiani, e in particolare dagli elettori che hanno dato fiducia a questo esecutivo.
LE PROPOSTE DI PRO VITA & FAMIGLIA:
Per questo Pro Vita & Famiglia onlus propone una serie di punti fondamentali, e non più rimandabili, che siano alla base di una Legge sulla Libertà Educativa della Famiglia e contro la propaganda politica Lgbtqia+ nelle scuole: 1.Divieto di introdurre nelle scuole iniziative sulla fluidità di genere 2.Diritto di consenso informato per le famiglie: ogni programma scolastico riguardante la sessualità e l’affettività deve essere sottoposto preventivamente all’approvazione dei genitori. 3.Diritto di opt-out: i genitori devono poter esonerare i propri figli da corsi o attività che non rispettano i loro principi educativi. 4.Stop all’ingresso di attivisti nelle scuole: le scuole non devono ospitare rappresentanti di movimenti ideologici per trattare temi di identità di genere e orientamento sessuale. 5.Supervisione ministeriale: è necessario un controllo più stringente sui contenuti educativi per garantire che non si trasformino in propaganda. 6.Abolizione della carriera alias nelle scuole: le istituzioni scolastiche non possono riconoscere identità di genere auto-percepite in contrasto con il dato biologico.
LANCIO DELLA CAMPAGNA 'MIO FIGLIO NO'
«Pro Vita & Famiglia – dichiara Jacopo Coghe, portavoce della Onlus – lancia una mobilitazione nazionale per chiedere al Governo, al Ministro Valditara e ai leader del centrodestra di mantenere le promesse fatte agli italiani: tutelare la libertà educativa e fermare l’indottrinamento gender nelle scuole. Con la campagna Mio Figlio No, daremo voce alle famiglie nelle piazze e nelle istituzioni con incontri pubblici, manifestazioni e azioni di sensibilizzazione. Chiederemo una legge che garantisca la libertà educativa e impedisca la propaganda ideologica in classe. Con affissioni, campagne visive e una grande petizione popolare, renderemo visibile un dissenso sempre più forte, diffondendo testimonianze di genitori e studenti. Se continueremo a essere ignorati, come avvenuto finora, siamo pronti a portare le famiglie davanti al Ministero dell’Istruzione per chiedere risposte e provvedimenti concreti. Il silenzio e l’inazione non sono più accettabili: il Governo ha il dovere di agire subito e rispettare gli impegni presi con i cittadini».
Ufficio Stampa Pro Vita e Famiglia Onlus
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Gender. Pro Vita Famiglia lancia campagna “Mio Figlio No” per legge su libertà educativa famiglia: 83% italiani per consenso informato preventivo
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