Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani celebra la Giornata Internazionale della Biodiversità 2021.
Istituita dalle Nazioni Unite nel 2000 con la Risoluzione 55/201 e proclamata per il 22 maggio, la giornata ha lo scopo di aumentare la comprensione e la consapevolezza dei problemi della biodiversità e di commemorare l’adozione del testo della Convenzione ONU sulla diversità biologica (CBD, Convention on Biological Diversity) adottata a Nairobi, Kenya, il 22 maggio 1992 e firmata a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992.
La biodiversità è un diritto umano perché da essa dipendono i diritti alla vita, sicurezza, salubrità, cibo, cultura, lavoro.
L’unione Europea e l’ONU mirano a realizzare entro il 2050 una società climaticamente neutra dotata di un’economia circolare ad inquinamento zero.
Nella direzione delineata dal Green Deal Europeo, lo scorso anno la Commissione Europea ha presentato la nuova strategia per la biodiversità per il 2030 ( EU biodiversity strategy for 2030): il secondo piano a lungo termine per proteggere la natura e invertire il degrado degli ecosistemi a beneficio delle persone, del clima e del pianeta accompagnato dalla proposta per l’ introduzione di una normativa europea sul clima al fine di trasformare l’ impegno politico in un obbligo giuridico, quindi vincolante per gli Stati membri.
Dalla prossima Conferenza sulla biodiversità delle Nazioni Unite, che si terrà a Kunming, in Cina, dall’11 al 24 ottobre 2021, si attende una programmazione universale di azioni idonee a costruire un futuro condiviso per tutta la vita sulla Terra. Tra le azioni previste c’è l’ampliamento delle aree protette mondiali per innalzarle dall’attuale 17% al 30% e il potenziamento e la semplificazione della mobilitazione delle risorse per puntare a un ambizioso traguardo: raggiungere entro il 2050 una vera convivenza armoniosa tra uomo e natura.
Secondo i dati WWF dell’Indice del Pianeta Vivente (Living Planet Index) lo stato della biodiversità globale è in grave stato di emergenza: in meno di 50 anni, dal 1970 al 2014, è stata registrata un calo del 60% delle popolazioni di vertebrati, perdendo in meno di 50 anni più del 50% degli esemplari di mammiferi, uccelli, pesci, rettili e anfibi in tutto il mondo.
La FAO, inoltre, stima che il 75% della diversità vegetale delle colture sia andato perso tra il 1900 e il 2000. Secondo il rapporto FAO 2019, l’utilizzo sostenibile e la conservazione della biodiversità per l’alimentazione e l’agricoltura richiedono una gestione integrata delle risorse genetiche, delle specie e degli ecosistemi con i sistemi di produzione e il loro ambiente.
La perdita di biodiversità e gli effetti consequenziali di erosione del suolo, estinzioni di massa, desertificazione, comparsa di nuovi agenti patogeni compromettono la vita umana, la salute, la sicurezza e l’economia fino a minacciare la perdita di ciò che di più essenziale esiste per la vita sulla Terra: l’acqua.
Lo slogan scelto dalla Convenzione sulla Biodiversità e diffuso dalla sua segreteria per la Giornata della biodiversità 2021 è “Siamo parte della soluzione”. Il massaggio segue il filo conduttore dello scorso anno che proponeva di trovane nella natura le soluzioni al clima, ai problemi di salute, alla sicurezza alimentare e idrica e ai mezzi di sussistenza sostenibili.
L’idea di sentirsi attori principali di una soluzione è una prospettiva educativa ad alto potenziale che, come insegnanti, siamo chiamati a trasferire ai nostri studenti.
Adottare comportamenti quotidiani ecosostenibili (secondo l’ISPRA: utilizzare con cura l’acqua, gestire con una gestione consapevole delle acque reflue, evitare l’uso di antibatterici, prediligere il consumo di alimenti stagionali e locali, ridurre il consumo di carne, ridurre il consumo di energia, riusare gli oggetti e ridurre al minimo la produzione di rifiuti) può essere parte della soluzione.
Educare le nuove generazioni a riscoprire e custodire gelosamente l’identità del territorio in cui vivono, attraverso la ricerca delle specie biologiche autoctone e la piantumazione di nuovi esemplari, per riportare a piena vita la biodiversità scomparsa o in via di estinzione, può essere parte della soluzione.
Abbandonare la coltivazione di specie vegetali e animali alloctone, originarie di altre aree geografiche, che minacciano la sopravvivenza degli insetti impollinatori per ristabilire e preservare il delicato equilibrio tra clima esseri viventi che nei secoli ha assicurato la vita e l’aspetto dei nostri ambienti, può essere parte della soluzione.
In tutti i casi, essere attivisti per la biodiversità è parte della soluzione.
Con D.M. n. 39407 del 9 dicembre 2019 è stata istituita l’Anagrafe Nazionale dell’Agrobiodiversità per elencare tutte le varietà autoctone di interesse agricolo e alimentare da tutelare, seguite negli anni successivi da attività di repertorio regionale per monitorare le risorse genetiche locali.
A tal proposito, citiamo l’eccellenza educativa del laboratorio permanente per la ricerca e preservazione del genoma delle specie agrarie e animali autoctone istituito presso l’Istituto Tecnico Agrario Nicolao Brancoli Busdraghi di Lucca in cui gli studenti hanno isolato il DNA delle specie autoctone per riprodurre lieviti locali per la fermentazione delle uve della zona, senza far ricorso ai lieviti commerciali “che niente hanno a che fare con i nostri ambienti e con la storia del vino lucchese” (cit. politecnicolucca.it).
In occasione della giornata il CNDDU propone a tutti gli insegnanti di promuovere l’attivismo climatico tra le nuove generazioni coinvolgendo gli studenti nella creazione dell’Anagrafe scolastica provinciale della biodiversità da realizzarsi con la condivisione di un album digitale per ogni grado di istruzione al fine di consentire l’inserimento e l’integrazione di contenuti fotografici, artistici e descrittivi sulle specie animali e vegetali autoctone. Come piccoli ricercatori gli studenti avrebbero occasione di sviluppare importanti competenze come quella personale, sociale, di imparare ad imparare, culturale, di relazione, di cittadinanza e responsabilità nonché cura verso l’ambiente ed anche imprenditoriale. Avrebbero inoltre occasione di approfondire le relazioni generazionali con i nonni e gli anziani della comunità per apprendere dalla loro testimonianza la biodiversità storica locale.
Come custodi di biodiversità, gli studenti potrebbero proporre azioni innovative.
È per questo che il CNDDU annuncia la programmazione per il prossimo anno scolastico del primo Festival delle avanguardie ambientali a cui gli studenti potranno partecipare con l’invio delle proposte innovative individuate come soluzioni alla perdita di biodiversità locale. La valutazione delle proposte verrà affidata ad esperti e attivisti ambientali.
In tale occasione il Coordinamento contatterà alcuni attivisti come Greta Thunberg e Felix Finkbeiner per invitarli ai laboratori di avanguardie ambientaliste.
In occasione della giornata, lanciamo gli hashtag avanguardie ambientali, per diffondere un messaggio di ottimismo e fiducia verso la possibilità di realizzare azioni e trovare soluzioni innovative ed efficaci per contenere i cambiamenti climatici e preservare la biodiversità, come l’anagrafe scolastica della biodiversità, onde condividere la proposta educativa con le scuole.