Giornata mondiale contro il cancro infantile, il punto della Fondazione Neuroblastoma.

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“L’ultimo biennio è stato purtroppo caratterizzato dalla pandemia da Covid-19 e da tutto ciò che ne è conseguito anche per il Terzo settore, con contrazione delle attività e delle risorse che la Fondazione Neuroblastoma (Fnb) ha potuto erogare alla ricerca. In prospettiva, il 2022 si pone come momento di ripartenza”. Così Edoardo Lanino, presidente della Fondazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma. Lanino, pediatra ed ematologo, già direttore del Centro trapianto midollo osseo al “Gaslini” di Genova, fa il punto dell’impegno della fondazione in occasione della Giornata mondiale contro il cancro infantile indetta per il 15 febbraio.

In particolare, emerge un dato maturato negli anni di attività della fondazione e dell’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, dalle cui costole è nata Fnb al fine di sostenere con più forza la ricerca per la cura del neuroblastoma, tumore tra i più diffusi in età pediatrica. “Circa 25 milioni di euro erogati in quasi trent’anni ai vari enti e istituti di ricerca”, è infatti il dato offerto da Lanino rispetto a forme di aiuto rallentate solo in parte dalla pandemia da coronavirus, ma mai interrotte.

“La Fondazione – prosegue Lanino – ha sempre cercato di privilegiare il finanziamento di risorse umane, giovani medici e ricercatori coinvolti in progetti specifici, e garantirne la continuità nel tempo in attesa, talvolta vana, che arrivasse la stabilizzazione da parte dell’ente di appartenenza. Ma non possiamo dimenticare – afferma poi il presidente della Fondazione Neuroblastoma – il sostegno alla produzione e sperimentazione dell’anticorpo monoclonale anti GD2, attuale cardine del trattamento delle forme tumorali avanzate, fino alla copertura dei costi necessari per l’attivazione dei più moderni ed efficaci protocolli di cura, senza la quale non sarebbe stato possibile garantire ai bambini italiani il miglior trattamento disponibile”.

“La priorità, forse ovvia – dichiara ancora il presidente della fondazione -, rimane la guarigione, obiettivo purtroppo non scontato se si considera che ancora oggi meno della metà dei bambini con neuroblastoma in forma metastatica la raggiunge. Con questa missione, la Fnb continuerà a sostenere il progetto di coordinamento della ricerca clinica e traslazionale, da considerarsi propedeutico ad ogni altro progetto in quanto garantisce la centralizzazione dei dati clinico-biologici e del materiale biologico per renderlo fruibile per altri progetti di ricerca. Inoltre – sottolinea Lanino -, proseguirà il sostegno ad un progetto di respiro europeo che mira all’identificazione delle alterazioni genetiche che portano all’insorgenza della malattia ed allo sviluppo di farmaci “intelligenti” per spegnere l’attività di geni responsabili della degenerazione neoplastica”.

“In questa ottica innovativa di medicina personalizzata – conclude Lanino – si è posta molta attenzione su progetti basati sull’immunoterapia, sia con anticorpi monoclonali che con cellule ingegnerizzate, e sulla medicina di precisione, basata sulla identificazione di mutazioni che intervengono nel genoma tumorale nel corso della sua storia naturale e la costruzione di farmaci mirati a colpirle selettivamente”