Governo. Cna Roma: bene ministero turismo, ma ristori siano veloci

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 Soddisfazione per la nascita di un ministero del Turismo, ma preoccupazione per i tempi dei ristori che “non possono arrivare due mesi dopo la decisione di limitare le attivita’”. La Cna di Roma in un’intervista all’agenzia di stampa Dire ripercorre le ultime due settimane, segnate dal passaggio del Lazio in zona gialla, ma anche dalla crisi di Governo e dalla nascita di un nuovo Esecutivo. E per la Capitale, i piccoli imprenditori e artigiani romani chiedono chiarezza sulle candidature alle prossime amministrative: “Vogliamo qualcuno con cui confrontarci”, dicono. Ecco l’intervista al segretario Stefano Di Niola:

– Da due settimane il Lazio e’ passato in zona gialla. Bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie e gli altri locali pubblici sono tornati a poter somministrare cibi e bevande, anche se con le limitazioni orarie e le regole anti-Covid. Come sta andando la ripresa dell’attivita’?

“Vorrei ricordare l’entusiasmo con cui i nostri imprenditori della ristorazione hanno riaperto. Hanno tirato un sospiro di sollievo, nonostante le restrizioni che ancora persistono. La situazione e’ ancora terribile, gli incassi sono estremamente ridotti, ma va meglio rispetto al periodo in cui il Lazio era in zona arancione. I nostri imprenditori stanno lottando con il coltello in mezzo denti, stanno faticando e hanno bisogno di essere supportati, perche’ ogni venerdi’ restano con il fiato sospeso in attesa dei risultati degli indici di contagio.

Loro fanno tutto quello che gli ha prescritto la legge, e molti anche di piu’, tuttavia non possono essere loro a gestire quello che succede fuori dai locali, dove spesso si verificano assembramenti. È necessario che ci sia uno Stato capace di distinguere tra la responsabilita’ di quegli imprenditori che non hanno eventualmente rispettato le prescrizioni e la responsabilita’ collettiva, che diventa quasi un tema di ordine pubblico”.

– A proposito di contagi, sappiamo che il prossimo periodo sara’ altalenante, con il rischio che il Lazio possa tornare in zona arancione. Quali sono gli auspici e le richieste che i piccoli imprenditori rivolgono al Governo?

“Innanzitutto, una linearita’ nelle decisioni e eventuali meccanismi di supporto. Mi spiego: nel caso in cui l’indice di contagio nel Lazio risalisse troppo, la comunicazione di nuove restrizioni non puo’ avvenire soltanto due giorni prima, perche’ chi ha un ristorante non fa la spesa giorno per giorno. Si tratta molto spesso di migliaia di euro di materia prima che vengono buttate. Dunque, i ristori devono essere veloci e devono adeguati. Non possono tardare di due mesi rispetto a una decisione che viene presa al venerdi’ per la domenica. Questi imprenditori stanno subendo tutto questo da quasi un anno ormai. Pensiamo anche soltanto agli affitti dei locali da pagare”.

– Eppure, nelle ultime settimane abbiamo assistito a una crisi di Governo che sembra aver distratto la politica dalle esigenze del Paese. Qual e’ stato il sentimento del tessuto produttivo capitolino rispetto a questo?

“La crisi di Governo e’ stata vissuta malissimo da nostri imprenditori, che l’hanno giudicata sbagliata e soprattutto incomprensibile e non rispettosa delle difficolta’ che il Paese, Roma e loro stanno vivendo. La percezione degli imprenditori e’ migliorata pero’ con la presenza di Mario Draghi, che il mondo dell’economia vede come una persona in grado di poter aiutare l’Italia a uscire dalle secche. Ma anche in questo caso serve velocita’. Purtroppo e’ passato un mese e mezzo abbondante e soltanto in questi giorni si e’ riuscito a comporre un nuovo Governo”.

– Tra le novita’ del nuovo Esecutivo c’e’ il ministero del Turismo. Come giudica la Cna l’introduzione di questo dicastero?

“Siamo molto felici di questo. In una citta’ come Roma il turismo la fa da padrone in qualunque ragionamento che riguardi l’economia della citta’. È una grande soddisfazione perche’ finalmente si imprime uno slancio al nostro Paese, e anche a Roma, che e’ un richiamo per tantissimi stranieri che vengono a visitare l’Italia. Siamo certi che questo fara’ del bene alla nostra citta’ e riteniamo che anzi bisognerebbe spingere tantissimo su questo tasto, perche’ altre nazioni si stanno gia’ preparando ad accogliere i turisti quando la pandemia sara’ finita. Dobbiamo darci da fare subito, perche’ non e’ vero che tanto a Roma comunque i turisti vengono. Speriamo che il ministero del Turismo da questo punto di vista possa spingere affinche’ i visitatori stranieri arrivino a frotte in Italia e molto su Roma”.

– A proposito della Capitale. Non manca molto alle elezioni amministrative, ma a parte la ricandidatura della sindaca Raggi e quella di Carlo Calenda, non ci sono ancora nomi per il centrosinistra e il centrodestra. Qual e’ la posizione della Cna di fronte a questa incertezza?

“Le imprese romane non vivono bene questa situazione. Da tanti anni, non solo negli ultimi cinque, Roma non e’ stata amministrata in modo consono. Siamo a febbraio e i candidati, a parte Carlo Calenda e la sindaca Raggi, non ci sono. La Cna di Roma e’ disponibile a confrontarsi con tutti, ma vorrebbe trovare qualcuno con cui confrontarsi, considerando che siamo la piu’ grande realta’ presente in questa citta’ per quanto riguarda l’economia diffusa. Siamo davvero stupiti che non ci sia stata ancora una decisione in questo senso, abbiamo la bruttissima sensazione che Roma sia vissuta dalla politica come una realta’ di risulta rispetto alle dinamiche nazionali, per cui siccome non hai trovato un posto nel Governo, allora forse ti candidi su Roma. Questo sinceramente per una Capitale e’ davvero qualcosa di brutto.

Chiunque verra’ a fare il sindaco di Roma dovra’ avere a nostro modo di vedere una caratteristica: una fortissima trazione nel livello locale, ma anche la possibilita’ di relazionarsi con le istituzioni nazionali, perche’ Roma e’ la Capitale d’Italia ed e’ ridotta molto male. In ogni caso, il sindaco di Roma dovrebbe avere caratteristiche diverse rispetto al sindaco di altre citta’. Il sindaco di Parigi, per esempio, siede nel Consiglio dei ministri, un segnale di attenzione forte che oggi non vediamo su Roma. La citta’ lasciata cosi’ allo sbando e’ veramente un’occasione sprecata per il Paese”.

Stupisce assenza candidati, imprese preoccupate

“brutta sensazione che capitale sia vissuta come realta’ di risulta”

 “Da tanti anni, non solo negli ultimi cinque, Roma non e’ stata amministrata in modo consono. Siamo a febbraio e i candidati, a parte Carlo Calenda e la sindaca Raggi, non ci sono. Le imprese romane non vivono bene questa situazione.
La Cna di Roma e’ disponibile a confrontarsi con tutti, ma vorrebbe trovare qualcuno con cui confrontarsi, considerando che siamo la piu’ grande realta’ presente in questa citta’ per quanto riguarda l’economia diffusa. Siamo davvero stupiti che non ci sia stata ancora una decisione in questo senso, abbiamo la bruttissima sensazione che Roma sia vissuta dalla politica come una realta’ di risulta rispetto alle dinamiche nazionali, per cui
siccome non hai trovato un posto nel Governo, allora forse ti candidi su Roma. Questo sinceramente per una Capitale e’ davvero qualcosa di brutto”. Lo dice Stefano Di Niola, segretario della Cna di Roma, in una intervista all’agenzia Dire.
   “Chiunque verra’ a fare il sindaco di Roma- aggiunge- dovra’ avere una caratteristica: una fortissima trazione nel livello locale, ma anche la possibilita’ di relazionarsi con le istituzioni nazionali, perche’ Roma e’ la Capitale d’Italia ed e’ ridotta molto male. In ogni caso, il sindaco di Roma dovrebbe
avere caratteristiche diverse rispetto al sindaco di altre citta’. Il sindaco di Parigi, per esempio, siede nel Consiglio dei ministri, un segnale di attenzione forte che oggi non vediamo su Roma. La citta’ lasciata cosi’ allo sbando e’ veramente un’occasione sprecata per il Paese”.
fonte Agenzia Dire.it