Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a Mario Draghi l’incarico di formare il governo. L’ex presidente della Bce ha accettatto con riserva.
Draghi dovrà subito cercare una convergenza tra i partiti per avere una maggioranza: al momento, però, le forze politiche non hanno ancora chiarito le proprie posizioni ed i numeri alla Camera e al Senato sono in bilico.
Netta chiusura da parte del Movimento 5 Stelle, che ha subito ribadito la sua posizione contraria ad un governo che non sia “politico” e “guidato da Giuseppe Conte”. L’uscita di Emilio Carelli di ieri pomeriggio, però, potrebbe aprire la strada ad una pattuglia di parlamentari pentastellati disposti a votare la fiducia all’ex presidente della Bce.
Sono invece già schierati per il sì i ‘cespugli’ di centro e centrodestra, da Matteo Renzi a Carlo Calenda, dall’Udc a Cambiamo! di Giovanni Toti, passando per per +Europa di Emma Bonino.
Nel campo del centrosinistra, invece, Pd e Leu scelgono la linea attendista: i dem si dicono “sensibili all’appello di Mattarella”, ma il vicesegretario Orlando, dopo aver più volte ripetuto che il Pd non voterà un esecutivo insieme alle forze sovraniste, chiarisce che “decideremo anche in base alle scelte degli altri partiti”. Leu, invece, vuole aspettare di “sentire le parole di Draghi”, ma ammette che votare la fiducia all’ex presidente della Bce “è molto difficile“.
Spaccato il centrodestra: Forza Italia sembra pronta a rispondere positivamente all’appello di Mattarella mentre la chiusura da parte di Giorgia Meloni sembra totale. Prova a tenere unita la coalizione Matteo Salvini, che propone un sì all’esecutivo Draghi con una condizione: esecutivo a tempo ed elezioni a giugno.
fonte Agenzia Dire.it