Inaugurata il 10 febbraio 2023 presso il PAN Palazzo delle Arti Napoli (Via dei Mille, 60), la mostra, curata da Filomena Maria Sardella ed accompagnata da un catalogo con testi della curatrice e di Aldo Gerbino vede in esposizione 20 opere che testimoniano la più recente produzione artistica di Annalaura di Luggo che ha nei mesi precedenti esposto a New York (con la galleria Global Fine Art e Franco Valli), a Bergamo Arte Fiera e a Roma Arte in Nuvola.
Immagini stratificate in cui l’occhio appare come rivelazione di luce ma anche come specchio in cui scorgersi, in cui ritrovare la consapevolezza della storia e di se stessi, nella dimensione doppia del vedere e dell’essere visti. Video della mostra
Organizzata in collaborazione con l’Associazione A.I.R.O. (Associazione Italiana Rinnovamento in Oculistica) diretta dal Dott. Vincenzo Orfeo, la mostra mette a nudo, con perspicace inventiva, i sottili rapporti che possono intercorrere tra arte e scienza, senza dimenticare l’apporto sociale che contraddistingue, ormai da molti anni, il lavoro e le intenzioni poetiche di Annalaura di Luggo.
Il titolo della mostra trae origine dalla citazione ovidiana che si legge nel cartiglio retto da Luigi Groto (1541-85), noto come il Cieco d’Adria, nel famoso ritratto del Tintoretto.
Nel ritratto di Groto rivisitato da Annalaura di Luggo, è il fuoco interno di un’iride ad alimentare, come un cuore pulsante, la sua vox dramatica, contrastando la cupezza del paesaggio umano e naturale su cui l’artista interviene. Allora il motto ovidiano “benché fosse privo della luce degli occhi, vedeva con l’animo molto più degli altri”, segna e rafforza un vedere epifisario dando vita ad “intro-spectio”, un ciclo di opere che vive nel contrasto tra gelido torpore dell’alluminio dibond e la luce totalizzante di iridi fotografati dall’artista ed inseriti, attraverso suggestivi interventi, in opere note e meno note della storia dell’arte.
Multum Animo Vidit di Annalaura di Luggo è una esposizione ricercata nei temi e nelle composizioni visive che, come citazioni ritrovate nella memoria e scurite dal tempo, riemergono reinterpretate e ricollocate all’attenzione del fruitore moderno.
www.annalauradiluggo.com – youtube – wikipedia – IMDb – Instagram – Facebook
GALLERIE
USA/NEW YORK GLOBAL FINE ART
CINA E HONG KONG XINFUGALLERY
ITALIA JUS MUSEUM
info@jusmuseum.com 081.18191018 – 351.1137721
Annalaura di Luggo (1970) è un’artista nata a Napoli dove vive e lavora. Presente alla 58.ma Biennale di Venezia (Pad. Repubblica Dominicana – Palazzo Albrizzi-Capello) e alle Nazioni Unite di New York, il suo percorso si muove tra la ricerca multimediale e quella pittorica. Le sue opere e le sue installazioni, realizzate attraverso la fusione di tecnologia e manualità, dialogano, per complessità e varietà, con il fruitore che è protagonista dell’azione concettuale e stimolano il dialogo su questioni sociali. Ha, con destrezza ed empatia, affrontato l’incarcerazione (“Never Give Up”), le questioni ambientali (“Sea Visions / 7 punti di vista”), i diritti umani (“Human Rights Vision” per la Fondazione Kennedy di New York), la cecità (“Blind Vision” presentato alle Nazioni Unite ed al Consolato Italiano di NY) e la natura e la biodiversità (“Genesis” per la 58ma. Biennale di Venezia). Per il progetto artistico Napoli Eden, ha utilizzato l’alluminio riciclato per costruire quattro gigantesche installazioni pubbliche site-specific che hanno incoraggiato il dibattito sulla sostenibilità nella sua città: Napoli. Questo progetto ha ispirato la creazione del docufilm “Napoli Eden”, diretto da Bruno Colella che ne racconta il processo creativo. “Napoli Eden” si è qualificato per la “Consideration” per le nominations agli Oscar 2021 nella categoria Best Documentary Feature. L’alluminio riciclato e la monumentalità ritornano anche in “Collòculi>We Are Art”, una gigantesca iride scultorea che trasmette contenuti multimediali ed immersivi, presentata in anteprima presso la Fondazione Banco Napoli del capoluogo campano e al Museo Archeologico Nazionale di Napoli | MANN; il processo di realizzazione dell’opera è il focus del documentario “We Are Art Through the Eyes of Annalaura”, diretto dalla stessa artista, la cui narrazione oscilla tra video arte e cinema sperimentale. Il lungometraggio si è qualificato per la “Consideration” agli Oscar 2023, nella categoria Best Documentary Feature e Best Song. Vasta la sua bibliografia, con interventi dei maggiori critici d’arte e personalità internazionali del mondo della cultura e dello spettacolo, tra cui Paul Laster, Stephen Knudsen, Rajsa Clavijo, Timothy Hardfield, Paco Barragan, Stefano Biolchini, Hap Erstein, Francesco Gallo Mazzeo, Aldo Gerbino, Marcello Palminteri, Gabriele Perretta, Vincenzo Trione, Andrea Viliani. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Ha realizzato installazioni permanenti (Museo dell’Istituto P. Colosimo di Napoli, Museo del Carcere di Nisida), temporanee ed interattive (Nazioni Unite, New York; Art Basel/Scope a New York a Basilea e a Miami; MANN | Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Fondazione Banco Napoli, Salone Nautico Internazionale di Genova; Torino Artissima/The Others Fair) volte a modificare la percezione dello spazio e le coordinate visive del reale.