Monsignor Casolini: “Abbiamo voluto istituire questo premio perché è un dovuto riconoscimento per coloro che hanno svolto degli importanti impegni istituzionali”
Nello storico Palazzo Brancaccio della Capitale si è svolta la cerimonia di consegna del Premio Internazionale San Silvestro Papa dell’Associazione Cavalieri di San Silvestro ad esponenti del mondo della diplomazia, imprenditoria, scienza e arti. “Abbiamo voluto istituire questo premio perché è un dovuto riconoscimento a quanti partecipando alla nostra vita associativa vivevano nell’ambito della comunità portando avanti degli importanti impegni istituzionali. Quindi, è giusto mettere in luce le loro qualità umane e non solo quelle spirituali“, ha dichiarato Monsignor Francesco Casolini.
I premiati sono stati tre. S.E. Todor Stoyanov, ambasciatore di Bulgaria in Italia, “per aver curato e gestito con dedizione e impegno i rapporti bilaterali tra Italia e Bulgaria. Inoltre, per il suo amore profondo per l’Italia. Così grande da aver rinunciato per due volte la carica di ministro degli Esteri in Bulgaria”, recita la motivazione. “Onorato di ricevere questo importante riconoscimento. Mi motiva a fare tutto il possibile per sviluppare ancora di più i rapporti amichevoli tra i nostri due Paesi”, ha dichiarato l’ambasciatore nel ricevere il premio.
Premiata anche Maria Bianca Farina, presidente di Ania “per la sua grandissima capacità manageriale gestita con capacità, determinazione e passione sia come presidente di Poste Italiane sia come Presidente Ania”, recita la motivazione. “Per me è un premio che mi onora e mi emoziona. Mi fa sentire ancora di più all’interno di questa comunità. In tutti i lavori che ho fatto ho sempre cercato di tener presente l’aspetto sociale perché quando hai delle responsabilità non ti devi dimenticare che tutto quello che stai facendo è per il tuo Paese e lo devi fare in maniera proficua”, ha detto Farina.
Premiata, infine, la dottoressa Gabriella Pellegrini, assente alla cerimonia per motivi personali. A lei il riconoscimento “per aver identificato e caratterizzato le cellule staminali dell’epitelio corneale umano per la cura della cecità”, recita la motivazione.
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