Nei primi sei mesi dell’anno, ne hanno beneficiato soprattutto i giovani (49%) e le donne (58%)
Con le sue 76 aziende che hanno avviato un corso di formazione aziendale, il Lazio si attesta tra le regioni più virtuose e conferma la sua vocazione nella preparazione e nell’aggiornamento dei propri lavoratori. A testimoniarlo, i dati dei primi sei mesi del 2022 di FondItalia (Fondo Formazione Italia) che ha chiuso il IV sportello relativo all’Avviso FEMI 2022.01. Su un totale di 1.700 aziende in tutta Italia che hanno partecipato a uno dei 485 progetti approvati da FondItalia, il 4% ha sede nel Lazio.
Nello specifico, hanno preso parte a un corso di formazione oltre 1.700 lavoratori laziali, pari al 10% del totale dei destinatari del periodo, che hanno beneficiato di contributi di poco superiori ai 400mila euro. I settori economici che più hanno richiesto percorsi di formazione sono il commercio all’ingrosso e al dettaglio (23 imprese per un totale di 2.128 ore di formazione) seguiti dai servizi di informazione e comunicazione e i servizi sanitari e assistenziali (18 imprese per un totale di 7.838 ore/formazione) e dalle attività di accoglienza e turismo (8 imprese per 216 ore/formazione). «Le imprese laziali dimostrano, ancora una volta, la propria propensione all’aggiornamento professionale e ci ricordano che soprattutto nei settori di accoglienza e turismo l’aggiornamento e la formazione continuativa sono basilari per restare competitivi in un mercato in continua evoluzione». è il primo commento di Egidio Sangue, vicepresidente e direttore di FondItalia.
Guardando ai dati sulle fasce di età dei lavoratori laziali si nota che in questi primi sei mesi dell’anno hanno preso parte a un percorso formativo soprattutto dipendenti compresi tra i 40 e i 49 anni (il 29% del totale) seguiti da quelli compresi nella fascia 30/39 anni (il 27%), mentre il 21% rientra nella fascia fino ai 29 anni.
«Se osserviamo la platea dei lavoratori laziali che hanno preso parte a un corso di formazione in questa prima metà dell’anno –precisa ancora Sangue– ci accorgiamo di quanto siano le fasce più giovani a richiedere aggiornamenti che li affianchino e li assistano nella propria crescita professionale e per stare, come di dice, al passo coi tempi. Se sommiamo le due fasce di età più giovani, quella fino ai 29 anni e quella fino ai 39 anni, ci accorgiamo che raggiungono il 50% del totale. Un dato sicuramente di grande impatto per la competitività imprenditoriale, non solo del Veneto».
Sulla base dell’analisi dei lavoratori che hanno svolto la formazione in aula nel periodo gennaio/giugno 2022, il destinatario tipo dei progetti formativi, ne Lazio, è prevalentemente donna (58%). Oltre il 58% dei partecipanti è in possesso della laurea, mentre il 42% è in possesso del diploma di scuola superiore.
Avviato a novembre 2021, a durata annuale e articolato in 6 Sportelli, l’Avviso FEMI 2021.01 finanzia progetti di tipo aziendale, interaziendale ed individuale, concordati tra le Parti Sociali che promuovono il Fondo e le imprese aderenti. Per il 2022, il fondo stanziato per la formazione professionale continua è stato raddoppiato dal Consiglio di Amministrazione FondItalia dai 6 milioni di euro iniziali a 12 milioni nella seduta dello scorso 29 marzo.
«Siamo consapevoli di rappresentare un riferimento significativo per le aziende aderenti, soprattutto per le piccole e microimprese – sottolinea Francesco Franco, Presidente FondItalia -. Aver raddoppiato lo stanziamento iniziale, promuovendo formazione di qualità e facilitazioni per le aziende aderenti, rappresenta certamente uno sforzo notevole, ma anche la certezza che nutriamo nella preparazione professionale continua che, nell’economia contemporanea, rappresenta la vera chiave di volta per essere competitivi e affrontare i tempi difficili che stiamo attraversando».