Il rogo dello scorso fine settimana nell’area degli autodemolitori di Centocelle è stato un disastro ambientale che ha coinvolto nelle ore drammatiche delle fiamme, un intero quadrante urbano dove, i cittadini, hanno subìto le conseguenze dirette. A una settimana dall’incendio non è stato compiuto nessun passo per la bonifica.
“Le conseguenze del disastro dell’incendio di Centocelle le hanno subite centinaia di migliaia di romani di tutto questo quadrante urbano, durante le ore delle fiamme e del fumo che attraversava le strade e il cielo. Oggi, a parte tante parole a una settimana dall’incendio, non è stato compiuto alcun passo per iniziare una bonifica indispensabile a evitare nuovi rischi sanitarie e ambientali che possono arrivare dagli elementi volatili che si alzeranno sempre di più da quel che rimane dell’incendio – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – polveri cancerogene o fibre pericolose. E’ indispensabile agire in fretta perché fin quando non pioverà, ogni folata di vento rialzerà questi agenti e perché quando tornerà a piovere, tutte le polveri stesse, per dilavamento, scivoleranno nel sottosuolo mettendo a rischio le falde idriche sotterranee e rendendo irrealizzabile la bonifica. Se il luogo dell’incendio, con quegli autodemolitori che da decenni tutte le amministrazioni avrebbero voluto e dovuto delocalizzare per la messa in sicurezza di quest’area e degli autodemolitori stessi, è uno dei troppi simboli dei fallimenti della politica a Roma che anche su atti straordinariamente condivisi e urgenti come questo, non è mai riuscita ad agire, almeno lo faccia ora perché si minimizzi l’ulteriore impatto ambientale di quel che resta del rogo”.