Roma, 21 novembre 2023 – Ieri, il Nuovo Cinema Aquila di Via dell’Aquila ha ospitato la seconda edizione di “IncontrArti”, una serata speciale organizzata nell’ambito del RIFF Film Festival, dedicata agli artisti sostenuti dalla R.A.S.I. (Rete Artistica Solidarietà Internazionale).
La serata, che ha preso il via alle ore 18:30, si è distinta in due parti ben definite: una promozionale e una conviviale, offrendo agli spettatori un’esperienza completa e coinvolgente.
La prima parte della serata ha visto la proiezione di sei cortometraggi realizzati dagli artisti, i quali hanno potuto esprimere la propria creatività grazie al sostegno e al contributo della R.A.S.I. I film sono stati accuratamente selezionati dal comitato di sorveglianza degli artisti, evidenziando la diversità e l’originalità delle voci artistiche coinvolte.
Tra i cortometraggi proiettati: “Il dono del diavolo” di Luca Bertollo e Ilde Mauri, “Trust your faith” di Andrés Arce Maldonado, “Il treno delle otto” di Siddharta Prestinari, “Aquila libera” di Tony Zecchinelli, “Quello che vedono gli occhi” di Maurizio di Carmine, e infine, “Albino” di Monica Carpanese.
Particolarmente interessante e toccante quest’ultimo diretto da Monica Carpanese, il quale si distingue per la sua profonda riflessione sul conflitto bellico senza mai nominare direttamente le parole “violenza” e “guerra”. La trama, che si snoda attraverso le lettere d’amore scritte da Albino alla sua cara Gigetta e ai suoi tre figli, rivela le angosce, le preoccupazioni e le paure di un uomo lontano dal suo focolare, intrappolato in una guerra che non gli apparteneva e dimenticato da una patria che, dopo l’8 settembre 1943, ha abbandonato mezzo milione di uomini oltre oceano. A tal riguardo queste le parole della regista:
“Ho voluto dare importanza a quello che Albino provava per la sua famiglia piuttosto che a quello che poi è successo. Albino e Gigetta dopo l’arministizio si sono imbarcati effettivamente, però hanno fatto trovare indietro la barca e sono morti ma loro erano già salvi, erano già partiti per andare. E questo mi ha dato ispirazione. Sto per scrivere una sceneggiatura su quello che è accaduto agli italiani agli estero soprattutto con questa storia dei Balcani perchè ho scoperto un mondo incredibile. Tutto ciò vuole essere semplicemente un antipasto di un po’ di giustizia che penso sia giusto dare a questi uomini, non solo alla mia famiglia che diventa un simbolo in tal senso, ma a questo mezzo milione di uomini completamente abbandonati dallo Stato. Di questo mezzo milione di italiani soltanto pochissimi di loro sono riusciti a rientrare. Erano i nostri nonni, coloro che ci hanno permesso di essere vivi adesso, e penso meritino un bel po’ di affetto”.
“IncontrArti” si conferma così un’importante iniziativa che non solo offre una piattaforma agli artisti emergenti, ma stimola anche riflessioni profonde attraverso opere cinematografiche capaci di toccare corde emotive e storiche. L’evento ha permesso al pubblico di immergersi in mondi diversi, alimentando la cultura e la consapevolezza sulla potenza dell’arte nel raccontare storie che vanno al di là delle parole.