Realizzare il piano industriale per Roma, così da attrarre investimenti per lo sviluppo dell’ecosistema hi-tech in collaborazione con altre istituzioni e con imprese a elevato tasso innovativo. Con questa finalità Roma Capitale ha approvato le Linee Strategiche Tech Business 2030 che delineano obiettivi e azioni da implementare nel medio e lungo termine, finalizzate a far evolvere la filiera strategica dell’innovazione e dell’alta tecnologia di Roma a livello internazionale.
Le linee si inseriscono nell’ambito del “Piano Strategico per lo Sviluppo Economico Urbano di Roma” e prevedono una cabina di regia interna all’Amministrazione Capitolina, costituita dalla Sindaca, dall’assessore allo Sviluppo Economico e dall’assessore all’Urbanistica. Cabina di regia che sarà operativa anche in vista degli stanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza #NextGenerationItalia, del Giubileo 2025 e della candidatura Roma Expo 2030.
“Le linee guida per il futuro di Roma Capitale descritte nel Piano Roma Smart City sono pienamente integrabili con le Linee Strategiche Tech Business 2030: il nostro impegno è massimo per creare le condizioni affinché le imprese possano fruire dei servizi dell’Amministrazione in maniera semplice e immediata e i futuri distretti dell’innovazione possano accogliere le sperimentazioni per rendere la nostra una città intelligente. Siamo al lavoro per migliorare le infrastrutture digitali e la connettività del territorio, oltre che l’accrescimento generale delle competenze digitali dei cittadini. Forte di una programmazione condivisa con gli operatori dell’innovazione, della scienza, della tecnologia e dei nuovi business, Roma si farà trovare pronta e saprà sfruttare con efficacia e velocità sia le proprie risorse che i fondi che le saranno destinati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nella costruzione di un nuovo ruolo nell’essere Capitale: a servizio del Paese e in sinergia con ciascun territorio del Centro, del Sud e del Nord d’Italia”, afferma la sindaca Virginia Raggi.
In primo piano per Tech Business una serie di obiettivi: sostenere lo sviluppo di infrastrutture e servizi a supporto delle attività imprenditoriali; potenziare la capacità attrattiva del territorio per investimenti imprenditoriali e immobiliari, privilegiando sempre operazioni di recupero e rigenerazione degli spazi urbani; favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali e potenziare la competitività degli operatori del territorio capitolino; sviluppare reti di innovazione aperta tra l’amministrazione capitolina, imprese, startup, incubatori e acceleratori d’impresa, università, centri di ricerca, istituzioni e altri operatori della filiera dell’economia dell’innovazione.
“Abbiamo delineato linee strategiche che vogliono gettare le premesse per un rilancio di Roma nella sua competitività internazionale, nel segno dell’economia dell’innovazione, favorendo lo sviluppo della filiera operatori hi-tech che lavorano o vogliono lavorare nella Capitale. In questa direzione, abbiamo individuato la necessità di lavorare sulle reti TLC come volano di crescita, di sviluppare l’ecosistema dell’innovazione per il Tech Business e la digitalizzazione e l’e-commerce per la competitività delle PMI. Roma, città verde e sostenibile, deve essere un centro di attrazione e competitività globale in cui l’Amministrazione centrale sia facilitatrice degli investimenti nella città, in grado di valorizzare le competenze per la trasformazione digitale di Roma. In questo contesto, la Casa delle Tecnologie Emergenti è da intendersi come prima parte attuativa del Piano quale ‘progetto piattaforma’ in grado di catalizzare i fabbisogni di innovazione di Roma Capitale e delle sue partecipate”, dichiara l’assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro Andrea Coia.
“Il Piano incrocia le grandi linee di sviluppo individuate negli obiettivi ONU per l’agenda 2030 (SDG) e le vocazioni della città per sfruttare al massimo la capacità attrattiva di Roma. L’interazione tra reti e sviluppo urbano permette di creare polarità forti, luoghi di servizi, densi e intensi. Le stazioni devono diventare i veri nodi delle reti urbane, i luoghi dell’accessibilità, il fattore primario di attrazione dell’insediamento fisico di attività. Abbiamo lavorato molto per sviluppare progetti tra la stazione Tiburtina, la stazione Tuscolana, il nuovo nodo del Pigneto, la stazione Trastevere. Un anello che non è più il limite esterno del centro ma una infrastruttura tridimensionale che lega rete ambientale, luoghi per servizi innovativi, nodi di scambio e di cui la stazione Tiburtina deve diventare l’hub fondamentale, il centro dell’innovazione, attrattivo e moderno, della città e di una nuova dimensione geografica estesa, parte di una rete di città europee che vivono insieme, di relazioni e scambi parlando la lingua comune del futuro”, dichiara l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori.
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