Intervista a Tiziana Prina, fondatrice della casa editrice “Edizioni Le Assassine”

- Pubblicità -

Tiziana Prina è una figura di spicco nel panorama editoriale italiano, nota per la sua passione per la narrativa gialla al femminile e per il suo impegno nel dare voce ad autrici spesso dimenticate. Fondatrice della casa editrice “Edizioni Le Assassine“, Tiziana ha creato un progetto editoriale unico, volto a riscoprire e valorizzare le opere di scrittrici di romanzi gialli e noir, sia del passato che del presente. La sua dedizione a questo genere letterario e la sua sensibilità nella scelta delle opere da pubblicare hanno permesso a molti capolavori di ritrovare il loro posto nel cuore dei lettori contemporanei.

Una delle iniziative più interessanti di “Edizioni Le Assassine” è la collana Vintage, dedicata alla ripubblicazione di romanzi di autrici che, pur avendo contribuito in modo significativo alla letteratura gialla, non sono più facilmente reperibili nelle librerie moderne. La collana ha recentemente accolto “L’implacabile” di Alice Campbell, un avvincente giallo che ha ispirato due film, “Juggernaut” (1936) e “The Temptress” (1949). Queste la parole di Tiziana Prina ai nostri microfoni:

“L’implacabile” è stato pubblicato nella vostra collana Vintage. Quali sono i criteri con cui selezionate i titoli da includere in questa collana?

Il primo criterio che seguiamo nella scelta dei libri di questa collana è che non sia mai stata fatta la pubblicazione in lingua italiana del testo, poi cerchiamo sempre di dare rappresentatività a voci del passato che siano originali e che trasmettano sempre qualche aspetto nuovo nel modo di scrivere: dal romanzo gotico, che già conteneva elementi del giallo a quello classico della Golden Age si può capire come sia cambiata la società nel corso dei secoli, un aspetto a cui noi teniamo molto insieme, ovviamente, a una bella scrittura e a una trama che regga fino alla fine, senza lasciare l’amaro in bocca al lettore, in quanto deludente.

Quali sono stati i motivi principali per la scelta de “L’implacabile” di Alice Campbell per questa collana? C’è stato un particolare elemento del libro che vi ha colpito?

Di questo libro mi hanno colpito le varie sfaccettature che la storia presenta: l’ambientazione sulla Costa Azzurra, i personaggi ben caratterizzati, lo spirito di osservazione che dimostra uno dei personaggi, i colpi di scena e infine la conclusione. Insomma, mi è sembrato un romanzo molto ricco che non ha nulla da invidiare a una trama di Agatha Christie, come ha scritto una blogger nella sua recensione.

Come si riflette nella vostra promozione il fatto che “L’implacabile” abbia ispirato due film, “Juggernaut” e “The Temptress”? Avete considerato collaborazioni con rassegne cinematografiche o eventi simili per promuovere il libro?

Sinceramente la ringrazio per lo spunto che ci ha dato. Devo dire che nel nostro catalogo ci sono diversi libri che sono stati fonte di ispirazione per film . Un esempio? Nelle loro mani ha ispirato The Long Silence, un breve film del maestro del brivido, Alfred Hitchcock, mentre nella collana di autrici contemporanee La bugiarda ha ispirato il film La padrina con Isabelle Huppert: un film molto particolare, uscito purtroppo tre giorni prima dello scoppio della pandemia.

La traduzione di opere d’epoca può presentare sfide uniche. Quali sono state le principali difficoltà o considerazioni durante la traduzione di “L’implacabile” e come le avete affrontate?

Quando si traduce un testo del passato, ci sono, a mio avviso, due sfide importanti: la prima rispettare la voce dell’autrice e lasciare dunque la patina del tempo sullo scritto, la seconda rendere però fruibile al lettore di oggi la storia, cercando di non cadere in ciò che è desueto. Faccio un esempio, nel primo vintage che abbiamo tradotto, abbiamo rispettato il voi che veniva usato dall’autrice, ma facendo la revisione ci sembrava troppo pesante e lontano dal sentire contemporaneo, per cui siamo passati al lei… molto più scorrevole.


Quali aspetti de “L’implacabile” pensate risuonino di più con i lettori contemporanei, nonostante sia stato scritto decenni fa? Come mantenete la sua rilevanza oggi?

Credo che la sua rilevanza, come per tutti i libri Vintage, stia proprio nel far rivivere usi, costumi e modi di pensare che non esistono più. Nell’implacabile c’è la figura del medico scienziato che maneggia tossine e veleni, un aspetto davvero curioso e affascinante per noi contemporanei, abituati come siamo alle tecnologie sempre più avveniristiche del mondo scientifico.

Alice Campbell aveva una vita affascinante e complessa. Come integrate la sua biografia e il contesto storico nella presentazione e promozione del libro?

Purtroppo, a meno di ricorrere a sedute spiritiche, non abbiamo la possibilità di far parlare l’autrice del proprio libro, per cui per promuoverne la lettura ci affidiamo al libro stesso e, per chi vuole, ai due film che sono stati menzionati. Poi se capita, abbiamo raccolto tanto materiale da poter parlare a lungo della letteratura gialla al femminile, partendo dalla fine del Settecento, e in questo contesto è abbastanza automatico inserire le peculiarità delle autrici da noi scelte. Ci capita di farlo in occasione di presentazioni a festival, gruppi di lettura eccetera.

Il libro tocca temi di inganno, avidità e lotta per la verità. Secondo lei, come possono questi temi rispecchiare questioni attuali nella società?

Le modalità con cui oggi si manifestano questi temi sono cambiate, ma la sostanza dell’animo umano, a mio avviso, non lo è, e quindi sarà facile per tutti comprendere le situazioni che parlano appunto di avidità, inganno e lotta per la verità.

Dopo “L’implacabile”, avete intenzione di pubblicare altre opere di Alice Campbell o di autrici simili? Quali altri libri avete in programma per la collana Vintage?

Di solito ci piace spaziare e non riproporre nel breve le stesse autrici, anche se qualche scrittrice lo meriterebbe, visto il buon risultato del libro pubblicato. Comunque abbiamo in programma altri vintage; il prossimo è di Holly Roth, una scrittrice americana che, a mio avviso, scrive divinamente e sa tenere incollato il lettore con fine maestria fino all’ultima pagina.

Avete usato strategie particolari per attirare i lettori verso “L’implacabile”? Come coinvolgete gli appassionati di gialli e letteratura vintage?

Essendo una piccola casa editrice, non disponiamo di dispendiose strategie per promuovere i nostri libri. I nostri canali sono i social, le riviste e le fiere, dove con grande piacere vediamo che una buona percentuale di chi passa dal nostro stand lo fa perché ha già preso un nostro libro e ne vuole acquistare altri. Poi ci sono i cultori del giallo classico che vengono e ci suggeriscono autrici da tradurre: consigli che ci è capitato un paio di volte di seguire.

Quali feedback avete ricevuto finora dai lettori su “L’implacabile”? Come hanno reagito all’idea di riscoprire un’opera d’epoca attraverso la vostra collana Vintage?

Per ora, i feedback (tutti molto positivi) sono arrivati da alcune blogger e da qualche libraia. Per avere un riscontro diretto da parte dei lettori, che lo hanno per esempio acquistato al Salone del Libro di Torino, ultima fiera a cui abbiamo partecipato, dobbiamo attendere le prossime manifestazioni.