Intervista con Andrea Piccoli, vincitore del concorso “Una storia per il Cinema” con “Lo Specchio”

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Andrea Piccoli, nato a Piacenza nel 1973, è un autore e musicista che ha saputo fondere la sua passione per la musica e la narrativa in un progetto artistico unico, Dust Away. Conosciuto per la sua capacità di catturare le atmosfere autunnali, Piccoli ha debuttato nel 2022 con il suo primo album solista Bright Leaves e la raccolta di racconti Foglie Luminose, due opere strettamente connesse e ispirate alla natura e al cambiamento interiore.
La sua carriera ha recentemente raggiunto un nuovo traguardo con la vittoria della quinta edizione del concorso “Una storia per il Cinema”, un premio che consente agli autori letterari di vedere i loro racconti trasformarsi in film. La vittoria per Piccoli è arrivata grazie al racconto “Lo Specchio”, tratto da Foglie Luminose. Questo prestigioso premio consentirà di trasformare la sua opera in un film, aprendo nuove prospettive per la sua narrazione e confermando la versatilità del suo talento creativo. Abbiamo intervistato l’autore.

Andrea, innanzitutto congratulazioni per la vittoria! Come ti senti dopo aver saputo che il tuo racconto Lo Specchio sarà trasformato in un film?

Grazie mille! Appena appresa la notizia, a fine luglio, credo mi abbiano sentito urlare per tutto il paese. Gioia, incredulità, meraviglia e non posso negare che per un po’ di tempo mi sembrava di galleggiare, di essere sospeso in aria. Guardavo e riguardavo il comunicato ufficiale per convincermi che fosse tutto vero. Ora sono in modalità curioso e impaziente di vedere come si svolgeranno le varie fasi della trasposizione.

Il racconto parla di Marco, uno svuota cantine che trova un antico specchio. Da dove è nata l’ispirazione per questa storia?

Tutti noi prima o poi, nel corso della nostra vita, siamo destinati a fare i conti con uno specchio, non sto parlando solo dell’aspetto fisico, ma di una presa di coscienza, di introspezione. Sentivo, quindi, il bisogno di trattare un argomento delicato, ma con un pizzico di leggerezza. Così, visto che da bambino ero attirato dagli specchi e ci giocavo spesso, ho deciso di regalare questo ‘colpo di fulmine’ al protagonista di un mio racconto.

La tua carriera artistica è molto variegata, spaziando dalla musica alla scrittura. Come interagiscono questi due mondi nel tuo processo creativo?

Da ragazzo scrivevo poesie che finivano regolarmente in un cassetto, poi ho scoperto la passione per la chitarra e da autodidatta ho cominciato a comporre musica e testi formando la mia prima rock band. La narrativa è arrivata in un secondo momento, dopo anni di stasi musicale. Il progetto Dust Away (letteralmente “via la polvere”) è nato nel periodo Covid per dare voce a riflessioni personali sul grigiore che ci avvolge nell’abitudinaria società moderna, è come se avessimo uno strato di polvere addosso che non permette agli altri di vedere le nostre qualità. Da qui la necessità di soffiare via la polvere da noi stessi e brillare come foglie luminose. I due lavori sono frutto della stessa ispirazione, ma vorrei precisare che i racconti non narrano le canzoni e le canzoni non sono estensioni dei racconti.


Come pensi che il passaggio dal libro al film influenzerà la tua storia?

La realizzazione di un sogno non è cosa che capita tutti i giorni, oltre a questo importantissimo premio, la raccolta ha ricevuto altri riconoscimenti. Personalmente sto vivendo questo momento magico come una crescita personale e artistica. Il fatto che sia stata apprezzata da diverse giurie mi sprona a proseguire in questa nuova avventura, senza mai perdere di vista le mie peculiarità.
Spero, inoltre, che il tema trattato dal racconto abbia la giusta visibilità a livello sociale per far crescere l’attenzione e la sensibilità su certi argomenti che sembrano invisibili nonostante siano sotto gli occhi di tutti.

Il tema dell’autunno e della riflessione è molto presente nelle tue opere, sia musicali che narrative. Cosa rappresenta per te questa stagione?

Sono letteralmente innamorato dell’autunno: non è solo nebbia e pioggia, che aiutano tantissimo in fase di ispirazione e scrittura, ma l’autunno è anche la magia dei colori caldi delle foglie che regalano un ultimo abbraccio prima dell’inverno. L’autunno è musa.

Hai già nuovi progetti in cantiere? Dopo la vittoria del concorso, stai pensando a nuove storie o nuove musiche?

Qualcosa bolle in pentola: ho un paio di idee per un romanzo e 12 brani pronti per essere registrati in studio.
Se posso, vorrei chiudere con un mio personalissimo motto che sta alla base del progetto: Cuore grande e meraviglia negli occhi.