Italia, che record in vasca: giù il sipario con 35 medaglie

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Ultime gare in corsia e Ceccon domina nei 100 dorso. Oro per l’Italia nella staffetta 4×100 mista. Argento per Quadarella, Pilato, Razzetti e Deplano

L’Italia del nuoto in corsia chiude come aveva iniziato, con una vittoria: dalla prima finale di Alberto Razzetti, nei 400 misti, fino all’ultima gara sei giorni dopo, la 4×100 mista. Gli azzurri sono saliti sul podio 35 volte – record assoluto – conquistando 13 ori, 13 argenti e 9 bronzi. I primati italiani sono stati cinque in sette giorni, più un record mondiale junior e un record nazionale cadetti. È un trionfo anche nella classifica per Nazioni con 1.190 punti, seguita da Francia con 641 e Gran Bretagna 622. Si fa buio al Foro Italico quando gli azzurri fanno il ‘giro di piscina’ accompagnati da un “Poo-Po-Po-Po-Po-Poooo-Poo” che sembra non voler finire più.

In copertina di questo romanzo Nazionale c’è Thomas Ceccon. L’uomo più vincente delle vasche, capace di mettersi al collo quattro medaglie d’oro e due d’argento. Nell’ultimo pomeriggio di gare il primatista mondiale sale anche sul tetto d’Europa trionfando in 52″21 nei 100. “Volevo solo vincere”, dice il 21enne veneto. “I quattro centesimi persi nei 50 li ho ripresi stasera per chiudere alla grande”. E che chiusura: Ceccon diventa il primo uomo nella storia a conquistare un titolo continentale a farfalla, dorso e stile libero (4×100) e tutti nella stessa edizione. Ceccon oro singolo e oro di gruppo, con la staffetta che chiude il sipario sullo stadio del Nuoto. Insieme a Nicolò Martinenghi, Matteo Rivolta e Alessandro Miressi domina con il record dei campionati (3’28″46). La Francia, seconda, arriva dopo oltre quattro secondi.

La sorpresa azzurra di giornata porta la firma di Leonardo Deplano, che nella gara più veloce si tinge di argento nuotando i 50 stile in 21″60, a due centesimi dal britannico e bicampione mondiale Benjamin Proud. “Sono senza parole, non mi aspettavo proprio di prendere una medaglia”, le parole dell’azzurro. Un pizzico di rammarico per Benedetta Pilato: la vicecampionessa iridata e primatista mondiale nei 50 rana non replica la vittoria sui 100 e nella distanza più breve si deve accontentare dell’argento (29″71), battuta dalla lituana Ruta Meilutyte. “Non ho nulla da rimproverarmi. Adesso un po’ di vacanza e poi si riparte”, dice la tarantina. Quarta Arianna Castiglioni.

Non le riesce l’impresa tutta gold, ma per Simona Quadarella è comunque tripletta. Tre edizioni degli Europei sul podio (in gare individuali) con otto ori e un argento, quello nei 400 stile (4’04″77), dopo le vittorie sui 1500 e sugli 800. Memorabile la rimonta sulla tedesca Gose che infiamma il pubblico, “se avessi avuto una decina di metri in più forse l’avrei ripresa. Sono comunque contenta, concludo una stagione infinita”. Sesta Antonietta Cesarano.

L’apripista del Foro Italico, Razzetti, chiude con un clamoroso argento nei 200 misti: 1’57″82 il tempo: “Non posso che essere contento per il mio Europeo: torno a casa con tre medaglie e tante buone sensazioni, in vista della prossima stagione”. Torna a sorpresa sul podio Ilaria Cusinato, dopo due anni difficili. La veneta si prende il bronzo nei 200 farfalla, come a Glasgow 2018, e chiude con il primato personale (2’07″77). “Questa medaglia l’ho voluta fino alla fine, nell’ultima vasca ho sentito il pubblico che urlava e io non ne avevo più ma mi sono detta ‘piuttosto muoio ma la prendo’”. Ottava Antonella Crispino.

Azzurre ai piedi del podio nella staffetta 4×100 mistaMargherita Panziera, Benedetta Pilato, Ilaria Bianchi e Silvia Di Pietro si fermano a 22 centesimi dal bronzo e chiudono quarte in 3’57″23. Nei 400 stile maschili è quinto il baby Lorenzo Galossi (3’46″94) mentre è settimo Gabriele Detti (3’47″34).

LA SODDISFAZIONE DI BUTINI

Questa è una grande Italia”, dice il direttore tecnico dell’Italnuoto, Cesare Butini. “E’ stata una stagione lunghissima, da agosto 2021 con Tokyo fino a oggi. Il bilancio è ottimo, non solo per il record di medaglie – il nostro precedente era di 27 – ma per le prestazioni di tutti gli atleti, dei più esperti e dei meno esperti. Ora l’obiettivo è continuare a lavorare per confermarci: Parigi 2024 è alle porte“.