Italia del Meridione (IdM), il movimento politico fondato 5 anni fa dal politico calabrese Orlandino Greco e dal professore della Federico II di Napoli Giuseppe Ferraro, si propone da protagonista nelle prossime competizioni elettorali come alternativa ai partiti centralisti e leaderistici che appaiono e scompaiono in funzione del giullare di corte del momento, causa ed effetto dell’allontanamento della politica da quei contesti che gli sono propri: territori, comunità e bene comune, rinnegando così quella virtù delle competenze che definiscono il senso, l’azione e quindi l’agire di chi fa politica. Dalle amministrative alla regionale, IdM è rappresentata in ogni territorio della propria regione la Calabria ma serra le righe anche nel resto del Paese. La campagna di tesseramento in atto vede aderire diversi militanti nelle altre regioni, in Campania, Basilicata, Puglia, Lazio, sono stati già nominati i segretari regionali e i referenti territoriali. Nei giorni scorsi a Roma è stato nominato Vice segretario federale nonché referente del coordinamento nazionale Italia del Meridione il prof. Enzo Maiorana. Maiorana medico-ginecologo, di origini siciliane, ha insegnato all’Università di Roma, da oltre trent’anni è impegnato in politica a sostegno dei movimenti meridionalisti che auspicano e credono nella vera Unità d’Italia, che non è certo abitare lo stesso territorio ma ha confini ben più marcati e fondamentali rappresentati da una medesima uniformità sociale e economica, da nord a sud. “Oggi serve una politica seria, di unione, che guardi al futuro di questo Paese partendo proprio dal Sud. Ma per far questo c’è bisogno di una forza politica che nata al Sud si sieda a quei tavoli, che blocchi sul nascere qualsiasi nuova “fantomatica” pretesa di scippo o superiorità; che pretenda prima il mal tolto con investimenti mirati a superare i gap, soprattutto infrastrutturali, e poi equità. Una forza come “L’Italia del Meridione”, non più meridione d’Italia, non più questione, ma soluzione. Lasciamo ad altri riscrivere i testi di storia, noi vogliamo essere i protagonisti di una storia nuova, diversa”, queste le prime dichiarazioni del neo eletto. Il quale ha chiuso il suo intervento affermando: “Non possiamo più tollerare che i nostri territori debbano essere privati di infrastrutture e servizi tali da rendere le nostre regioni deficitarie in tutto, un gap che si ripercuote sullo sviluppo sociale ed economico, dove la non competitività delle nostre imprese, la mancanza di benessere e la scarsità di investimenti generano disoccupazione e emigrazione. Non possiamo più tollerare di essere considerati “cittadini “della stessa nazione se non ci vengono riconosciuti i medesimi diritti. Non possiamo più accettare che un bambino nato nel Sud non debba avere le stesse opportunità dei bambini che nascono nel Nord. Non è un problema di destra o di sinistra ma di una politica credibile, che non discuta più e solo di emergenze ma offra soluzioni in una comunione d’intenti che si chiama bene comune, solidarietà, progresso”.
La nomina è stata ratificata dal segretario federale Greco che ha sottolineato: “Non è più un problema di conoscere o meno la vera storia dell’Unità d’Italia, i movimenti meridionalisti hanno fatto chiarezza, non si discute più di secessione o mal Unità, oggi il messaggio è ancora più chiaro e la crisi economica in cui versa ormai da anni il nostro Paese, aggravata e ulteriormente svelata dalla pandemia che ne ha messo in crisi l’intero sistema, hanno dimostrato che senza il Sud l’Italia non esiste! E non c’è più tempo. Il sud non ha prodotto, perché non è stato messo nelle condizioni di farlo, ma braccia e menti meridionali hanno contribuito alla grandezza di questo Paese, dentro e fuori di esso. Oggi, quindi, serve una politica seria, di unione, che guardi al futuro dell’Italia partendo proprio dal Sud”. E nella chiusa ha sottolineato: “In questi anni di strada IdM n’è stata fatta tanta, tra alti e bassi, tra momenti d’incertezze e di grandezza, ha mostrato sempre di esserci ma oggi il momento storico, politico che sta vivendo il nostro Paese, anche a seguito dell’emergenza pandemia, richiede un ulteriore e più decisivo passo avanti. La nomina di Maiorana va in questa direzione, verso una sempre più capillare presenza sull’intero territorio nazionale, con figure competenti e di rilievo a sostegno e in funzione di quella visione e agire politico che non soltanto intende abbattere il divario nord e sud ma ha l’ambizione di riprendere quel disegno, oggi più che mai realistico, di una grande macro regione in una lettura certamente positiva e propositiva di quel Titolo V e articoli annessi e che vede il Meridione protagonista, fuori da ogni anacronistica e becera questione”.