Kirghizistan, un paese crocevia tra Turchia, Russia e Cina. Intervista all’Ambasciatore in Italia Bazarbaev.

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intervista a Taalai Bazarbaev, Ambasciatore della Repubblica del Kirghizistan in Italia

 

  1. Introduzione storica, da quanto tempo la Repubblica del Kirghizistan esiste come Stato indipendente? Da quanto tempo l’Ambasciata del Kirghizistan opera in Italia?

Grazie per questa domanda. La storia kirghisa, che risale a più di duemila anni fa, ha vissuto periodi gloriosi e drammatici nel corso della sua storia. Uno di questi è il periodo di massimo splendore del kaganato kirghiso. Secondo le fonti cinesi, già nel III secolo a.C. esisteva lo Stato kirghiso, epoca in cui fu menzionato per la prima volta l’etnonimo della parola “kirghiso”.

Dal 1867 al 1918, il Kirghizistan ha fatto parte dell’Impero russo come parte del Governatorato generale del Turkestan. Dopo la creazione dell’Unione Sovietica nel 1917, il Turkestan fu diviso in province secondo linee etniche.

Poiché alcuni erano nomadi e altri si identificavano con la religione, la città o la professione piuttosto che con l’etnia, è stato problematico stabilire i confini e molti popoli si sono ritrovati al di fuori della loro nazione di appartenenza, il che spiega in gran parte perché oggi ci sono problemi di confini nella regione dell’Asia centrale.

Nel 1924 fu creata l’Oblast’ autonoma del Kara-Kirghizistan, sostituita nel 1926 dalla Repubblica Socialista Sovietica Autonoma del Kirghizistan. Entrambe facevano parte della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa. Nel 1936 fu istituita la Repubblica Socialista Sovietica Kirghisa, governata dal dipartimento kirghiso del Partito Comunista dalla capitale Frunze, oggi Bishkek.

Il 31 agosto 1991 è iniziato un nuovo conto alla rovescia nella storia dello Stato kirghiso. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, grazie alla saggezza e alla dignità del nostro popolo, siamo riusciti non solo a salvare il nostro Stato, ma anche a imboccare la strada dello sviluppo.

Oggi il Kirghizistan ha stabilito relazioni diplomatiche con oltre 160 Paesi del mondo. Nel 2021 celebreremo il 30° anniversario dell’indipendenza del Kirghizistan.

Vorrei segnalare che oggi il Kirghizistan è un Paese moderno e multinazionale con più di 100 gruppi etnici, con una popolazione di oltre 6 milioni di persone.

Il Kirghizistan è un membro attivo delle principali organizzazioni internazionali – ONU, OSCE, SCO, CSIS, CSTO, EAEU, OTG e altre.

Passando alle relazioni bilaterali tra il Kirghizistan e l’Italia, vorrei sottolineare che l’Italia è un grande Paese con una ricca storia, un enorme patrimonio culturale, e allo stesso tempo ha una delle economie più sviluppate d’Europa.

Inoltre, l’Italia è uno dei Paesi più avanzati nella promozione dei valori democratici, del rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto. In questo contesto, condividendo valori simili, il Kirghizistan è certamente interessato a sviluppare relazioni bilaterali con l’Italia, pertanto ci fa molto piacere che anche da parte italiana ci sia un interesse reciproco a sviluppare e approfondire la cooperazione con il Kirghizistan.

Purtroppo, per varie ragioni, non abbiamo avuto una rappresentanza diplomatica kirghisa separata in Italia. L’Ambasciata del Kirghizistan in Italia è stata aperta nell’agosto 2020 e ha iniziato a lavorare in modo indipendente con la parte italiana molto tardi rispetto ai nostri vicini della regione dell’Asia centrale.

Allo stesso tempo, vorrei sottolineare che il Kirghizistan e l’Italia hanno sempre avuto relazioni amichevoli, i nostri Paesi non hanno questioni storiche problematiche nell’agenda bilaterale. A questo proposito, non ci sono ostacoli alla costruzione di relazioni tra i nostri Paesi. Siamo pronti solo per una cooperazione positiva con la parte italiana sulla base di condizioni reciprocamente vantaggiose e di mutuo interesse. Tenendo conto dell’apertura tardiva di un’ambasciata separata in Italia, dobbiamo recuperare il ritardo e costruire rapidamente una cooperazione con la parte italiana.

In generale, il lavoro della nostra ambasciata è volto a risolvere una serie di questioni importanti  prima di tutto, nella sfera politica e diplomatica, vale a dire attraverso l’instaurazione di un dialogo costruttivo tra i leader dei nostri Paesi, i parlamenti e i responsabili delle agenzie di politica estera. Siamo interessati a sviluppare la cooperazione con l’Italia su un’ampia gamma di questioni, commerciali ed economiche, culturali, umanitarie e interregionali. A tal fine, è importante stabilire un dialogo politico tra i ministeri e le agenzie di entrambi i Paesi, organizzare visite e incontri reciproci in sedi internazionali.

Va notato in particolare che l’apertura dell’ambasciata del Kirghizistan a Roma nel 2020 ha contribuito a rafforzare i legami politici tra i nostri Paesi. Ad esempio, i ministri degli Esteri del Kirghizistan e dell’Italia hanno tenuto tre incontri nel 2021. Se a settembre c’è stato un breve incontro introduttivo a margine del Dibattito Generale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, a novembre 2021 il Ministro degli Affari Esteri Ruslan Kazakbaev ha visitato l’Italia. Si è trattato della prima visita ufficiale del Ministro degli Esteri kirghiso in Italia attraverso la diplomazia bilaterale, che certamente entrerà nella storia delle nostre relazioni con l’Italia. Durante la sua visita, il Ministro Kazakbaev ha tenuto una serie di importanti incontri con alti funzionari italiani e del Ministero degli Affari Esteri. Vorrei sottolineare in particolare che tutti gli incontri si sono svolti in un’atmosfera calorosa e di fiducia. Abbiamo potuto discutere di tutte le questioni importanti della cooperazione tra i nostri Paesi e sono stati raggiunti accordi specifici sulla necessità di costruire la capacità di dialogo bilaterale.

Inoltre, lo scorso dicembre si è tenuta a Tashkent una riunione ordinaria della Conferenza ministeriale nel formato “Asia centrale + Italia”, alla quale hanno partecipato i ministri degli Esteri dei Paesi della nostra regione e il ministro degli Esteri italiano, L. Di Maio. Questa piattaforma è un importante strumento per discutere di interessi comuni e aree di cooperazione tra i Paesi dell’Asia centrale e l’Italia. Nel contesto dell’attuale situazione in Afghanistan, l’Italia vede una grande necessità di cooperazione con i Paesi della nostra regione attraverso il prisma della questione afghana.

In generale, vorrei sottolineare che il lavoro della nostra Ambasciata è volto a sviluppare il dialogo bilaterale tra i nostri Paesi amici. Se il 2022 è stato un anno impegnativo per la presenza di grandi cambiamenti nell’assetto politico mondiale, il prossimo anno stiamo discutendo con l’Italia una serie di progetti ambiziosi, che possono dare un grande impulso all’intensificazione dei legami politici al più alto livello.

  1. Il Kirghizistan è un paese crocevia situato tra Russia, Turchia e Cina, questo si riflette anche sulla sua popolazione?

Ha ragione, il Kirghizistan si trova al crocevia della Via della Seta. La storia del nostro Paese dimostra l’importanza e la necessità di costruire relazioni amichevoli con i Paesi e le nazioni vicine. Tutti i Paesi da lei citati – Russia, Turchia e Cina, oltre ai Paesi dell’Asia centrale – sono partner strategici del nostro Paese. Teniamo molto al rapporto di cooperazione e di amicizia con grandi potenze come la Russia, la Cina e la Turchia.

Come ho già detto, il Kirghizistan è un Paese multietnico, dove vivono stabilmente più di 100 nazionalità. La diaspora di gran lunga più numerosa in Kirghizistan è costituita dai rappresentanti della Russia, che ha radici nel nostro Paese fin dal periodo sovietico. Oggi il russo è una lingua ufficiale nel nostro Paese e molti dei nostri cittadini vanno a lavorare in Russia. Abbiamo quindi forti legami con la Russia a tutti i livelli, sia dal punto di vista politico ed economico, sia dal punto di vista culturale e umanitario. I nostri popoli hanno molto in comune e condividono valori comuni. Il Kirghizistan e la Russia sono membri di organizzazioni come la CSI, la CEEA, la OTSC, la OCS  e altre, e i nostri leader si incontrano regolarmente, sia a livello bilaterale che attraverso queste organizzazioni internazionali.

Siamo uniti alla Repubblica di Turchia da valori storici, cultura, tradizioni, religione e radici turaniche comuni. La Turchia è stata il primo Paese al mondo a riconoscere l’indipendenza della Repubblica kirghisa. Nell’aprile 1992, la Turchia ha aperto la sua ambasciata a Bishkek. Nell’ottobre dello stesso anno è stata aperta l’ambasciata kirghisa ad Ankara, che è diventata la prima ambasciata della Repubblica kirghisa all’estero. Pertanto, le relazioni diplomatiche tra i nostri Paesi si stanno sviluppando in modo dinamico e i legami bilaterali tra la Repubblica kirghisa e la Turchia hanno uno status strategico. Un gran numero di cittadini kirghisi risiede e lavora permanentemente in Turchia. Allo stesso modo, i cittadini turchi si sentono abbastanza liberi nel nostro Paese e molti di loro hanno attività di successo in Kirghizistan. Valori culturali e tradizioni comuni contribuiscono certamente al costante avvicinamento dei nostri Paesi.

Oggi il Kirghizistan e la Turchia sono membri di organizzazioni come l’Organizzazione degli Stati Turchi (OST), l’Assemblea parlamentare dei Paesi Turchi (TURKPA), TURKSOY e molte altre.

Nei 30 anni trascorsi dall’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, il Kirghizistan e la Cina sono passati dall’inizio e dal graduale sviluppo delle relazioni all’attuale stato di partenariato strategico a tutto tondo. Oggi le relazioni kirghiso-cinesi si stanno sviluppando in modo dinamico, sono di alto livello e coinvolgono la sfera politica, economica, culturale e umanitaria.

Nell’arena internazionale, i nostri Paesi sono membri di molte organizzazioni internazionali e regionali, forum e formati, tra cui l’ONU, la SCO, la CICA e altri.

Il Kirghizistan è stato uno dei primi a sostenere l’iniziativa “One belt, one road”, che crea le condizioni per il mantenimento della pace e della stabilità nella regione. Questa iniziativa offre alla regione dell’Asia centrale l’opportunità di affrontare la sfida strategica di fornire un accesso diretto ai porti marittimi e di trasformare la regione in un crocevia di autostrade transcontinentali da est a ovest e da nord a sud.

Vorrei quindi sottolineare ancora una volta che tutti e tre i Paesi – Russia, Cina e Turchia – sono partner strategici per il nostro Paese. Con ognuno di questi Paesi abbiamo forti relazioni bilaterali, valori condivisi e legami storici.

  1. Come funziona l’economia del Paese?

La Repubblica del Kirghizistan dispone di risorse sufficienti, tra cui minerali, foreste, terreni coltivabili e pascoli, con notevoli opportunità di ampliare il settore agricolo, la produzione di energia idroelettrica, la produzione tessile, l’abbigliamento e l’industria del turismo.

Il potenziale idroelettrico del Kirghizistan è stimato in oltre 150 miliardi di kWh, il che significa che il Paese utilizza solo il 10% del suo potenziale. Allo stesso tempo, il Paese dispone di enormi risorse energetiche e di un elevato potenziale di fonti di energia rinnovabile, le cui principali tipologie sono l’energia idroelettrica, l’energia solare e l’energia eolica.

Il Kirghizistan è in grado di esportare prodotti agricoli ecologici sotto forma di frutta secca, noci e miele. Lo status preferenziale GSP+ concesso al Paese gli permette di farlo in esenzione dai dazi.

È importante notare il potenziale di esportazione dell’industria tessile e dell’abbigliamento del Paese. Lo sviluppo attivo dell’industria leggera, in particolare della produzione di abbigliamento in Kirghizistan, e la crescita delle esportazioni verso Paesi come il Kazakistan e la Russia sono legati perche siamo entrati in Unione Euroasiatica nel 2015. Il Kirghizistan si è assicurato l’accesso al mercato dell’Unione per 180 milioni di persone.

Nell’ultimo anno, uno dei principali obiettivi del governo kirghiso è stato quello di ricostruire l’economia dopo la pandemia. Nonostante le valutazioni scettiche degli esperti sugli effetti negativi a lungo termine della pandemia, i dati di crescita economica del Kirghizistan per il 2021 sono stati positivi. Secondo i dati preliminari del Comitato nazionale di statistica, il fatturato del commercio estero nel 2021 è stato di 7.229,1 milioni di dollari, con un aumento del 27,0% rispetto al 2020. Il fatturato commerciale del Kirghizistan con i Paesi dell’Unione economica eurasiatica (UEEA) è aumentato del 40,5%. Anche l’inizio del 2022 mostra dinamiche positive: gli indicatori socio-economici per il primo mese mostrano un tasso di crescita positivo. Nel gennaio 2022, il tasso di crescita reale è stato del 101,0%.

Nell’agricoltura il volume di produzione è aumentato del 2,4%, nelle costruzioni dell’1,6%, nei servizi del 4,0% e nell’industria il tasso di crescita è leggermente diminuito del 4,5%.

Nelle relazioni bilaterali con l’Italia, esiste un elevato potenziale di cooperazione nei settori tessile, agricolo e idroenergetico. Le visite reciproche tra le delegazioni commerciali dei due Paesi consentiranno di stabilire contatti diretti per individuare progetti reciprocamente vantaggiosi. La firma di accordi intergovernativi in ambito economico sarà una base importante per approfondire la cooperazione.

 

4.Come è organizzata la comunità kirghisa in Kirghizistan?

Voglio sottolineare che una delle aree più importanti del nostro lavoro è quella di aiutare e sostenere la grande diaspora kirghisa che vive in Italia. I nostri connazionali vivono in Italia da molti anni e si sono stabiliti in quasi tutte le regioni del Paese. Naturalmente, la maggior parte dei nostri cittadini vive compatta nelle regioni della Campania, in città come Napoli e Caserta, oltre che nell’isola di Sardegna. Secondo diversi dati, almeno 3,5 mila cittadini kirghisi vivono in Campania e in Sardegna. Tuttavia, anche in altre regioni d’Italia ci sono nostre diaspore – Bologna, Milano, Roma, Salerno e Torino – tutte queste città hanno diaspore kirghise che si sostengono a vicenda in diverse situazioni. In questo contesto, vorrei sottolineare che i cittadini kirghisi in Italia si sono guadagnati una reputazione molto positiva e buona come cittadini laboriosi e rispettosi della legge che rispettano la cultura e le tradizioni italiane. Molti cittadini kirghisi vivono e lavorano in Italia da molti anni e i loro servizi sono molto richiesti sul mercato del lavoro italiano. Credo che i valori culturali storici del nostro popolo, che portano il rispetto reciproco per molte culture del mondo, permettano ai nostri cittadini di rappresentare il nostro Paese con dignità all’estero, anche in Italia.

Per esempio, in Italia c’è una meravigliosa tradizione tra i nostri cittadini di celebrare il Giorno dell’Indipendenza in diverse città italiane. L’iniziativa è stata avviata nel 2018, ancor prima dell’apertura dell’Ambasciata, quando i nostri cittadini hanno organizzato una grande festa sull’isola di Sardegna, alla quale hanno partecipato numerosi cittadini kirghisi residenti in Italia. Nel 2018 e nel 2019 la festa si è tenuta a Cagliari in Sardegna, mentre nel 2020 a causa della pandemia la festa non si è tenuta. Nell’agosto 2021, con il sostegno della nostra diaspora a Bologna, il 30° anniversario dell’indipendenza del Kirghizistan è stato celebrato in grande, bellissimo e su larga scala nella piazza principale della città. All’evento sono intervenuti il Vicesindaco di Bologna, rappresentanti della dirigenza della Regione Emilia-Romagna e altri ospiti illustri. Poi i nostri cittadini in bellissimi costumi nazionali hanno marciato pacificamente per le vie principali e centrali della città, dove i cittadini italiani li hanno salutati e si sono uniti al corteo festoso. È stato davvero un bell’evento che è stato accolto positivamente da tutti i cittadini di Bologna e ha avuto una vasta e ampia risonanza in tutta Italia.

Nell’agosto del 2022 un evento simile si è tenuto a Napoli, dove nella piazza principale della città i nostri cittadini hanno organizzato una vera e propria festa a cui hanno partecipato numerosi cittadini kirghisi, oltre ai residenti di Napoli. L’evento ha visto la partecipazione del vicesindaco di Napoli, dei vertici delle città di Caserta e Salerno, e ha incluso esibizioni di artisti kirghisi, tra cui la rappresentazione dell’epopea di Manas da parte di un nostro concittadino, il famoso cantore del poema tradizione “Manas” Mirlan Jumaliyev.

Un altro importante evento che ha coinvolto i cittadini del Kirghizistan è stata l’apertura del primo Padiglione nazionale alla 59ª Esposizione della Biennale di Venezia nell’aprile 2022. I cittadini kirghisi hanno presentato un ampio programma culturale alla cerimonia di apertura del padiglione kirghiso.

In generale, vorrei sottolineare che l’Ambasciata organizza regolarmente incontri con i vertici delle regioni e delle città in cui vivono i nostri cittadini. Durante gli incontri, abbiamo sollevato questioni relative al sostegno alla diaspora kirghisa, all’assegnazione di locali separati per creare centri culturali dove i nostri compatrioti possano creare un’atmosfera colorata di tradizioni e costumi kirghisi, tenere lezioni di lingua kirghisa e semplicemente incontrarsi. Siamo grati alla dirigenza delle città di Cagliari e Napoli per il loro sostegno alle iniziative dell’Ambasciata e spero che presto vengano aperti centri simili in queste città e che continueremo un lavoro simile in altre città italiane.

  1. Il cuore della cultura kirghisa è l’epica Manas che, come le epopee omeriche, è stata trasmessa per secoli per via orale. Come viene promossa l’epopea di Manas dal governo kirghiso?

Grazie mille per questa domanda. È per me un grande piacere raccontare ai vostri lettori la meravigliosa epopea kirghisa di Manas, che è l’orgoglio del nostro popolo.

Come ho già detto, il popolo kirghiso ha percorso un lungo e difficile cammino di sviluppo e formazione storica. L’etnia kirghisa ha avuto la fortuna di creare una propria lingua scritta, che riflette lo spirito nazionale e la unità nazionale. Purtroppo, i successivi eventi storici che hanno portato alla sconfitta del kaganato kirghiso e alla distruzione della maggior parte della sua popolazione hanno portato alla perdita della lingua scritta distintiva della nazione kirghisa nei tempi antichi. Sembra che questo popolo si sia dovuto ritirare dall’arena storica, svanire nell’oblio, diventando uno dei numerosi gruppi etnici che hanno cessato di esistere e hanno perso la loro memoria storica e genetica.

Tuttavia, contrariamente a questo corso tradizionale delle cose, il popolo kirghiso è stato dotato del dono unico di trasmettere esclusivamente per via orale l’esperienza accumulata dalle generazioni precedenti. La trasmissione orale si è dimostrata non solo praticabile e sostenibile, ma anche sorprendentemente fruttuosa ed efficace. Il folklore orale kirghiso ha presentato al tesoro mondiale del patrimonio culturale immateriale l’esempio più brillante di opere folkloristiche uniche che rappresentano un’ampia varietà di generi. La monumentale epopea di “Manas” è giustamente diventata l’apice di questa creazione.

Il libro illustra la storia eroica e tragica del popolo, che definisce le fasi del suo sviluppo. Il documento descrive accuratamente la composizione etnica del popolo kirghiso e di altri gruppi etnici che vivevano a stretto contatto con esso. L’epos ci fornisce una ricca visione dell’economia, dello stile di vita, dei costumi e delle relazioni con l’ambiente. L’antico Kirghizistan ha avuto modo di conoscere la geografia, la religione, la medicina, la filosofia, l’etica e l’estetica. L’epopea di Manas è una vera e propria enciclopedia di tutti gli aspetti della vita del popolo kirghiso.

L’idea principale dell’epopea “Manas”, che la unisce in un unico insieme, è la lotta del popolo per la propria indipendenza. Questo obiettivo è stato preservato e condotto attraverso tutti i problemi e le difficoltà, preservando lo spirito stesso del popolo, la sua fede nel meglio, preservando il genotipo stesso del popolo kirghiso. Questo fatto ci autorizza a credere che l’epos sia la componente ideologica più importante dell’autoidentificazione del popolo kirghiso.

In condizioni moderne, l’epos sta acquistando importanza come fattore ideologico unificante dell’identità e dell’indipendenza kirghisa nell’era post-sovietica, in un mondo sempre più globalizzato. L’inaugurazione del monumento a Manas nella piazza centrale di Ala-Too e l’adozione della legge sull’epopea di Manas il 28 giugno 2011 testimoniano l’unità ideologica del popolo per il suo sviluppo e la sua prosperità.

Oggi l’epos “Manas” è inserito nel Guinness dei primati come il poema più lungo del mondo. Nel 1999 a Bishkek, la capitale del Kirghizistan, è stato esposto il libro contenente 5 mila versi dell’Epopea di Manas; l’altezza del libro era di 4 metri. Oggi sono stati pubblicati più di 100 nuovi titoli di libri sull’epos “Manas” e sulla storia del Kirghizistan, sono stati creati più di 10 film e più di 30 video, l’epos Manas è stato tradotto e pubblicato in 20 lingue straniere. I monumenti all’eroe Manas si trovano nella piazza principale della capitale kirghisa, così come in Russia, Cina e Turchia.

Nel 1994, su iniziativa del Kirghizistan, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 1995 Anno di celebrazione del 1000 anniversario dell’epos kirghiso “Manas”. Già nel 1995, in Kirghizistan si è svolta una grande celebrazione del 1000° anniversario dell’epos sotto gli auspici delle Nazioni Unite. Inoltre, dal 2013, su iniziativa del Kirghizistan, l’epos è stato inserito nella lista UNESCO dei Capolavori del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

 

  1. Quali iniziative sono state intraprese per promuovere il turismo e l’economia del vostro Paese?

Il Kirghizistan ha lavorato costantemente per migliorare il clima degli investimenti nel Paese.

Nell’ultimo anno, il governo kirghiso ha intrapreso una serie di azioni rilevanti. Il Presidente Sadyr Japarov ha firmato il decreto “Sulla protezione della proprietà e il sostegno agli imprenditori e agli investitori”, che garantisce la sicurezza degli investimenti e degli investitori immobiliari, aumenta la vigilanza sulla stretta osservanza della legislazione, garantisce la libertà imprenditoriale e la protezione della proprietà e degli investimenti, e molto altro ancora.

Il Capo di Stato, durante le sue visite di Stato in diversi Paesi e gli incontri con i rappresentanti dei circoli imprenditoriali, ha osservato che il Kirghizistan ha bisogno di realizzare concretamente grandi progetti di investimento che, a loro volta, promuoveranno lo sviluppo delle piccole e medie imprese, nonché la diversificazione delle relazioni e la creazione di nuovi impianti produttivi.

Il Kirghizistan dispone di un elenco di attività industriali soggette a tassazione agevolata in oltre 30 località del Paese. L’elenco comprende l’industria leggera, l’industria alimentare, l’industria energetica, la trasformazione dei prodotti agricoli, tutti i tipi di produzione industriale basati su tecnologie innovative, nonché qualsiasi produzione orientata all’esportazione.

L’esenzione dall’imposta sulla proprietà, dall’imposta fondiaria, dall’imposta sul reddito e dall’imposta sulle vendite è prevista per le imprese di nuova costituzione le cui attività sono collegate ad attività industriali preferenziali. Inoltre, l’aliquota dell’imposta sul reddito è fissata al 5%.

Dall’inizio del 2022, in Kirghizistan è in vigore un nuovo Codice Fiscale, secondo il quale sono stabilite le seguenti aliquote: – IVA – 0% e 12%; – Imposta sulle vendite – tra l’1% e il 5%; – Imposta sui profitti – 10%.

Il nuovo Codice tributario prevede esenzioni fiscali per i soggetti operanti nei settori dell’abbigliamento, della gioielleria e dell’aviazione, oltre a esentare dall’IVA le forniture per la produzione di auto e autobus elettrici. Allo stesso tempo, le attività di un residente dell’Hi-Tech Park sono esenti dall’imposta sul reddito, dall’imposta sulle vendite e dall’imposta sul valore aggiunto. Queste esenzioni si applicano anche alle entità impegnate nello sviluppo di software e nell’esportazione di tecnologie informatiche.

Il Kirghizistan è un’attraente destinazione turistica. L’ecoturismo, il turismo ricreativo, lo sci e l’alpinismo sono i più popolari nel nostro Paese.

Il Kirghizistan attrae i turisti sia nella stagione estiva, con il suo famoso lago alpino Issyk-Kul, sia nella stagione invernale, quando non solo i turisti dei Paesi vicini ma anche quelli del continente europeo si recano nella famosa stazione sciistica di Karakol.

Vorrei ricordare che il Kirghizistan attualmente prevede l’esenzione dal visto fino a 60 giorni per i cittadini di oltre 60 Paesi stranieri. Ogni anno vengono aperti nuovi voli diretti tra il Kirghizistan e altri Paesi del mondo.

  1. Nel settembre di quest’anno si sono verificati scontri militari al confine tra Kirghizistan e Tagikistan, con morti e feriti. Ci parli di questa situazione.

Innanzitutto, vorrei sottolineare che non si tratta di scontri militari o di dispute locali nelle zone di confine. Nel periodo 14-17 settembre 2022, le forze armate del Tagikistan hanno commesso un atto di aggressione armata pianificata contro il nostro Stato sovrano. La Repubblica del Tagikistan ha violato gravemente i principi internazionali fondamentali, quali l’integrità territoriale, l’inviolabilità dei confini statali, la risoluzione pacifica delle controversie internazionali, il non uso della forza e la minaccia della forza e il rispetto dei diritti umani e delle libertà, sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e da altri strumenti internazionali.

A causa delle azioni disumane della parte tagika, più di 55 cittadini della Repubblica kirghisa sono stati uccisi e 150 feriti. Circa 140.000 persone sono state evacuate con la forza e sono stati causati enormi danni materiali.

Il nostro Paese è stato costretto ad agire esclusivamente da una posizione difensiva, senza l’obiettivo di impadronirsi del territorio altrui, a differenza della parte tagica, che ha invaso a tradimento l’integrità territoriale e la sovranità del Kirghizistan, confermando ancora una volta le rivendicazioni territoriali del Tagikistan.

Il nostro Paese ha protestato con forza contro le azioni illegali e distruttive del Tagikistan, che ha violato tutti gli accordi precedentemente raggiunti, in anticipo, ha portato le truppe al confine con il Kirghizistan, utilizzando forze armate ed equipaggiamenti militari pesanti, ha attaccato in modo irragionevole il confine e gli oggetti civili, gli insediamenti lungo l’intero perimetro del confine di Stato Kirghizistan-Tagik nei distretti di Batken e Leilek della regione di Batken della Repubblica kirghiza, tra cui il bombardamento del centro regionale della regione di Batken, la città di Batken, nelle profondità della regione di Batken. Batken, nel profondo del territorio della Repubblica del Kirghizistan.

Il Presidente del Kirghizistan, Sadyr Zhaparov, ha dichiarato dal palco principale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che le azioni illegali della parte tagika sono un’azione aggressiva e destabilizzante che va contro gli accordi bilaterali e multilaterali e lo spirito di buon vicinato e di sostegno reciproco tra i popoli dei nostri Paesi.

Il nostro Paese ha costantemente affermato e ribadito la sua posizione irremovibile sulla necessità di risolvere le questioni controverse tra i due Paesi esclusivamente attraverso mezzi pacifici e strumenti politici e diplomatici al tavolo dei negoziati.