Filippo Cogliandro è uno chef nato e cresciuto in un lembo di terra incastonata tra il mare azzurro della Calabria e la durezza dei monti, dove il profumo del salmastro si confonde al vento.
Filippo vede il mare dalle grandi finestre del suo ristorante, L’Accademia a Reggio Calabria, e per lui il mare è il suo elemento, la profondità del blu, gli stridi rauchi di gabbiani, con la luce che penetra nell’acqua, per ripetere all’infinito la storia di un rapporto intenso dell’uomo con il mare, sempre in bilico tra attese e incontri.
Il mare, come sosteneva il grande scrittore marinaio Joseph Conrad, è un’ esperienza che mette alla prova tutti i sensi: la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto, il gusto e Filippo Cogliandro con l’Associazione Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti Onlus ha voluto, per una sera, fare una cena speciale, per degli invitati speciali, fare conoscere il mondo esterno – in questo caso il cibo – anche quando gli occhi non funzionano, infatti, il cervello umano è in grado di “vedere” la realtà che ci circonda grazie ad una vera e propria regia, capace di ricavare informazioni utili da tutti e cinque i sensi. Il cervello è una macchina complessa “programmata” per svilupparsi anche quando manca l’esperienza visiva utilizzando tutte le informazioni, a prescindere dalla singola attività sensoriale.
E nel buio più totale con ospiti vedenti, non vedenti e ipovedenti, il personale di sala diretto con grande professionalità da Sebastiano Cutrupi, ha affrontato questo difficile e insolito lavoro, il servizio ai tavoli e la mise en place organizzati dopo un attento studio sulla piantina della sala dove si è celebrata una cena gourmet, piena di atmosfera, di sapori gourmet, di emozione percepita, per vivere momenti e luoghi, speranza……Filippo Cogliandro e l’Equipe dell’Associazione Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti Onlus hanno voluto organizzare “La Cena al buio” una serata da vivere gratificando tutti i cinque sensi, gustare la creatività dello chef e la sua cucina del territorio, ben presentata, riconoscibile ed elegante, che ha invogliato a mangiare e a gustare il mondo di sapori de L’Accademia, tutti muti, quasi sorpresi, come scrigni di parole e di pensieri, di viaggi mai intrapresi ma solo immaginati, per far capire che qui il vino e il cibo profumano di terra, sapori antichi, che fanno parte della vita, accompagnandoci in ogni evento cadenzando i momenti, facendo ridere la nostra anima.
Ma la tecnica e lo studio vanno avanti….Una ricerca effettuata a Pisa, infatti, per la prima volta al mondo, segnala che un’equipe medica ha restituito, inserendo nell’occhio di un paziente, una protesi dotata di microcamera collegata che gli permetterà di uscire dal buio. E a Pisa, per la prima volta al mondo, un’equipe medica dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana ha restituito, inserendo nell’occhio di un paziente pratese di 60 anni, una protesi dotata di microcamera collegata ad elettrodi che gli permetterà di uscire dal buio e distinguere almeno le ombre.
Menù della “Cena al buio”
Antipasto: Tortino di patate Bellina Aspromontana su cipolla rossa di Tropea
Primo: Pasta fresca con ragù di salsiccia, finocchietto selvatico e funghi porcini
Secondo: Stracotto di guancia di podolico calabrese cucinato con il Magliocco rosso
Dessert: Profiteroles alla crema al bergamotto di Reggio Calabria
Via Largo Cristoforo Colombo 6
89125 REGGIO CALABRIA
press: cristina vannuzzi