Soccorso “amaro” per i mezzi della Heart Life Croce Amica.
La società che dal Settembre 2015 nel Lazio e su Roma, svolge servizi di emergenza urgenza 118 (incluso Covid 19) sotto la gestione e il coordinamento dell’ ARES 118 a seguito di gara d’appalto europea è tartassata dalle multe comminatele dai pizzardoni di Roma Capitale.
“Sono due anni che chiediamo agli Uffici di Roma Capitale di dare seguito alla nostra richiesta di deroga e di inserire nella cosiddetta “lista bianca” le nostre ambulanze impiegate esclusivamente nei servizi di trasporto pubblico sanitario secondario e nell’emergenza-urgenza 118. Mezzi che usiamo per coadiuvare tutte le Asl romane assieme a Università, Policlinico, Campus biomedico, Istituto Spallanzani, e case di cura che godono del supporto della nostra esperienza aziendale nei servizi di trasporto sanitario. Purtroppo – spiega l’amministratore Fabio Cutuli Camminti – la “questione romana” sembra insolubile, e nel corso degli ultimi tre anni si è aggravata a dismisura”.
“Siamo al paradosso: le infrazioni rilevate dalla Polizia Municipale di Roma – spiega HLCA – da dicembre 2015, hanno riguardato esclusivamente contestazioni derivate dal passaggio sulle corsie riservate ai mezzi di soccorso, NCC e TAXI, e zone ZTL. Ma è evidente che per fare una TAC o un esame specialistico richiesto da una struttura, il paziente non può restare in ambulanza 2 ore. E chi conosce il traffico romano sa di cosa stiamo parlando! Noi svolgiamo un servizio pubblico essenziale rivolto ai pazienti delle strutture ospedaliere e sanitarie del Lazio e non si comprende perché in questa regione e nella capitale d’Italia non possa esservi l’equiparazione dei nostri mezzi ai TAXI e agli NCC, che pure non svolgono soccorso, ma semplice servizio pubblico. Riteniamo questo sia un paradosso tutto italiano. E in una città come Roma non ci si può permettere il lusso di ignorare il problema, lavandosene le mani e chiedendoci di inoltrare le contestazioni al Giudice di pace o al Prefetto!”
“Finora nell’arco di un anno, per evitare peggiori conseguenze, abbiamo pagato quasi 50 mila euro in multe che, a nostro avviso, non potevano e non dovevano essere emesse, dal momento che anche l’art. 177 del Codice della Strada permette ai mezzi di soccorso di servirsi delle corsie riservate ai mezzi pubblici. Ma solo quando si hanno le sirene spigate!!! E qui è il paradosso….”
(vedasi Art. 177. Circolazione degli autoveicoli e dei motoveicoli adibiti a servizi di polizia o antincendio, di protezione civile e delle autoambulanze. (al punto 2 I conducenti dei veicoli di cui al comma 1, nell’espletamento di servizi urgenti di istituto, qualora usino congiuntamente il dispositivo acustico supplementare di allarme e quello di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu, non sono tenuti a osservare gli obblighi, i divieti e le limitazioni relativi alla circolazione, le prescrizioni della segnaletica stradale e le norme di comportamento in genere, ad eccezione delle segnalazioni degli agenti del traffico e nel rispetto comunque delle regole di comune prudenza e diligenza) .
In più – rincara la dose Camminiti – la mannaia delle multe di Roma Capitale non ha smesso di colpirci nemmeno durante l’emergenza Covid, dove il trasporto di persone infette o di provette contenenti i tamponi e emoderivati, richiedevano un’efficienza e una tempestività d’intervento superiore alle normali condizioni d’impiego”.
Così dopo una prima istanza formulata nel 2019 dopo aver registrato un’impennata di multe pari al 500% la HLCA il 7 ottobre è tornata presentare la propria richiesta per l’inserimento delle 72 ambulanze operative su Roma nella white list di Roma Capitale: “Non chiediamo nulla – spiegano da HL Croce Amica – ma solo di avere equanime trattamento, ovvero, quello riservato a tutti i mezzi di emergenza: Ares, Vigili del Fuoco e Polizia, quando per arrivare a salvare vite umane, si sfreccia col fiato corto, a sirena spiegata e lampeggiante acceso, lungo le esigue corsie “preferenziali” della Capitale, ma chiediamo di avere una deroga anche per quando non siamo in emergenza. Perché le nostre ambulanze sono impiegate per un servizio pubblico destinato alla salute dei pazienti trasportati, non di meno di quanto un lo siano un Taxi o un NCC. Si pensi solo che abbiamo un dipendente impegnato solo a presentare ricorsi in Prefettura contro le multe di Roma Capitale e riteniamo che altrettanto accada negli uffici pubblici che devono analizzare i nostri ricorsi”.