Redazionale a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo.
Narrativa di viaggio, non solo in posti strani e diversi del mondo, ma anche all’interno stesso della coscienza: è il tragitto di Andrea Crestale, autore per differenti case editrici di ben tre romanzi: “La risacca” (Epsil 2018), “Il viaggio, gli stivali, lo zaino” (2021 Bertoni Editore) e il più recente “Un’onda” (luglio 2023 Bertoni Editore).
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lo scrittore di origine friulana.
ILARIA: Cosa ti ha spinto ad intraprendere la “carriera” di scrittore?
ANDREA: Ho sempre scritto appunti di pensieri e riflessioni in modo disomogeneo senza preoccuparmi di conservarli. Tuttavia, a un certo punto, complice un infortunio che mi bloccò per qualche mese, scrissi dei “racconti” che assemblati e integrati con appunti dei miei viaggi, mi accorsi che potevano diventare una storia. Così nacque il primo romanzo (La risacca) ambientato nelle isole della Grecia. A quel punto mi serviva un editore. Dopo una lunga ricerca, che escludeva l’autopubblicazione e gli editori a pagamento, trovai una piccola casa editrice (ora purtroppo chiusa) che apprezzò la mia proposta.
ILARIA: Hai delle abitudini particolari durante la scrittura?
ANDREA: Finché ero occupato scrivevo prevalentemente di notte, tra le 23 e l’una o le due del mattino, dopo essermi ripreso dalla giornata lavorativa. Successivamente mi sono abituato a scrivere nel pomeriggio e quasi mai di notte (quando invece di solito leggo). Durante la scrittura mi accompagna sempre della musica che scelgo in base al profilo emotivo che sto cercando di comunicare. Prendo appunti su moleskine o simili e spesso questi momenti accadono in piena notte a interrompere il sonno.
ILARIA: Che messaggio hai voluto lanciare con il tuo ultimo libro edito dalla Bertoni Editore?
ANDREA: “Un’onda” descrive la vita e le dinamiche che normalmente ci avvolgono: la routine che annichilisce, i desideri e le aspettative che non decollano, gli imprevisti che rompono schemi e i traumi dai quali bisogna uscire per recuperare la realtà. E’ anche la storia che chiude la “trilogia” dedicata ai viaggi.
ILARIA: Quando scrivi hai già tutta la storia in mente o la elabori strada facendo?
ANDREA: Non ho mai tutta la vicenda in mente ma la sviluppo durante la scrittura. Un processo naturale che fa evolvere la storia…
ILARIA: Una curiosità: qual è il libro più bello che hai letto fino ad oggi?
ANDREA: Difficile domanda che penso trovi risposte diverse a seconda del periodo. A parte alcuni classici della letteratura mi piacciono molto i libri di Erri De Luca, di Paolo Rumiz ma anche di Daniel Pennac: l’elenco sarebbe lungo. Gli ultimi che hanno lasciato un segno profondo sono “Canto per Europa” di Rumiz e “Il più e il meno” di Erri De Luca. Uno recentissimo: “L’abito della festa” di Antony Caruana.
ILARIA: Come hai scoperto la tua passione per la scrittura? Come l’hai coltivata?
ANDREA: Ho sempre cercato di scrivere le mie riflessioni e le emozioni anche se in modo “discontinuo e disordinato”. Un giorno mio fratello, del quale invidiavo la formazione classica, lesse un mio breve racconto, che poi inclusi nel mio primo romanzo, e mi disse con convinzione che, secondo lui, “sapevo scrivere”. Il suo parere, per me indiscutibile, fu una sentenza. Da allora in poi continuai a farlo e per migliorarmi cercai di ampliare sempre di più l’orizzonte delle mie letture.
ILARIA: A tuo avviso quali differenze ci sono nello scrivere libri per ragazzi o per adulti?
ANDREA: Non sono esperto di libri per ragazzi. Tuttavia, penso che la differenza risieda nella sensibilità necessaria per raggiungere l’interesse dei ragazzi, che spazia sicuramente su molte tematiche, superando nel contempo eventuali eccessive semplificazioni ma evitando un risultato pesante o noioso.
ILARIA: Come è cambiata la tua vita scrivendo?
ANDREA: C’è un prima e un dopo. Prima di pubblicare, la scrittura per me era una cosa esclusivamente personale. Pensieri solidificati sulla carta ma silenziosi. Con la realizzazione del primo romanzo ho toccato con mano l’interesse e l’apprezzamento dei lettori. Questa conferma è stata la magia che mi ha fatto sentire la voce dei miei pensieri. Ogni lettore si appropria della storia e mi restituisce quello vi trova e che io ho messo dentro spesso a mia insaputa. A quel punto il dubbio: sarei stato veramente capace o sarebbe stata un’opera prima senza seguito? Seduto al pc il secondo romanzo è sgorgato più facilmente del primo. Non ho potuto farne a meno. “Un’onda”, infine mi ha incatenato alla sedia, complice il periodo delle limitazioni covid, facendomi “vedere e descrivere” situazioni e difficoltà della vita. A quel punto non ho avuto tregua finché non ho portato a termine la storia.
ILARIA: Dove hai trovato l’ispirazione per ideare queste pagine?
ANDREA: “Un’onda” descrive la vita e le dinamiche che normalmente ci avvolgono: la routine che annichilisce, i desideri e le aspettative che non decollano, gli imprevisti che rompono gli schemi e i traumi dai quali bisogna trovare il modo di uscire per riprendersi e vivere la realtà. L’ispirazione è stata frutto della descrizione della vita così come viene vissuta dalla maggior parte delle persone. Ho cercato, come sempre, di mettere sulle pagine delle suggestioni utili a far vivere le emozioni che, concentrandomi sui profili o sulle situazioni andavo via via raccontando e che con la complicità la musica, percepivo insorgere dentro di me.
Che sen ILARIA: sazione si prova dopo aver scritto un libro?
ANDREA: Sollievo e soddisfazione: è nato! Poi apprensione. Sarà capace di parlare? Attesa dai primi lettori “meno vicini” per capire se si sappia esprimere, se emozioni veramente. A questo punto, con quest’ultimo riscontro positivo, “affetto per l’ultimo arrivato”.
ILARIA: Come trovi l’ispirazione adatta per scrivere?
ANDREA: Traduco sulle pagine dei pensieri che prendono spunto da situazioni, incontri, eventi o persone e si realizza piano piano un percorso. Da un certo punto in avanti si svela la storia che vuole essere raccontata.
ILARIA: Quando hai capito di essere portato per la scrittura?
ANDREA: Quando ho visto che le storie che scrivevo “stavano in piedi” e nei contesti e nelle situazioni che raccontavo riuscivo a creare la frase “potente e definitiva” (parafrasando Erri De Luca) che realizzava esattamente quella sensazione, quella descrizione, quell’emozione.
ILARIA: Quale sogno è nel tuo cassetto?
ANDREA: Migliorare. Continuare a realizzare una scrittura intensa, interessante e che venga conosciuta.
ILARIA: In soli tre aggettivi come puoi descrivere il tuo progetto editoriale?
ANDREA: Intenso, interessante, interiore.
ILARIA: Se tu potessi fare un regalo all’umanità per cosa opteresti?
ANDREA: La pace sicuramente.
Dove poter acquistare il libro online.
https://www.mondadoristore.it/Un-onda-Andrea-Crestale/eai978885535636/
https://www.feltrinelli.it/onda-libro-andrea-crestale/e/9788855356367
Descrizione del libro.
Da alcuni mesi Francesco è a casa da solo, dovrebbe partire, ma non riesce a farlo. Laura è lontana per lavoro e lui, dopo un primo breve viaggio, tarda a ritornare da lei. Anche il suo lavoro di scrittore non va avanti. Qualcosa lo blocca. Finalmente i consigli di vecchie e nuove amicizie riescono a smuoverlo e così si avvia, in moto, in quel viaggio che da tempo pensava di intraprendere per raggiungere la sua compagna. Sarà una lenta presa di coscienza che, attraversando l’Italia, lo porterà tortuosamente verso la meta. Senza fretta, assecondando gli incontri e le casuali deviazioni. Scoprirà così l’origine delle sue angosce e cosa del suo mondo è cambiato. Riuscirà anche a concludere il suo libro.
Dettagli.
Autore: Andrea Crestale.
Editore: Bertoni.
Anno edizione: 2023.
In commercio dal: 26 giugno 2023.
Pagine: 192.
Tipo: brossura.
EAN: 9788855356367.