La cronaca non sempre deve essere nera,come in questo caso…
La storia ha inizio nel mese di Dicembre a Valmontone una ridente cittadina nei pressi di Roma.
Lui si chiama Birillo è un meticcio di circa 14 anni,un esistenza passata interamente in strada,un anima invisibile a cui nulla è dovuto. Li chiamano cani randagi,vengono chiamati così i cani e gatti che vivono per conto loro,tipicamente ai margini della società umana. Passa le sue giornate nei pressi di un supermercato elemosinando carezze e cibo.
In questo periodo le piogge sono frequenti e il suo ispido mantello, fatica a drenare l’acqua e l’umidità che si deposita nelle sue povere ossa. Il freddo è intenso e spesso durante le giornate che scorrono lente e inesorabili trova riparo nell’androne del supermercato.
Ho conosciuto personalmente Birillo,la vigilia di Natale. Mi trovavo casualmente a fare acquisti presso questo supermercato, quando ad un certo punto mentre ero intento ad uscire,un ombra pelosa a quattro zampe si avvicina a me,lo abbraccio forte sentivo i battiti del suo cuore. Non riesco più ad andare via.
Chiedo alla cassiera del supermercato se qualcuno conosce quel cane,mi rispondono” è un cane di quartiere di nome Birillo sono circa 11 anni che insieme ad un suo compagno di sventura,staziona di frequente in zona. Non contento della risposta ricevuta,chiedo ulteriori informazioni, una dottoressa della vicina farmacia mi risponde che Birillo è un cane fortunato in quanto possiede una cuccia acqua e cibo ,elemosinato gentilmente dagli avventori del supermercato. Avvertendomi di non intromettermi in questa vicenda ,perché secondo lei il cane non ha assolutamente bisogno del mio aiuto. La risposta mi irrita e non poco.
Non ero convinto di quello che mi avevano raccontato, l’immagine di quel cane lasciato al suo destino mi aveva impensierito.
Mi sono recato il giorno dopo nei pressi del supermercato in cerca di ulteriori notizie ,vengo a sapere dell’esistenza di un pseudo proprietario, che abita vicino dove staziona Birillo. Mi reco all” indirizzo fornitomi, provo a citofonare mi risponde una signora che dice di essere la moglie del proprietario del cane,alla mia richiesta di spiegazioni mi liquida dicendomi che mi avrebbe fatto contattare da suo marito,cosa mai avvenuta.
A questo punto contatto i volontari che gestiscono il canile comunale G. Ruffini di Valmontone ,mi spiegano che sono a conoscenza della situazione, il proprietario del cane ha seri problemi personali di natura privata e non intende intestarsi il cane. Anche lei come la farmacista mi consiglia di non occuparmi della vicenda.
A questo punto non rimane altro che contattare la polizia locale di Valmontone. Espongo la storia di Birillo e tutte le mie perplessità, sottolineando che ero stato spesso consigliato di non intromettermi nella vicenda. Il comandante si riserva di provvedere ad informarmi quanto prima ,ringraziandomi per la segnalazione.
Passata circa una settimana con il cuore in gola mi reco al comando della polizia locale di Valmontone. Gentilissimo e disponibile il comandante mi dice che Birillo adesso è in regola,è stato regolarmente microchippato sia lui che il suo compagno di avventure,è stato vaccinato e visitato dal veterinario che ha riscontrato un leggero prolasso, non operabile in virtù della sua età. Adesso Birillo verrà costantemente monitorato e avrà sempre a disposizione acqua e cibo fresco,un riparo e una calda coperta nei giorni più freddi.
Ancora una volta ho trovato disponibilità e collaborazione da parte delle forze dell’ordine,sempre pronti a difendere e tutelare gli animali.
Lui c’ è l”ha fatta,ma io non mi fermo qui. Ci sono tanti amici a quattro zampe che hanno bisogno del mio aiuto.
A prossima settimana.
Lombardi Leonardi Maurizio