“Giustificare uno stupro derubricandolo a una goliardata è aberrante, ancor più se lo fa un padre, peggio se è un personaggio politico. E’ devastante vedere il video di Grillo in difesa del figlio accusato di violenza su una donna, parlare con tanta leggerezza di una ragazza che ha vissuto una violenza sulla propria pelle, e che inevitabilmente nel futuro rivivrà il ricordo di un intimità violata, di un contatto fisico con quattro coglioni – come li chiama lo stesso Grillo – che hanno abusato di lei”. A parlare è Maricetta Tirrito, presidente del Laboratorio Una Donna.
“Se è aberrante il messaggio inviato, è inaccettabile altresì che a mandarlo sia un padre che ci ha abituato nel tempo ad usare la goliardia per minimizzare quello che gli faceva comodo e sottolineare ciò che invece politicamente riteneva potesse essere attaccato.
Ricordiamo – prosegue – che Grillo era quello che per un avviso di garanzia chiedeva le dimissioni di ministri, coinvolti in procedimenti giudiziari riferiti ad episodi ben più lievi di uno stupro. Altro che principi morali, Grillo ha sempre usato il sarcasmo come strumento politico, per difendere i suoi interessi e demolire le figure dei competitor. Oggi, con la difesa dell’indifendibile e l’assoluta mancanza di rispetto della vita umana (altrui), Grillo si mostra per quello che è: un opportunista..
Un intervento fuori luogo, da uomo, da padre e da leader politico… tutti epiteti che oggi come oggi si fa fatica a spendere per lui, dopo ciò che ha detto.Mai nessun padre di uno stupratore, a mia memoria, ha tessuto le lodi del proprio figlio e lo ha giustificato pubblicamente. Lo fa invece Grillo – conclude Tirrito – definendosi comunque punto di riferimento di una forza politica; un leader, a mio avviso, da cancellare nella storia politica italiana”.