Un nuovo caso di bracconaggio all’interno del Parchi Regionali del Lazio. Dopo la denuncia ai danni di un individuo sorpreso nei pressi di una gabbia trappola nel Parco dei Monti Aurunci, in provincia di Latina, è ora la volta di due soggetti fermati dai Carabinieri di Tivoli nel Parco Regionale dei Monti Lucretili.
Stante quanto comunicato alla stampa i due sarebbero stati sorpresi nel cuore del Parco con attrezzatura da caccia, tra cui un fucile semiautomatico calibro 12.
“Qualora ve ne fosse stato bisogno – ha affermato il CABS, l’associazione di volontari esperti in antibracconaggio – finanche le aree protette non sono esenti dalle poco desiderabili frequentazioni dei cacciatori di frodo. Come commentare diversamente – ha aggiunto il CABS – la denuncia di ben tre persone nel giro di pochi giorni?“.
Secondo i protezionisti, dietro tali comportamenti illeciti (il fucile di cui all’intervento nei Monti Lucretili, sarebbe stato pure sprovvisto di regolare punzonatura), vi è il senso di impunità che contraddistingue l’arroganza di chi non esita ad utilizzare Parchi come una sorta di riserva personale di fauna selvatica. .
Proprio in questi giorni inizia la discussione al Senato del DDL Perilli sulla tutela degli animali, che si propone fra l’altro di inasprire le sanzioni per chi perpetra atti di bracconaggio. Il CABS invita pertanto il mondo politico a portare avanti fino in fondo questa legge, necessaria per controllare in maniera seria gli atti di caccia illegale.
“Quanto avvenuto in questi giorni nel Lazio – ha concluso il CABS – non è affatto un fenomeno isolato, bensì molto diffuso nell’interno territorio nazionale”.
IL CABS È UN’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARI CON SEDE A BONN SPECIALIZZATA NELL’ANTIBRACCONAGGIO
E’ ATTIVA IN ITALIA CON NUMEROSI NUCLEI, OLTRE CHE A MALTA, FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, CIPRO E LIBANO