Terza delle quattro Lezioni di Musica all’Accademia Filarmonica Romana domenica 6 novembre (ore 17.30) in Sala Casella (via Flaminia 118). Condotte da Giovanni Bietti, con la media partnership di Rai Radio3 che le manderà in onda prossimamente, le Lezioni sono quest’anno incentrate sulla produzione dei Trii con pianoforte di quattro autori – Brahms, Čajkovskij, Martucci e Debussy – compositori diversissimi per stile musicale, personalità e nazione di appartenenza, ma che a uno sguardo più approfondito rivelano legami sorprendenti che attraversano le frontiere geografiche e rivelano segrete corrispondenze artistiche o biografiche.
La prossima lezione, dedicata a Giuseppe Martucci, vedrà ospite l’Hèsperos Piano Trio, nato nel 2009 e formato fin dal suo nascere da Filippo Lama violino, Stefano Guarino violoncello, Riccardo Zadra pianoforte. Un trio nato dal forte sodalizio e dal naturale affiatamento fra i tre musicisti, che condividono percorsi artistici ricchi di esperienze solistiche, cameristiche, orchestrali e didattiche di livello internazionale.
Martucci è, con Sgambati, Bazzini, Bossi e altri musicisti oggi meno noti, uno dei principali protagonisti della rinascita della tradizione strumentale italiana nel secondo Ottocento. In una società e un contesto musicale dominati dal Melodramma cominciò a farsi strada, negli anni immediatamente successivi all’Unità, un nuovo interesse verso la musica puramente strumentale e verso le novità che in questo campo giungevano dall’estero e in particolare, naturalmente, dai paesi mitteleuropei. Il Trio n. 1 in do maggiore op. 59 di Martucci costituisce senza dubbio uno dei prodotti più importanti e più riusciti di questo nuovo filone compositivo. Influenzato, innegabilmente, dalla lezione cameristica brahmsiana, esso mostra comunque diversi tratti originali, in particolare una cantabilità tutta “italiana” e una interessante ricerca formale.