Interessanti dati provengono dal Libro Blu 2018, l’annuale rapporto sullo stato di salute dell’industria del gioco in Italia. Nel nostro paese risultano essere autorizzate oltre 263.000 slot, tra apparecchi di tipo AWP e VLT, mentre le apparecchiature installate in oltre 62.000 esercizi pubblici. Si tratta di numeri che confermano gli effetti legislativi del Decreto contenuto nella Manovra Bis del 2017, che aveva legiferato una riduzione del 35% degli apparecchi di intrattenimento entro la fine del 2019.
Nonostante l’accordo tra Stato e Regioni sul riordino del comparto, slot machine e videolottery si confermano al vertice della filiera in termini di raccolta e fatturato. Sei miliardi di euro, equivalenti al 62,6% delle entrate da gioco provengono da questi apparecchi.
Per quanto riguarda invece la distribuzione territoriale della rete di vendita per il settore apparecchi da intrattenimento a dominare è la Lombardia, con oltre 10000 esercizi con newslot, 44120 apparecchi, 746 sale totali e 10.353 VLT per un numero di 7141 apparecchi. In seconda posizione troviamo la Campania, con circa 27127 AWP e 4979 VLT, distribuiti su 6.099 esercizi pubblici e 4979 sale giochi. Sul gradino più basso del podio troviamo il Lazio, regione in cui sono presenti 5970 esercizi con slot. Il totale delle newslot presenti sul suolo laziale è di 26089, le sale sono 535 mentre le VLT superano le 5000 unità. Sono infine 5561 il numero di apparecchi del Comma 7. L’Emilia-Romagna, invece, presenta, presenta 5.239 esercizi e 20.849 macchinette distribuite in 389 sale per un totale di 5343 VLT. Puglia e Basilicata, assieme al Molise, partono invece da un totale di 5315 esercizi e 21994 newslot totali. Piemonte e Val d’Aosta, invece, registrano numeri tra i più bassi d’Italia: 1866 esercizi con newslot, 13.451 slot, 422 sale con VLT con all’interno 4.531 apparecchi. I dati statisticamente inferiori alla media italiana sono dovuti, almeno nel caso del Piemonte, per l’approvazione della famosa legge regionale fortemente restrittiva per il mondo dei giochi.
I dati regionali estratti dal Libro Blu evidenziano la diffusione in tutto il nostro Paese di slot machine e vlt, apparecchi che sostengono oltre il 50% della filiera italiana e di conseguenza anche le casse dell’Erario. Con l’entrata in vigore del Decreto Dignità, che ha di fatto sancito il ban di qualsiasi forma di pubblicità legata al gioco d’azzardo dai media, il comparto terrestre potrebbe accrescere ulteriormente il proprio bacino di utenza e di conseguenza aumentare il proprio fatturato già esorbitante.
Per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo, il Comune di Roma sta analizzando una proposta di modifica del regolamento sul gioco, per adeguarsi alle normative sul distanziometro previste dalla Legge Regionale, che prevede divieto di aprire nuove sale da gioco a meno di 500 metri dai cosiddetti luoghi sensibili, superando i limiti in vigore, fermi a 350 metri (per le zone all’interno dell’anello ferroviario). La proposta, presentata da Sara Seccia (M5S), ha già incassato il parere favorevole di una serie di Municipi.