L’industria Italiana piange il Re delle Scarpe Giorgio Polato, grande protagonista del Made in Italy

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Oggi è un triste giorno per l’Italia, oggi piangiamo la scomparsa di un grande industriale ma, soprattutto, di un uomo straordinario. Si è spento ad 89 anni Giorgio Polato, un pioniere nel mondo dell’industria calzaturiera e un maestro dell’artigianalità che ha fatto grande il Made in Italy.

Con profonda tristezza, il mondo e l’Italia si congedano da un leader visionario, da un imprenditore appassionato e da un uomo di grande cuore, che ha saputo portare l’eccellenza italiana nel mondo, creando numerose aziende, tantissimi posti di lavoro e benessere per il territorio. Giorgio Polato non era solo un industriale di successo, ma un vero e proprio artigiano dell’eccellenza. La sua dedizione alla qualità, all’innovazione e al design ha lasciato un’impronta indelebile nel settore calzaturiero, ispirando generazioni di professionisti, insegnando e trasmettendo la propria passione artigianale a futuri imprenditori del settore.

Trasferitosi a Mellaredo di Pianiga solo da un paio d’anni, aveva sempre vissuto a Stra, suo paese natale, da dove è partito per costruire un impero nel settore delle calzature, come tanti che, in quei magici anni, hanno portato l’artigianalità della Riviera del Brenta nel mondo. 

Giorgio era cresciuto al fianco del padre, che possedevo un piccolo tomaificio a Stra, dove ha appreso l’arte e lo stile che ho reso celebre la Riviera del Brenta in tutto il mondo. Forte di questa esperienza, ha poi avviato un’azienda tutta sua, la “Calzature Giorgio Polato”, a soli 23 anni, dando il via a quello straordinario impero delle calzature che porta il suo nome.

La sua visione imprenditoriale ha trasformato la sua azienda in un simbolo di eccellenza Made in Italy, portando come esempio il suo none nel mondo. Ma al di là dei successi professionali, Giorgio era un uomo di profonda umanità, un mentore per molti e un amico leale per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare con questo grande uomo.

Giorgio Polato, infatti, non era solo un imprenditore dedito esclusivamente alla propria attività. A Stra, suo paese nativo, era molto conosciuto e rispettato, descritto da tutti come una persona dai modi gradevoli e cordiali e sempre pronto a dare una mano a chi ne avesse bisogno.

La moglie Anna Baldan, devota compagna di una vita, i figli Gianluca e Monica ma, soprattutto, il nipote Massimiliano, lo hanno amato con la consapevolezza di vivere accanto ad una leggenda dell’industria italiana.  “Mio nonno mi diceva sempre” – ci racconta commosso il nipote Massimiliano Polato – “che ogni imprenditore deve avere la forza di rischiare nelle scelte ed investire nel futuro. Non è una cosa che tutti hanno il coraggio di fare. A volte si può sbagliare, ma l’importante è sempre rialzarsi e saper ricominciare con immutato entusiasmo, convinti delle proprie idee e credendoci fino in fondo”.

Seguendo e ammirando la sua passione per il lavoro, la sua instancabile ricerca della perfezione e il suo impegno nel sostenere la comunità locale del Brenta, il suo spirito innovativo e la sua capacità di anticipare le tendenze, suo nipote Massimiliano Polato, spinto dall’esempio del nonno a creare una attività propria, ha fondato diverse imprese in continua crescita. L’azienda capofila è la Polmet Srl con sede a Brescia, con cui sta lavorando a diversi importantissimi progetti. 

In questo momento è protagonista nel recupero dei pannelli solari ad emissione zero e nell’estrazione mineraria dove ha ottenuto una prestigiosa esclusiva per la gestione di cinque miniere. Attivissimo anche sul mercato internazionale, Massimiliano ha decisamente ereditato lo spirito imprenditoriale del nonno ed ha in programma l’apertura di 10 stabilimenti in tutto il mondo per la raccolta del materiale ferroso e non.

Dobbiamo essere capaci di raccogliere la sua eredità professionale” – conclude Massimiliano – “seppure nella consapevolezza di non poterne eguagliare le enormi doti, vogliamo celebrare la sua vita e il suo straordinario contributo umano alla nostra crescita personale. Il suo ricordo vivrà nei nostri cuori e il suo esempio continuerà ad ispirarci, professionalmente e umanamente”.