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“Sono a favore del Numero unico europeo per le emergenze, perché quando il cittadino compone il 112 sa bene che può richiedere urgentemente e gratuitamente un intervento delle Forze di polizia, dei Vigili del fuoco, dell’assistenza sanitaria e dell’assistenza in mare. Il Nue, però, deve essere più immediato e accompagnato dai servizi. E’ fondamentale, soprattutto quando si parla di questioni di salute”. La segnalazione arriva dal presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.
“Il vero problema- precisa- è legato al fatto che, purtroppo, dietro a questi numeri non vi sono i servizi richiesti e il cittadino è spesso costretto a rimanere al telefono anche per molto tempo, ‘per non perdere la priorità acquisita’, con attese che variano dai 4 ai 20 minuti. E quando arriva il momento della risposta alla richiesta, non sempre si è nelle condizioni di intervenire prontamente”.
Il perché è presto detto. “Non ci sono sufficienti servizi- dice il numero uno dell’Ordine dei medici capitolini- Nel nostro settore c’è una mancanza di personale, ci sono problemi con le ambulanze spesso bloccate negli ospedali, ci sono strutture che hanno difficoltà di accoglienza”. La carenza di operatori è un tema comune, denunciato anche da altre realtà come le Forze dell’ordine, i Vigili del fuoco o la Protezione civile. “Ci sono quindi difficoltà- aggiunge Magi- a rispondere alle esigenze dei cittadini, che invece dovrebbero potere fare pieno affidamento su interventi immediati e sull’operatività nel nostro caso delle strutture mediche territoriali e ospedaliere”.